Ionesco, un attore disciplinato «Mi prendo sul serio: ho paura»

Ionesco, un attore disciplinato «Mi prendo sul serio: ho paura» Stasera «Freshwater» di Virginia Woolf: in scena undici intellettuali Ionesco, un attore disciplinato «Mi prendo sul serio: ho paura» DAL NOSTRO INVIATO SPOLETO — Sono tutti in fila, come altrettanti compiti esordienti, sul palcoscenico della nuova Sala Frau (allestita dalla ditta che produce la poltrona omonima) gli undici' protagonisti di Freshwater di Virginia Woolf, uno dei due avvenimenti di maggior richiamo giornalistico (insieme alla Carmen di Antonio Oades) di questo ventisettesimo festival spoletino. Si chiamano Kugène Ionesco, Alain Robbc-Grillet, Nathalle Sarraute, tre scrittori che non han bisogno di presentazione: ma ci sono anche 11 critico teatrale Guy Dumur, il francesista di New York Tom Bishop, la drammaturga Florence Delay, la poetessa surrealista (e ultima allieva di Breton) Joyce Mansour. Arriverà oggi all'ultimo lo storico della cucina Jean-Paul Aron: in compenso hanno reclutato un «divo» di qui, il direttore artistico del festival, il maestro Raffaello De Banficld. Recitano tutti insieme per la settima e ottava volta (stasera e domani sera) la commedia, Insensata e tenera, ' goffa e malinconica, che la grande, fascinosa Virginia scrisse nel 1923 per il ventunesimo compleanno d'una nipote, Angelica Gameti Bell, Invitando a interpretarla gli . amici di casa e del suo clan, in : ruoli di intellettuali dell'età ' vittoriana: 11 poeta Tennyson, ■ 11 pittore Watts, 11 filosofo induista Oameron, l'attrice El- ■ len Terry, la stessa regina Vittoria. •Abbiamo deciso di ripetere l'operazione in occasione del centenario della nascita della Woolf al Centre Pompidou di Parigi — spiega la regista Simone Benmussa — cioè di comportarci tra vecchi awici, tutti di estrazione intellettuale, e di improvvisarci attori.' almeno per gualche sera». Le serate sono state in tutto sei, due a Londra per il Brltish Councll, due a New York al Teatro Riverslde, una ancora a Parigi per Amnesty International. Ovunque un successo di curiosità strepitoso: «j4 Parfoi milleottocento persone si sono presentate in una sala che ne poteva contenere sì e no quattrocento-. E sempre tra gli attori una sorprendente intesa: •Sono molto disciplinati continua la Benmussa —, bisogna soltanto persuaderli, all'inizio d'ogni prova, a non mettersi a discutere dei fatti del giorno, dall'attualità politica a quella culturale. Dopodiché lavorano con estrema serietà, hanno tra loro rapporti incantevoli'. Ionesco è, praticamente, 11 solo ad avere fatto l'attore: «Sono stato Trofimovlc nei Demoni di Dostoevskij, avevo grande strizza ogni volta, ed era la mia parrucca ad esprimerla, mettendosi di sghimbescio. Qui fio una gran barba, quella del poeta Tennyson, dietro la quale mi nascondo in un certo senso... Ma si prende più sul serio come attore o come drammaturgo? .Come attore, non c'è dubbio. Ma ■ anche quando scrivo certe commedie non scherzo: le caricature sono talvolta terribilmente dolorose-. Robbe-Grillet, il •cosiddetto capofila del «nouveau roman» sul far degli Anni Cinquanta, e stato più volle Regista cine¬ matografico ma non ha mai recitato su una scena di prosa: «/n realtà non recitiamo, ma continuiamo sempre a provare». Lui fa sempre il filosofo Cameron che deve sempre partire per l'India con la moglie e le loro due bare, pronte ad ogni evenienza: «Mia moglie nella finzione è la poetessa Joyce Mansour, ina lavora con noi anche mia moglie vera, die per non lasciarci si è improvvisata dresser, servo di scena-. Per avere nel suo gruppo anche l'ottantaquattrenne Nathalie Sarraute (due occhi d'aquila su un viso di splendida, altezzosa severità) Simone Benmussa ha costruito un ruolo apposta, quello di un maggiordomo, tutto lntessuto di citazioni della Woolf: -Di recitare — spiega la Sarraute — non me ne importava molto, mi interessava invece fare un nuovo viaggio a New York. E dato che, nonostante gli anni, ho ancora una buona memoria, ho accettato di unirmi alla congrega.- Avete avuto reazioni della critico, qualcuno vi ha stroncato? «/ nostri connazionali non ci licitino degnato di una grande attenzione, a livello almeno di recensioni — spiega Guy Dumur, che è il critico teatrale del «Nouvel Observateur» — ma un collega americano ha scritto che se giudico gli altri come recito, la mia idea di teatro dev'essere piuttosto polverosa. Credo che le recensioni vere e proprie le avremo qui a Spoleto. E il pensiero ci trasmette una certa fifa-. Guido Davlco Bonino Con lui recitano Robbe-Grillet e la Sarraute. Le altre rappresentazioni a Parigi, Londra e New York. Dice la regista: «Tra gli "attori" così improvvisati si è creata una bella intesa». Il pubblico sempre molto curioso, i critici invece si sono mostrati indifferenti. SPOLETO FESTIVAL '84 Kugène Ionesco con la moglie al suo arrivo a Spoleto: aveva già recitalo nei «Demoni» di Dostoevskij