Progetto per salvare il Polesine coniugando turismo e ambiente

Progetto per salvare il Polesine coniugando turismo e ambiente La Regione Veneto spenderà 55 miliardi per il rilancio dell'area Progetto per salvare il Polesine coniugando turismo e ambiente NOSTRO SERVIZIO ROVIOO — C'è chi lo chiama 11 meridione d'Italia, per dire che 11 Polesine, l'ultimo lembo di Veneto al confine con l'Emilia, non ha mal conosciuto ricchezza e sviluppo. Adesso la Regione Veneto ha conlato un altro nome, la •Camargue italiana» e ha de-, elso di puntare 65 miliardi sul rilancio della zona. Ha varato in questi giorni una legge speciale che prevede un Intervento straordinario per un piano di salvaguardia ambientale di sviluppo. Finanziamenti che serviranno a potenziare la pesca, l'agricoltura, l'artigianato, ma soprattutto a far trionfare quel nomignolo «Camargue italiana». Ecco quindi l'attenzione al turismo e un obiettivo ambizioso: valorizzare 11 delta del Po senza degradare l'ambiente naturale. Sorgeranno pontili lungo 11 fiume, le acque placide saranno solcate da nuove imbarcazioni destinate al turisti, nasceranno alberghi c ristoranti tradizionali. Ma tutto ciò. nelle In¬ tenzioni della Regione, dovrà rispettare la cultura e la storia locale. Lo dice chiaro la legge, lo Impone la gente del fiume che vive ancora secondo 1 ritmi delle piene, delle fasi di luna, delle battute di caccia. Il turismo come riscatto da una povertà di sempre, ma un turismo che oggi, con una parola di moda, si potrebbe definire alternativo. Non nasceranno casermoni, a Porto Tolle, Scardovarl, Pila, Porto Levante, Donada, Contarlna. La Regione ha intenzione, riscoprendo 11 Polesine dopo anni di abbandono, di operare all'Insegna dell' ecologia. Cosi, al margini della pianura, tra le lagune, 1 canneti, gli argini umidi e desolati, 1 colori spenti del fiume, non spariranno 1 vecchi casoni dove 1 pescatori cuociono orate, sogliole, anguille. I bragozzi e 1 burchi, barche piatte e basse, non saranno sconfitti da motoscafi veloci; ia polenta, 1 salami e il panblscotto non lasceranno 11 posto ad hamburger e patatine. •E' una scommessa — dice un pescatore — ma noi vecchi il fiume lo difenderemo». V isola di Albarella, oasi moderna e razionale In questa terra ancora antica, ha dimostrato che si può operare senza distruggerei LI sono nate ville e appartamenti ma non è scomparso 11 verde e l'odore di resina dei pini marittimi è ancora forte. Non tutti, in consiglio regionale, hanno creduto alla possibilità di conciliare in Polesine lo sviluppo con la salvaguardia del patrimonio naturale. «JVon capiamo — hanno obiettato 1 comunisti — come si possa destinare tanto denaro in settori per i quali non si ha nessun programma». I socialisti, Invece, hanno chiesto collaborazione: •E' necessario l'apporto di tutti — hanno detto — per tradurre in opere gli impegni presi con la legge». Ottimisti i democristiani: •Il Polesine può chiudere un capitolo della storia senea dover partire da zero e guardare in avanti dimostrando che il ritardo economico non significa sottosviluppo culturale». Su un punto, almeno sulla carta, sono però tutti d'accordo: quel lembo di terra, al margini della pianura, spezzettato da mille canali, sorvolato da folaghe e gabbiani, rondini di mare e selvaggina, non deve cambiare. Cinzia Basso

Persone citate: Pila, Progetto

Luoghi citati: Emilia, Italia, Porto Tolle, Veneto