Troppi medici per la casa

Troppi medici per lq casa Proprietari e inquilini chiedono la riforma dell'equo canone Troppi medici per lq casa Tre milioni di coabitazioni, quasi 140 mila sfratti nel 1983 - Nonostante i diversi interessi, Confedilizia e Sunia concordano su una maggiore elasticità nella contrattazione - Risanamenti bloccati perché senza contropartite - Il peso delle tasse sulla compravendita - Contraddizioni nelle proposte del governo - Riprende fiato l'abusivismo - Solo 30 mila alloggi sovvenzionati dal nostro inviato ROMA — Il problema della casa è ritornato alla ribalta in questi giorni di aspre discussioni sul provvedimenti per l'equo canone che interessa 5 milioni c 200 mila famiglie. Ancora una volta non si Intravede sull'orizzonte politico un disegno organico, concepito tenendo conto delle esigenze sociali c della realtà economica. C'è da temere che si arrivi alla stretta dell'autunno, quando centinaia di migliaia di sfratti diventeranno esecutivi, senza aver risolto le questioni di fondo: ridar vita al mercato degli affitti, incoraggiare i proprietari a fare lavori di restauro in cambio di aiuti e di un affitto adeguato, facilitare l'acquisto delle case nuove o ristrutturate con misure fiscali e creditizie. Le statistiche sono aliar manti: 3 milioni di co abitazioni, quasi 140 mila sfratti nel 1983, probabilità di arrivare a 500 mila alla fine del 1984 in seguito alla scadenza dei contratti di quattro anni e di quelli stipulati col vecchio regime, ormai improrogabili. Se esistesse una mobilità interna non sarebbe da temere l'ennesima ripetlzio ne del dramma della casa. In fatti 19 milioni di famiglie hanno teoricamente a disposizione 23 milioni di alloggi: 57 milioni di italiani (ricordiamoci che la crescita demografica rallenta o addirittura cede alla diminuzione nelle grandi città) possono contare su 89 milioni di stanze. Ma questo smisurato patrimonio, accumulato in buona parte con la devastazione del territorio e la rovina del paesaggio, è paralizzato, benché i rimedi siano proposti con una certa convergenza di idee delle parti interessate, inqul lini e proprietari. La Confedilizia (rapprescn ta la maggioranza del proprietari) e il Sunia (rappresenta gli "Inquilini' à'-fcastfo1 reddito) concordano sostanzialmente su alcuni Obicttivi restituire al proprietario la certezza di dispone dell'Immobile se ne ha bisogno, eliminare la possibilità di diverse interpretazioni della legge, agevolare il proprietario che compie lavori di restauro e di miglioramento, offrire la possibilità di un certo margine di contrattazione fra le parti, senza affidare la misura del canone a parametri rigidi. Oggi milioni di alloggi vanno in rovina perché il proprietario non fa alcun lavoro, sapendo di non poter aumentare l'affitto, anche se l'Inquilino è d'accordo. Caso paradossale e diffuso. La riforma dell'equo canone non risolverebbe però l'Intero problema della casa. Secondo 11 Cresme (Centro di ricerche nell'edilizia) si dovrebbe anche favorire il paesag¬ gio da alloggi troppo grandi a alloggi più piccoli e si dovrebbe diminuire 11 peso delle tasse sulla compravendila. Peso che è ritornato eccessivo In seguito al mancato rinnovo della legge Formica che aveva dato questi risultati: 784 mila fabbricati venduti nel 1982. 830 mila nel 1984, dei quali almeno 550 mila erano alloggi. Un efficace correttivo alla paralisi degli affitti è stato cancellato dal 30 giugno. Il direttore del Cresme, Mostacci, mi dice: .E'prevedibile la caduta della compraven-, dita. Ancora una volta siamo di fronte alla mancama di una strategia per la casa. Il ministro delle Finanze non intende rinunciare a un introito, ma non tiene conto dei costi di questa paralisi, di quel die lo Stato dovrà spendere per la vecchia politica dell'edilizia sovvenzionata, clic oltre tutto dà risultali mediocri'. La maggioranza al governo sembra Incapace dì proporre una riforma chiara e soddisfacente. Il .pacchetto Nicolazzi. prevede l'eliminazione dell'equo canone nel Comuni con meno di 10 mila abitanti (19 milioni di italiani), non introduce innovazioni ormai richieste da tutte le parti, appare orientato In prevalenza a un aumento degli affitti, in contraddizione col blocco dell'equo canone a breve termale. Le vecchie case avrebbero un coefficiente più alto, si potrebbe aggiungere un aumento fino al 30 pcf cento nel caso di lavori di miglioria, un altro del 30% se il contratto va oltre i quattro anni con diritto di subaffitto. «Se passerà questo progetto, gli affitti aumenteranno indiamente del 54%, con punte del 90%-, mi dicono, al Sunia, di 120 mila secondo l'Utdaglne della Banca d'Italia. OH aumenti verrebbero accettati, sia/ rpure in diverse misure e tenendo conto degli effetti sull'inflazione, se accompagnati da una vera e propria riforma che consentirebbe intese tra proprietari e inquilini e affiancasse al mercato degli affitti quello della compra-vendita a condizioni favorevoli, con l'aggiunta di una riforma fiscale elle diminuisse il peso delle diverse tasse sulla casa, agevolasse chi afflila e punisse chi tiene le case vuote. Da più parti viene anche richiesto un sistema di aiuti agli inquilini che non hanno reddito sufficiente per pagare il canone ritenuto equo in rapporto al valore della proprietà. Sistema in uso in diversi Paesi europei, previsto inizialmente nel progetto di riforma e poi cancellato. I partiti della maggioranza al governo hanno trovato 1' intesa soltanto sul blocco temporaneo dell'aumento dell'equo canone che doveva scattare ad agosto. Hanno provocato dure reazioni dalla parte degli inquilini come da quella della Confedilizia. Se non riusciranno a far meglio dopo la famosa «verifica» è prevedibile che gli italiani sfraltati e in cerca di casa siano costretti ancora una volta ad arrangiarsi. Oli affitti «neri» stanno dilagando con 1 sistemi più diversi: abl fazione camuffata da ufficio 0 da «seconda casa-, alloggi «arredali* che In realtà sono vuoti, versamento di somme sottoblanco e senza ricevuta. Chi lia entrate modeste si trasferisce in casa di parenti, 1 giovani restano più a lungo lrti,»famtg«W""'"'. ! sMr/xonJl La situazióne' reale viene cosi mascherata, in un clima di calma apparente, mentre riprende fiato "abusivismo e l'Iniziativa pubblica dà il suo modesto contributo di 30 mila alloggi sovvenzionati l'anno. Il proclamato intento di recuperare le abitazioni situate nel centri storici non ha seguito in misura apprezzabile, mentre dilaga 11 processo sotterraneo di espulsione dei residenti, sostituiti da uffici e studi professionali. Attraversiamo un periodo grigio, da cui non si uscirà certamente con riferme monche o peggiorative, come quelle che vorrebbero allentare i già trascurali vincoli urbanistici, come se il costruire a caso, sfasciando 11 territorio, fosse 11 rimedio universale Mario Fazio

Persone citate: Mario Fazio, Mostacci, Nicolazzi

Luoghi citati: Roma