Ludwig s'è rifatto vivo « Colpiremo a Gorizia» di Giuliano Marchesini

Ludwig s'è rifatto vivo « Colpiremo a Gorizia» Oscure minacce di morte in un volantino Ludwig s'è rifatto vivo « Colpiremo a Gorizia» DAL NOSTRO INVIATO VERONA — La ricomparsa della firma di «Ludwig» pone altri Inquietanti interrogativi sulla micidiale formazione neonazista, che s'è attribuita dieci delitti attraverso una serie di volantini. L'ultimo messaggio, giunto per posta alla redazione milanese de «11 Giornale», dice: •Delatori del falso, calunniatori, pagherete. Annunciamo nostro insediamento nella provincia Gorizia, ove inizieremo la nostra terribile offensiva per l'onore e la gloria dei camerati Wolfgang Abel e Marco Furlan, che ingiustamente stanno pagando per la falsità di chi dovrebbe proteggere il popolo. Inizeremo col colpire uno di loro che, debole e indifeso, scorrazza avido di lussuria a bordo di un' Alfa 2000 bianca-. Seguono minacce di morte. «La nostra vendetta sarà grande-. tPeteano due-. -Morte ai carabinieri-. Chi sia l'uomo che diventa bersaglio nel folle «comunicato», nessuno sembra In grado di saperlo. Ora si tratta di stabilire se quest'altro messaggio che reca la sigla Ludwig» sia autentico. Altri sinistri «avvertimenti», contrassegnati dalla svastica, sono giunti qui e là in questo periodo. In qualche caso, gli inquirenti hanno avuto delle perplessità: era probabile che quel volantini fossero opera di qualche mltomane che si inserisse nella tragica vicenda delle aggressioni rivendicate dal gruppo neonazista. Rimane, comunque, un timore diffuso per questo ripetersi di minacce. Il messaggio arrivato a Milano è simile, nel caratteri, a quelli che lo hanno preceduto, ed è stato spedito da Gradisca. Wolfgang Abel e Marco Furlan, cui si fa riferimento In questo scritto, sono 1 due giovani sospettati di appartenenza all'organizzazione che ha firmato «Ludwig» la serie di imprese agghiaccianti. Furono sorpresi il 4 marzo scorso mentre tentavano di appiccare 11 fuoco alla discoteca «Me- lamara» di Castiglione delle Stivlere, in cui decine di gio-' vani stavano ballando. Fino ad allora, il caso Ludwig era rimasto Immerso nel buio. L'arresto del protagonisti dell'incursione nel locale del Mantovano diede una spinta all'Inchiesta sulla formazione neonazista: su Wolfgang Abel e Marco Furlan gravavano sospetti. E gli indizi si fecero ancor più pesanti quando giunsero in Italia funzionari della polizia' germanica, cui erano affidate le indagini sul rogo del club Liverpool» di Monaco di Baviera, che provocò la morte di una donna. Gli inquirenti avevano raccolto elementi in base ai quali ritenevano che Abel e Furlan dovessero rispondere dell'attentato alla discoteca di Monaco compiuto 1*8 gennaio scorso. I due «ragazzi bene», dunque, si trovarono nel mezzo dell'inchiesta sul gruppo «Ludwig», condotta dal giudice istruttore di Verona Mario Sannite. Nel carcere di Mantova, tra l'altro, vennero sottoposti ad un confronto con alcuni testimoni, per la ricostruzione dell'incendio che il 14 maggio dell'83 devastò il cinema «Eros» di Milano (sei morti). Mentre si esamina il volantino che contiene le nuove minacce a firma «Ludwig», 1' inchiesta sulla terrificante formazione neonazista percorre un altro tratto di stra da. Un paio di occhiali rinve nutl nel luogo in cui il 12 dicembre del '79 venne ucciso a Venezia Claudio Costa, ventiduenne, sarebbe un indizio a' carico di Wolfgang Abel:. quelle lenti, si è stabilito, si adattano perfettamente alla correzione della vista del giovane. Ma altri accertamenti sono in programma. Nei prossimi giorni, 11 giudice Sannite dovrebbe recarsi a Monaco, per prendere contatto con gli inquirenti bavaresi, che in questo periodo avrebbero raccolto altri elementi: si tratterebbe di qualcosa che la polizia avrebbe ..trovato in .un diario nell'appartamento di cui Abel disponeva a Monaco. Giuliano Marchesini