Cattivi Pensieri di Luigi Firpo

Cattivi Pensieri di Luigi Firpo Cattivi Pensieri di Luigi Firpo Maradona e il circo Italia Fra cartellino e ingaggio, nove società di calcio italiane hanno speso quest'anno 56 miliardi per far correre sui nostri prati dodici nuovi pedatori stranieri. Il primato in classifica spetta per ora a Diego Armando Maradona, che fra annessi e connessi, premi di partita doppi, ville principesche per due dozzine di accompagnatori, proventi pubblicitari e piccole spese voluttuarie verrà a costare al Napoli poco meno di 20 miliardi. Qualcuno grida allo scandalo. Altri proclamano a fronte alta che Napoli merita questo e altro, c se Udine, l'anno scorso, con gli elettrodomestici in crisi, potè spendere 9 miliardi per Zico, non si vede perché la superba Partcnope non possa fare altrettanto per Maradona, tenuto conto dell'inflazione. Occorre distinguere i due aspetti della questione: l'uno finanziario c l'altre morale. Il primo e: chi caccia i quattrini? 11 presidente della società si ripromette un aumento di capitale per 2 miliardi, ma che trovi i sottoscrittori non e certo; il dottor Ferdinando Ventriglia, che senza il mio consenso dirige il Banco di Napoli, ha sottoscritto garanzie per 7 miliardi c sostiene che si tratta per giunta di un buon affare perché ne ricaverà sostanziosi interessi; l'on. Enzo Scotti, sindaco prò tempore, ha assicurato il suo appoggio morale, anche se quello economico sembra improponibile, visto che non ha soldi per pagare i dipendenti di un Comune che ha 1000 miliardi di deficit. Insomma, chi pagherà per davvero? e chi ha garantito il garante? L'unico che forse i contanti li avrebbe, cioè il signor Cutolo, sembra preso da altre preoccupazioni, sicché finiranno per pagare r tifosi napoletani (che però 1' anno scorso hanno fatto entrare nelle casse sociali meno di 7 miliardi) oppure tutto finirà in un bel fallimento. Questo sembra d'altronde il probabile e imminente destino della maggior parte delle società calcistiche quando, a dicembre dell' ^86, cadranno gli ultimi vin- coli che legano ad esse i singoli giocatori e dall'attivo dei bilanci dovranno sparire le valutazioni cervellotiche assegnate a brocchi vetusti e invendibili. Diciamo dunque che, sul piano finanziario, chi ha addi compri e chi non li ha si astenga, anche perché ci dev'essere da qualche parte un ministero che si occupa di scambi valutari c non so se sia proprio giusto esportare moneta buona per importare piedi che buoni non sempre lo sono. A veder le foto di Dieguito sul prato dello stadio di S. Paolo in delirio, m'è sembrato un tombolotto grasso, più adallo a fare il pizzaiolo che il ccntr'attacco. Nel Barcellona era sempre infortunato c ha finito per giocare poco e male. Non vorrei che fosse, per suprema jaltura, un bidone. Certo, di testa toccherà pochi palloni. Comunque, non basterà da solo a far vincere lo scudetto al Napoli, c se anche il Napoli lo vincesse, il dramma antico della città resterebbe quello di sempre. Questa £ la città in cui un disoccupato, padre di sci figli, interrogalo su come riuscisse a sfamare sé e i suoi, rispondeva recentemente con una frase degna di una tragedia di Eschilo: <<Esc'a matina...». Là dove decine di migliaia di persone debbono escogitare ogni manina un espediente per sopravvivere, Maradona altro non è se non oppio per il popolo. E quando ho sentito che al posto degli altiforni spenti si potrebbe costruire con soli 1500 miliardi una favolosa Disneyland per ragazzi, ho disperato del futuro di questa città così bella e cosi umana, clic si affaccia alle soglie dell'età dell'automazione e dell'informatica restando preda di sogni puerili e di una classe dirigente immatura. Se poi i soldi ci fossero, freschi c in contanti, resterebbe la questione morale. Il calcio come gioco è finito, ridotto com'è a lotta di glaJialori, giustamente mercenari. Fra due anni incomincerà un generale rimescolìo tumultuario a colpi di assegni, e ciascuna squadra muterà totalmente volto a ogni stagione. Persino il tifo non avrà più senso, dissolvendosi ogni continuità di immagine, ogni compattezza di gruppo e ogni aggancio locale. La leggendaria difesa juventina con Combi, Rosetta e Caliigaris, significava anche Torino, Vercelli e Casale; quando in campo si chiamavano fra loro (Piero! Viri! Berto!) l'accento era quello del dialetto. Ormai siamo al circo Barnum, allo spettacolo in cui l'agonismo viene stimolato dal premio di partita e non più dalla bandiera. Finirà, come nel catch, in pura, buffonesca finzione. Alle moltitudini senza più volto, appiattite dai consumi omogenei, dalla pubblicità condizionante, dal linguaggio del video, piacerà sempre di più esaltarsi alle gesta simulate dei finti croi, nutrire sentimenti di pura sopraffazione, esultare con clàcson e schiamazzi per vittorie strappate col portafogli più che col cuore. Come nel Circo Massimo, la folla vuole pattern et circenses. 11 pane, un triste pane avvelenato, viene dalla cassa integrazione, dalle pensioni fasulle, dai finti enti di rimboschimento, dalla redistribuzionc del reddito indiscriminala e parassitaria. I circenses sono lo sport-spettacolo, le arene colme di fanatici del rock o del reggae, il divismo da strapazzo, i miliardari televisivi, l'ideale del tempo libero degradato a intrattenimento ebete. L'unica speranza, purtroppo tenue, è che tornino a calare i barbari. S

Persone citate: Berto, Cattivi Pensieri, Combi, Cutolo, Diego Armando Maradona, Enzo Scotti, Ferdinando Ventriglia, Maradona

Luoghi citati: Barcellona, Casale, Italia, Napoli, Torino, Vercelli