Le spese pazze del Pentagono di Ennio Caretto

Le spese pazze del Pentàgono Con un bilancio di 580 mila miliardi di lire il ministero della Difesa degli Usa è il più ricco del mondo Le spese pazze del Pentàgono Nel Palazzo a stella può accadere dì tutto: un bullone è pagato più dì tre milioni di lire, un martello 400 dollari - Insorgono alcuni parlamentari costringendo Weinberger a far deporre un «funzionario censore» a suo tempo licenziato da Nixon - «Suonatore di fischietto» denuncia senza pietà gli sprechi nel settore dei pezzi di ricambio - Militari e industria bellica sono «fratelli di sangue», ma stanno per scattare i controlli DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — Lo scorso dicembre fece la sua apparizione all'Ingresso della Camera, a Washington, 11 più strano albero di Natale della storia del Congresso. Tra le luci pendevano dal suol rami cartoncini bianchi, dal flocchi rossi, con su Incollati utensili e il loro prezzo: una chiave inglese, 222B dollari (3 milioni 800 mila lire); un bullone, 2043 dollari (3 milioni e 500 mila lire); una sfera di plastica, 1118 dollari (1 milione 900 mila lire); e cosi di seguito fino a una vite da 37 dollari (65 mila lire). La chiave inglese, il bullone, la sfera, la vite non erano oggetti d'arte, né preziosi, bensì utensili autentici, acquistati da un deputato al grandi magazzini, e pagati rispettivamente uno 17 dollari, l'altro 8, il terzo 2 e l'ultimo 13 centesimi. Le cifre spropositate del cartoncini erano quelle versate per 1 mini-utensili dal Pentagono al suoi abituali fornitori, 100 e addirittura 200 volte tanto il loro valore di mercato. L'albero di Natale non venne contestato e le fotografie fecero 11 giro dell'America. Fu la prima e la più clamorosa prova dei colossali sprechi del ministero più ricco del mondo, il cui bilancio dell'84, poco meno di 300 miliardi di dollari, 580 mila miliardi di lire, corrisponde quasi al prodotto nazionale lordo della Cina. Il Pentagono, vero paperone dei dicasteri governativi di tutta la storia, che fagocita un terzo del bilancio della superpotenza, è però anche l'ente più spendaccione che si conosca. «Al suo confronto — ha tuonato il senatore William Roth, che pure è un Teaganauta — la cicala della favola è una fanatica risparmiatrice... Roth calcola che le spese del ministero della Difesa Usa -verrebbero ridotte dal 30 al 40 per cento se qualcuno facesse un po'di attenzione-. L'idea dell'alberto di Natale è stata dello stesso Roth e di un modesto ma tenace depu tato democratico, Berkley Be dell, di Splrit Lake, nello Io wa. Bedell, 63 anni, da 10 alla Camera, mingherlino e petu lante, è un uomo che si è fatto da sé: da ragazzo, vendeva giornali, mise da parte 50 dol lari, incominciò a fabbricare aghi da pesca e In 20 anni di- venne miliardario. La sua parsimonia è leggendaria: sembra uno di quei personaggi dello scrittore O' Henry che si chinano a raccattare aghi per Istrada. Lo scorso ottobre, quale presidente della commissione delle piccole imprese, dovette valutare alcuni acquisti del Pentagono. La sua attenzione venne attratta da un misterioso «generatore d'impatto multidirezionaleche costava 400 dollari. Racconta il senatore Roth : -Risultò che si trattava di un volgare martello: Oli occhiali calati sul naso, 11 mite Bedell, sentendosi «preso per i fondelli- (è sempre Roth a riferire) Interpellò 11 colonnello venuto a testimoniare: «Non può fornirmi altri particolari?». Certo, rispose 11 colonnello: «li generatore d'impatto fa parte di una attrezzatura più complessa per le riparazioni dei simulatori di volo-. Inferocito, Bedell chiese di vederne uno. Il colonnello gli consegnò una scatola con 21 mini-utensili, che sarebbero poi finiti sull'albero di Natale, dai prezzo di 10.165 dollari, 18 milioni di lire. Paonazzo, il deputato di Splrit Lake sospese 1 lavori, e si precipitò al più vicino grande magazzino. Tornò col 21 articoli, martello compreso: aveva speso 92 dollari, nemmeno 160 mila lire. Da quel momento, Incominciò 11 braccio di ferro sugli sprechi tra il Congresso e 11 Pentagono, braccio di ferro che è esploso gli scorsi giorni in seguito a una vicenda ancora più paradossale. Nel 1969, un capace funzionarlo del Pentagono — un civile, non un militare, Ernest Fltzgerald — venne licenziato in tronco su ordine del presi¬ dente Nlxon perché aveva denunciato l'Indegna esplosione dei costi di un aereo Hercules da trasporto pesante. Fltzgerald era il direttore della se-, zlone Finanze della Difesa, 11 responsabile del controllo delle spese. Ricorse In tribunale e 12 anni più tardi ottenne di essere reintegrato nell'Incarico. Negli ultimi due anni, tuttavia, 11 Pentagono lo ha praticamente Imbavagliato. «O 71071 gli lascia vedere i conti, o glieli fa vedere in ritardo, o gli dà quelli vecchi- spiega Roth. «Lo chiama l'informatore ossia il traditore (T espressione è più pittoresca,. Whist le blower-, suonatore di fischietto) e lo ostracizza-. Convocato più volte al Congresso per deporre, Fltzgerald non rlcevrtte mal l'autorizzazione dal ministro Weinberger. La settimana scorsa, un altro battagliero senatore, Charles Grassley, repubblicano, ha posto fine alla farsa recandosi di persona al Pentagono con un'ingiunzione del tribunale. Weinberger è stato costretto a dire si, e Fltzgerald è finalmente apparso davanti al parlamentari. «Ha vuotato il sacco — ha detto Roth giubilante. — Ha svelato che i missili Mavertek, se approvati, costerebbero 30 miliardi di dollari in più del dovuto percìié, tra le altre cose, l'impresa costruttrice, per ogni ora di lavoro effettivo, ne addosserebbe ben 17-. Che cos'altro ha tirato fuori la pecora nera del Pentagono? «Lo scandalo dei pezzi di ricambio: è il settore degli sprechi più stravaganti, dove non solo si paga di più, ma non si attinge neppure alla fonte, bensì si passa tramite mediatori che caricano il 200-300 per cento-. «Per darvi un'idea — ha dichiarato Fltzgerald al Congresso — se il ministero della Difesa producesse televisori, costerebbero lOOmila dollari l'uno-. Tra alberi di Natale e «suonatori di fischietto-, ci sarebbe da credere che per il Pentagono i tempi delle vacche grasse stiano finendo. Col bilancio dello Stato in deficit di 200 miliardi di dollari (340 mila miliardi di lire), l'obiettivo immediato del governo Reagan dovrebbe essere l'austerità per le forze armate. Vi sono invece tutti 1 segni che 11 dibattito appeno esploso è destinato a continuare per anni. Attualmente, infatti, si è solo nella fase delle Inchieste. Esse accertano, è vero, la possibilità di drastici risparmi: una sull'esercito, ad esemplo, ha stabilito che gli elicotteri Blackhawk (falco nero), sono costati 40 milioni di dollari, 70 miliardi di lire, più del necessario. Addossano anche ogni responsabilità agli alti comandi: nel caso del Blackhawk non c'è stato alcun con¬ trollo sui preventivi né sul lavori. Ma le inchieste non suggeriscono quali misure adottare. Joseph Shcrlck, ispettore generale del Pentagono, ammette che gli armadi dello storico palazzo a stella, dove persino 1 generali si perdono come in un labirinto, «traboccano di scheletri che nessuno ha interesse a tirar fuori-. «Qui non esiste l'efficienza dell'industria privata- proclama. «Il nostro dicastero non è la General Motors-. Elenca errori madornali. f~T* roT55ifcTI8Rne ±J lisi del costi: nell'ana« Abbiamo scoperto aumenti del 500 per cento in un biennio nei prezzi di taluni articoli-; incapacità di previsioni esatte: «Preridia77to (( supermisslle MX: doveva costare 58 milioni di dollari a esemplare, ma dopo un anno costava 103 milioni, quasi V80 percento in più; Intoppi burocratici: «Chi ordina, spesso non sa di che cosa si tratta: noi cataloghiamo i prodotti con dei LU: numeri, non scriviamo t nomi: la spesa non è verificabile; mancanza di tecnici: Non abbiamo gli uomini capaci dt riparare i guasti, o costruire pezzi di ricambio, o prenderli da armi vecchie-. •ife sltu*azloT7e è aggravata da prassi e regolamenti obsoleti ma intoccabili, perché costituiscono le fondamenta di quella complessa rete di Interessi nota come «l'establishment militare industriale-, denunciata già 35 anni fa da un presidente ex generale. Eisenhower. L'industria bellica e il Pentagono sono fratelli di sangue, legati da un'omertà feroce. Il secondo non chiede alla prima garanzie sugli articoli che acquista a differenza dei consumatori con l'Industria privata. Le concede inoltre brevetti per 30 anni, 11 doppio del normale, creando autentici monopoli: le vecchie superfortezze volanti B52 sono ancora in esclusiva, quando qualsiasi buona impresa le potrebbe produrre per meno della metà. Un particolare importante è che i capitani, 1 maggiori e i colonnelli, quando vanno in pensione, vengono assunti tutti nell'industria bellica. Il presidente Reagan sapeva da tempo degli sprechi, e nella campagna elettorale dell'80 giurò di porvi fine. Uno del vanti maggiori di Weinberger è di essersi rimboccato subito le maniche. «Ma stiamo scalfendo solo la punta dell'iceberg — commenta Sherlck —. Abbiamo risparmiato qualche decina di milioni di dollari, non di mi-, liardi-. L'ispettore generale del Pentagono attribuisce alcune responsabilità anche al Congresso: «La maggioranza dei parlamentari ha intrapreso una crociata — dice — ma guai se un singolo si vede toccare il suo elettorato. Quest'anno, hanno aumentato di 4 miliardi e mezzo di dollari le nostre ordinazioni affinché certe fabbriche non restassero senza lavoro-. Indomiti, il deputato Bodell, i senatori Roth e Grassley e alcuni altri hanno varato progetti legge che prima o poi lasceranno il segno. Uno costringe il Pentagono ad appalti pubblici, eliminando 11 cosiddetto elenco selettivo che è al centro dell'esfab/ishment Industriale militare. Un altro delega il potere di controllo su taluni articoli o costi a consulenti esterni. Un terzo prevede la formazione di una piccola Industria di pezzi di ricambio all'Interno dello stesso Pentagono. Un quarto impone l'obbligo di periodici rapporti alle commissioni competenti del Congresso. «£' una fatica — dichiara Roth — ma ne vale la pena. Io vedo il Pentagono un po' come il figliol prodigo, non dispero che un giorno si ravveda-. Ennio Caretto

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