Freno al testosterone complice di malattie di Ezio Minetto

Freno al testosterone complice di malattie Scoperta scientifica nel campo degli ormoni Freno al testosterone complice di malattie QUEBEC — Con i nuovi farmaci capaci di bloccare — in modo sicuro e reversibile e senza apprezzabili effetti secondari — l'intera linea ormonale ipofisi-gonadi (ovaie e testicoli) si aprono prospettive di terapia sin qui insperate su una serie di malattie e disordini comandati o dipendenti dagli ormoni sessuali (maschili e femminili): e. in particolare, anche concrete speranze di metter razionale freno alla «spinta- ormonica nel tumori della prostata (ormonodipendentl). Al terzo posto nella triste graduatoria del tumori maligni maschili — e con tuttora l'eludente privilegio di una diagnosi tardiva nel 50 per cento dei casi — quello della prostata è per lo più un preciso modello di «ormonodipendenza». cioè di succuba obbedienza agli ormoni androgeni circolanti nell'organismo. E' per questo che, sin da quando Huggins, nel '41, ne stabili il concetto di base — meritando per questo il Nobel — la «linea» della terapia del tumore maligno prostatico è sempre stata rivolta essenzialmente alla -incitazione., dell'attività ormonica maschile. Di qui la regola — nel pazienti in fase avanzata di ma-, lattla — del triste ricorso alla spersonalizzante e desomatizzante «castrazione» chirurgica (orchlectomla). alla femminllizzante (e non scevra di rischi) «castrazione ormonica» con ormoni femminili (estrogeni) e alla debilitante «surrenalectomia» (per abolire anche quel 10 per cento di androgeni di origine extratestlcolare): e poi l'indicazione curativa all'impiego degli «antiandrogeni», degli •inibitori enzimatici». Mal ancora però si era ottenuto sicuro e innocuo effetto di «blocco del testosterone» come oggi si può con pochi microgrammi del nuovi farmaci di cui è capostipite il «buserelln». Secondo le conclusioni dell'.International Symposium on LH-RH analogues. di Quebec, la realizzazione di «analoghi» — 100 volte se non 200 volte più attivi (e quindi non più «stimolanti» ma «bloccanti») dell'ormone cerebrale che comanda l'attività dell'asse ipoflsi-gonadlco — è davvero, se non la più importante, una delle maggiori scoperte scientifiche del nostro secolo. Nato per sintesi — da sofisticata «manipolazione» dell' ormone cerebrale naturale LH-RH («luteinizlng hormone releasing hormone») — il «buserelln» Hoeckst offre finalmente la razionale pos..bllltà di ottenere specifica, reversibile e iti" • . a «inibizione della funzione gonaaur troplnlca»: cioè di arrivar à mantener quasi «azzerati» (al 95 per cento) quel livelli di ormoni maschili circolanti (te¬ stosterone e dlldrotestosterone) che automantengono il. lento e subdolo progredire del tumore. Quando sarà prossimamente disponibile (In Oermania il «buserelln». già approvato, verrà entro qualche mese messo In commercio come «suprefact» spray nasale), la terapia consisterà in 1,5 milligrammi di farmaco iniettati, ogni giorno per otto giorni (sino ad ottenuto effetto di «controregolazlone») e poi nella cura di mantenimento (diciamo pure di «castrazione» ma puramente «medica» e reversibile al cessare della cura) semplicemente con 1,2 milligrammi di «buserelln» spray (6 volte al giorno). Numerose esperienze cllniche — dalle relazioni a Quebec di F. Labrie. U. K. Wenderoth e O. H. Jacobl. A. Schally, J. Sandow e altri — indicano che 11 farmaco, impiegato da solo o in associazione, ha alta efficacia e sicurezza: e che la sua somministrazione insieme ai citostatici potrebbe frenare la maligna proliferazione anche di cloni cellulari «ormonolndipendenti». Ezio Minetto

Persone citate: A. Schally, H. Jacobl, Huggins, J. Sandow