Banca invece del Corso
Banca invece del Corso Le novità del Piano pluriennale del Comune Banca invece del Corso E' tra i venti cinema che sono stati autorizzati a cambiare l'uso del fabbricato - Molti alberghi diventano residences o sedi di uffici - Anche lo Standa di via Viotti scompare per lasciare il posto alla filiale di un Istituto di credito Ventlsel cinema chiusi, i cui proprietari chiedono di poterli adattare ad altre attività, una decina di alberghi che hanno cessato l'esercizio per trasformarsi In residence, o In negozi e abitazioni private. E' 11 risvolto negativo, l'Identikit della crisi della città che emerge dal plano pluriennale di attuazione, uno strumento di programmazione urbanistica all'esame In questi giorni della commissione municipale per 11 territorio, che 11 23 luglio arriverà al dibattito del Consiglio comunale. Il progetto (è il secondo dopo quello del 1879, scaduto nell'82), per ora In bozza, non contiene tuttavia 6olo elementi scoraggianti. Propone anzi il rilàncio di molte attività con una previsione di investimenti per oltre mille miliardi, sino al 1986. «Su 26 richieste di trasformozione di sale cinematografiche — dice l'assessore Radi- cloni, pel — tic abbiamo occolte uno ventina, su locali già chiusi. Analogo il comportamento per gli alberghi'. Cosi l'Astor e il Corso diventeranno sedi di banche; l'Arlston e l'Orfeo entreranno nella più remunerativa schiera degli esercizi commerciali. Stessa sorte toccherà ad altri cinema minori In periferia. Fra i maggiori alberghi, inseriti nel plano, solo 11 Principi di Piemonte chiuderà per un certo periodo (ristrutturazione) per riaprire ancora come grand'hotel. Il 8. Silvestro di corso Francia si trasformerà In appartamenti, uffici e negozi, Il Fiorlna di via Pietro Micca è stato comperato da un'industria che vi farà uffici. Il City di via Juvarra e il Sulsse di via 8acchl (non è inserito nell'attuale progetto, ma ha ottenuto una concessione edilizia) saranno residence. Sparisce pure un grande magazzino: la Standa di via Viotti, che lascerà 11 posto alla filiale di una banca. Di qui la critica del partiti di ppposlzlone, soprattutto del liberale Dondona e del de Montanaro, Essi osservano che il progetto della giunta è privo di strategia. «Innanzi tutto — spiega il consigliere del pli — arriva in ritardo. Il precedente è scaduto nel 1982 e stiamo ancora discutendo sul successivo. Come ipotest il Ppa dovrebbe sviluppare no¬ tevoli potenzialità economiche, ma è collegato al piano regolatore del 1959. E la realtà di Torino, dopo 25 anni, è profondamente cambiata^. Per il de Montanaro 11 documento «è una semplice raccolta di richieste^. «Non risponde agli obiettivi che uno strumento urbanistico tanto importante deve avere. Basti pensare che il Ppa del 1979 prevedeva investimenti ben maggiori, per migliaia di miliardi ed è rimasto quast interamente sulla carta". Diversa l'opinione dell'assessore Radlcionl: «/ contenuti del progetto — afferma — sono in parte svuotati dalla legge Nicolaezi, che consente molti interventi sema passare attraverso il Ppa. Le iniziative comunque ci sono, con varianti a Sud, nella zona del cimitero del Qerbldo, a Nord, in Barriera di Milano e fra la Verna, le borgate Scarfiotti e Rosa, dove sorgeranno alcune centinaia di nuovi alloggi». Positivo infine il giudizio del psl. Alessio, pur ammettendo che la città «si troica di fronte ad un Ppa di modesto profilo-, riconosce che esso può risultare utile, «come po^ temiate volano per far riprendere fiato ad un'economia torinese particolarmente asfittica-. «Per cinema e alberghi chiusi o in via di chiusura — conclude 11 consigliere socialista — il problema è grave: diventa il sintomo di una città che vede inaridirsi sempre plU le proprie possibilità d'incontro, di socializzazione. Malinconicamente Torino si spegne, è sempre più paese e meno città. Per questo bisogna darle un impulso, anche, in mancamo d'altro, con progetti non proprio di alto livello». Giuseppe Sangiorglo
Persone citate: Dondona, Giuseppe Sangiorglo, Scarfiotti, Verna
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