L'inviato cinese in Urss parte «senza progressi»

L'inviato cinese in Urss parte «senza progressi» I problemi di fondo tra i due Paesi restano irrisolti L'inviato cinese in Urss parte «senza progressi» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA — Dopo quattro giorni di Intense consultazioni moscovite, svoltesi però in sordina, il vlceministro degli Esteri cinese Qlan Qlchen è rientrato ieri a Pechino e ha subito dichiarato che «non c'è stato progresso» sui temi di fondo che impediscono la normalizzazione fra la Cina e l'Unione Sovietica. Ha tuttavia definito «utili» i colloqui avuti con 11 suo omologo Michall Kapltsa e con il ministro degli Esteri Gromyko. Un breve comunicato diramato dall'agenzia Tass, poche ore dopo la partenza dell'ospite, si limita a precisare che nel corso delle consultazioni, alle quali ha partecipato anche l'ambasciatore cinese a Mosca Yang Shouzheng, vi è stato uno «scambio d'opinioni» su una serie di «problemi internazionali» e su «taluni aspetti dei rapporti sovleto-cinest*. Al silenzio del Cremlino sulla sostanza delle conversazioni, l'ambasolata di Pechino ha aggiunto un'unica precisazione: che è stata a lungo discussa la situazione nel SudEst asiatico, cioè gli scontri di frontiera fra la Cina e il Vietnam. In ambienti diplomatici si era attribuita a quell'improvvisa fiammata fra le due potenze del comunismo asiatico la rinuncia — con poche ore di preavviso — alla visita che il vicepremier sovietico Ivan Archlpov doveva svolgere 1110 maggio In Cina. I suol colloqui a Pechino sarebbero stati quelli a più alto livello da 15 anni, cioè da quando il premier sovietico Kosslghln incontrò Clu En-Lai, nel settembre 1069, durante una breve sosta nel viaggio che lo aveva portato a Hanoi per i funerali di Ho Chi Mlnh. Il rinvio della visita di Archlpov — mal formalmente annullata — fu spiegato dalla diplomazia sovietica con 11 mancato completamento del necessari preparativi. In realtà, la mossa fu decisa dal Cremlino per indicare ai cinesi l'irritazione dell'Urss pei gli scontri di frontiera. Da allora, la tensione al confine CinaVietnam è stata ripetutamente sottolineata da Mosca, Secondo fonti diplomatiche asiatiche, 14 giorni di colloqui moscoviti di Qlan Qlchen sono sostanzialmente serviti per rilanciare l'ipotesi del viaggio di Archlpov In un prossimo futuro. E' difficile dire se 11 tentativo sia stato coronato da successo. Qian Qlchen, che negli ultimi due anni ha dato vita, con 11 viceministro degli Esteri sovietico Ilichev, a quattro tornate delle «consultazioni» volute da Breznev per la normalizzazione dei rapporti Interstatali (non ancora interpartitici), è parso anzi piuttosto pessimista. Arrivando a Pechino, egli ha infatti sottolineato che esistono tuttora tre problemi fondamentali sulla via della normalizzazione, e sono gli stessi tre che Pechino ha sempre ribadito e sui quali gradirebbe un «gesto di buona volontà»: l'appoggio sovietico all'occupazione vietnamita della Cambogia, la massiccia presenza di truppe sovietiche alla frontiera (comprese quelle In Mongolia) e l'attività del contingente militare Urss in Afghanistan. f.gal.

Persone citate: Breznev, Gromyko, Ivan Archlpov, Mosca Yang, Qian Qlchen