Condono edilizio, cattivo affare

Condono edilizio, cattivo affare Una sanatoria che nessuno vuole ma che presto sarà approvata dal governo Condono edilizio, cattivo affare Secondo una stima del Cresme, l'Erario incasserebbe circa 8.000 miliardi entro P86 - Ma allo Stato e ai Comuni il recupero urbanistico degli edifici fuorilegge (spesso senza fognature, acquedotti e servizi collettivi) verrebbe a costare circa 45.000 miliardi DAL NOSTRO INVIATO ROMA — Dopo la «verifica», la maggioranza di governo ha messo tra 1 suol impegni l'approvazione della sanatoria che cancellerà milioni di abusi edilizi In cambio di una manciata di miliardi, certamente non decisivi per il risanamento della finanza pubblica. Ancora una volta viene proposta una legge che non place a nessuno, fatta eccezione per gli abusivi di mestiere. La sanatoria è Infatti criticata dalla proprietà edilizia e da Italia Nostra, dal Sunia e dai costruttori, dall' Istituto di urbanistica, da esperti all'interno degli stessi partiti di governo e del partiti di opposizione. Una critica è fondamentale: questa legge sembra concepita soprattutto per rastrellare un po' di soldi senza innovazioni veramente efficaci per impedire che 1' abusivismo continui Occorre subito distinguere tra il nuovo abusivismo di stampo mafioso, che è ormai un fenomeno di criminalità economica (secondo il pretore Albamonte, che a Roma si occupa di urbanistica, le costruzioni fuorilegge sui lidi laziali sono investimenti della malavita), l'abusivismo del passato che rispondeva in qualche modo alla domanda di abitazioni a basso costo (tipico 11 caso della periferia romana), il piccolo abusivismo in parte speculativo e in parte inconsapevole (la soffitta diventata appartamentino, il tramezzo spostato, il piccolo bagno in più). Questo è senz" altro il fenomeno più diffuso, anche per colpa di una normativa che spesso è mal nota e mal gestita, con procedure scoraggianti. La conferma viene dalle stime del Cresme: circa cinque milioni di alloggi hanno subito opere di manutenzione straordinaria senza autorizzazione, 2 milioni 272 mila sono stati ristrutturati senza licenza. Oli alloggi nuovi costruiti senza licenza o concessione edilizia sarebbero 3 milioni 100 mila. E' evidente che la componente minuta del fenomeno potrebbe essere bloccata in modo relativamente facile, mentre il grosso dell'abusivismo richiede ben altro che una sanatoria il cui gettito è incerto. Alcuni parlano di un incasso di 3500 miliardi. Il Cresme fa un'ipotesi di 8104 miliardi tra quest' anno e 11 1986. Difficile dire quanto costerebbe allo Stato e ai Comuni il recupero urbanistico delle lottizzazioni e degli edifici fuorilegge, spesso privi di fognature, acquedotti, servizi collettivi, trasporti pubblici. Manca infatti un censimento delle costruzioni in tutto o In parte abusive, si ignora quante abbiano una parte del servizi, quante ne manchino totalmente. Italia Nostra ha fatto un po' di calcoli e stima che lo Stato e gli enti locali dovrebbero spendere circa 45 mila miliardi. Considerata la modestia della quota di incassi che lo Stato trasferirebbe ai Comuni (forse il 10 per cento) è lecito pensare che il governo si preoccupi di rastrellare subito un po' di miliardi lasciando a un futuro indeterminato il recupero urbanistico. Resterebbero cosi sulle spalle del Comuni 1 quartieri sorti Interamente fuori legge, a tutto danno degli abitanti che in molti casi sono stati raggirati. Se lo Stato fa pagare una certa somma per legalizzare ciò che è fuorilegge non può lavarsi le mani dopo aver incassato, lasciando il territorio nello sfascio. In pratica la sanatoria sarebbe un premio a chi ha operato fraudolentemente. La legge proposta fa temere il peggio nelle sue modifiche alla normativa urbanistica. Lo Stato direbbe al Comuni: dove sono sorti quartieri e lottizzazioni fuori del plano regolatore o contro il plano stesso, slete autorizzati a fare una variante e tutto è a posto. Un po' come legaliz¬ zare il furto dopo che è avvenuto. Anche la repressione di futuri abusi è prevista in modo tutt'altro che convincente, tanto più se si riflette sulle esperienze passate. Quando sentiamo parlare di demolizioni degli edifici abusivi o di loro passaggio alla proprietà pubblica (in pratica la confisca, con controllo del prefetti sul Comuni), pensiamo a un fatto molto grave: queste norme sono in vigore da anni e nessuno le applica. La legge 10, detta -legge Bucalossl», stabilisce all'articolo 15 che le opere .eseguite in difformità dal progetto approvato», oppure senza concessione edilizia, sono .gratuitamente acquisite» dal Comune. Se 11 loro uso non è possibile vengono demolite a spese del proprietario Sono passati sette anni, 800 mila alloggi interamente abusivi si sono aggiunti agli altri e nessun Comune ha voluto o potuto confiscare o far demolire. A Napoli l'amministrazione comunale ha acquisito sulla carta 50 mila vani: tutto bloccato dal ricorsi al Tribunale amministrativo (che spesso sta contro il Comune) e dagli impedimenti tecnici. Come acquisire un edificio di abitazione costruito senza calcoli del cemento armato, magari in pericolo di crollo? Ho fatto alcuni esempi estremi per dimostrare che le leggi restano grida manzo ntane quando non si creano le condizioni necessarie per applicarle. Paradossalmente, anziché studiare i modi mi' gliori per far funzionare le norme in vigore, si tenta la scorciatola del loro allentamento. Il senatore Franco Bassa nini, della sinistra indipendente, ha fatto aggiungere un articolo alle modifiche della normativa urbanistica già passate alla Camera, secondo cui non occorre la licenza (concessione edilizia) né l'autorizzazione per tutti 1 lavori interni che non contrastino con i plani e i regola¬ menti comunali, che non modifichino la destinazione d' uso (esemplo: da abitazione a ufficio), che non comportino aumenti di superficie utile né modifica delle sagome. In pratica ogni cittadino potrebbe esaminare il suo progetto e darsi l'autorizzazione. Facile immaginare quel che accadrebbe nel centri storici, su cui convergono le mire del grandi operatori e istituti finanziari. Non si rimedia al male passato abbassando la legge al livello della pratica abusiva, ma con innovazioni che richiedono un ampio dibattito culturale per mettere il cittadino onesto di fronte a regole di comportamento precise, praticabili nella realtà, col seguito di controlli efficaci e di una repressione effettiva. Mario Fazio

Persone citate: Albamonte, Mario Fazio

Luoghi citati: Italia, Napoli, Roma