Poliziotto in carcere per un falso alibi di Claudio Cerasuolo

Poliziotto in carcere per un falso alibi Poliziotto in carcere per un falso alibi Colpo di scena al processo contro la banda dello Skorpion - L'agente avrebbe alterato una denuncia, scagionando un rapinatore - Tre morti oscure nella storia della gang (30 rapine, 2 miliardi di bottino) Udienza arroventata, In quinta sezione (pres. Pempinelli), al processo contro la banda dello Skorpion, trenta fra capi e gregari, ritenuti responsabili di 29 rapine nel Nord Italia dal '79 e all'82, con un bottino di circa 2 miliardi. Sul banco degli Imputati sono finiti anche tre poliziotti del commissariato di Madonna di Campagna, gli appuntati Giuseppe Lorenzo e Natale Marchesello, e 11 commissario Goffredo Samale, accusati di falso In atto pubblico e di favoreggiamento. A metterli nei guai è stato il falso alibi prodotto da uno degli imputati, Giuseppe Paganln, 37 anni, che aveva presentato una dichiarazione di smarrimento del documenti di identità, firmata da lui 11 27 gennaio '82: quel giorno non poteva aver partecipato alla rapina di cui era accusato. Sotto l'incalzare delle domande del pm Maddalena. 1' alibi di Giuseppe Paganin si è frantumato. L'appuntato Giuseppe Lorenzo, arrestato dal magistrato 11 28 giugno bcorso, dopo una rapida in¬ cursione al commissariato e la scoperta della macchinazione, resterà In carcere. Del tutto estranei al favoreggiamento e al falso 11 Marchesello e 11 commissario Samale. Secondo gli Inquirenti, il piano di Paganin tendeva anche a screditare le dichiarazioni accusatorie del pentito di turno della banda, Giovanni Nezzl, 25 anni. Non sarebbe però l'unica manovra del cervelli della banda per mettere 1 bastoni fra le ruote della giustizia. Nella storia di questo processo ci sono perlomeno tre morti «sospette». Il 20 aprile '82 Luigi Allals, 37 anni, titolare di una ditta di import-export, viene freddato con tre colpi sulla porta del suo ufficio, a Moncalierl. Gli Inquirenti ritengono che Allals fosse In qualche modo legato alla banda dello Skorpion. Il 15 gennaio '83, durante l'ora d'aria alle Nuove, il detenuto Gianni Bullo, 31 anni, viene gravemente ferito a coltellate e muore 11 giorno dopo. Bullo era 11 più caro umico e confidente del pentito Nezzl. Il 26 aprile '84, è stato ammazzato, con una raffica di panettoni, Fortunato Monea, 54 anni, conosciuto nella malavita come 'la seconda anagrafe di Torino'. Sembra avesse procurato documenti falsificati alla banda dello Skorpion. Ma veniamo alla cronanca dell'udienza. La testimonianza dell'appuntato Marchesello (difeso dall'avv. Faccio) dura poco: «.Ricordo che il collega Lorenzo aveva ricevuto la prima denuncia, che portava però la data del 7 e non del 27 gennaio'. L'appuntato Lorenzo (avv. Rossomando): >/n quel periodo ero in congedo. Marchesello ha ricevuto la prima de- nuncla e poi l'ha scaricata a me. Di quel documento sono venuto a conoscenza quando c'è stata la richiesta del magistrato. Io ho soltanto rilasciato il 17 luglio successivo una dichiarazione conforme alla prima denuncia alla madre di Paganin che me ne aveva fatto richiesta'. Pm Maddalena: 'Come mai non si è accorto che la prima denuncia era tutta pasticciata, piena di correzioni?'. Lorenzo: 'Capita spesso con le denunce di smarrimenti di documenti'. Pm Maddalena: «/* commissario dice che anche quando lei era in congedo andava in ufficio ad aiutare il maresciallo per l turni.. Lorenzo: 'Non so perché dica questo'. Il commissario (avv. Gabrl) conferma e aggiunge: 'Lorenzo mi disse di ricordare che la data era il 27 gennaio e, conoscendo la sua prodigiosa memoria, mi convinse. Ho avuto l'impressione che avesse seguito tutta la pratica fin dall'inizio'. Uno zelo eccessi vo 11 suo, che lo ha portato dietro le sbarre. Claudio Cerasuolo

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