Sotto accusa la famiglia Cutolo

Saffo accuso la famiglia Cutolo A giudizio per l'uccisione del vice-direttore di Poggioreale Saffo accuso la famiglia Cutolo NAPOLI — Raffaele Cutolo, 11 figlio Roberto, la sorella Rosetta, latitante, il pentito Mario Incarnato ed altri esponenti della Nuova camorra organizzata sono stati rinviati a giudizio dalla XII sezione dell'ufficio Istruzione del tribunale di Napoli per l'omicidio di Giuseppe Salvia, 11 vicedirettore del carcere di Poggloreale, assassinato 1114 aprile del 1981 sulla tangenziale del capoluogo partenopeo. Le indagini, durate oltre tre anni, hanno avuto una svolta dopo la decisione di Mario Incarnato di collaborare con la giustizia. Giuseppe Salvia è stato ucciso per avere ordinato una serie di perquisizioni nella celle di Cutolo quando il boss si trovava rinchiuso a Poggloreale. Raffaele Cutolo per questo affronto ricevuto schiaffeggiò il vicedirettore di Poggioreale e gli disse: «Te la farò pagare». Raffaele Cutolo, per lo schiaffo dato al dottor Salvia, è stato condannato a un anno e mezzo di reclusione. Ma il maggiore affronto subito dal boss sarebbe stato quello di impedire che le nozze di un affiliato della camorra celebrate in carcere si trasformassero in una «prova di forza» nel confronti della organizzazione carcerarla. Dopo l'omicidio Salvia, Cutolo venne trasferito nel super-' carcere di Ascoli Piceno. Giuseppe Salvia, vicedirettore del carcere di Poggloreale, ha confermato ieri, nella terza udienza del processo Cutolo, le dichiarazioni rese nel precedente dibattimento del 21 novembre dello scorso anno. Sulle posizioni di Pasquale Barra, Incarnato ha sostenuto che gli esecutori materiali del delitto Diana sono Salvatore Imperatrice, Raffaele Velotto e Michele Mangiapla, 11 mandante è Raffaele Cutolo, mentre Ciro Nocerlno funse da intermediario tra il boss di Ottaviano e gli esecutori. Francesco Leonardo, altro pentito, ha detto al presidente della corte. Del Mese, che non intende deporre al processo, in quanto «il governo deve emanare del protwedimenti per la tutela di noi cosiddetti pentiti e delle nostre famiglie.,Mi hanno minacciato — ha tjetto Leonardo —, se venivo a testimoniare a questo processo uccidevano i componenti della mia famiglia. A me — ha aggiunto — già mi è stata fatta saltare la casa. Telefonate a mia madre-. E' stato chiamato a testimoniare poi Luigi Riccio. Con Leonardo ed un altro pentito, Salvatore Federico, ha sempre sostenuto che ad ordinare il delitto Diana sono stati i fratelli Pagano, in quanto 11 consigliere comunale di 6. Cipriano d'Aversa era nipote di Bardelllno, cui essi attribuiscono l'uccisione del loro genitore. Riccio ha confermato quanto già ebbe a riferire al giudice istruttore sul delitto Diana, ma non ha voluto ampliare le proprie dichiarazioni. 'Confermo quello che ho detto- e con accenno all'insicurezza del pentiti ha affermato: 'lo sono distrutto: stavo meglio nei bracci della morte e non a Pescara dove sono attualmente recluso- Altro testimone citato. Qui do Catapano, 11 quale si è rifiutato di fare dichiarazioni, ma ha esibito una lettera sulla condizione del pentiti di cui intendeva dare lettura, in questo contrastato dal presidente Del Mese. A questo punto Cutolo, Irrequieto come al solito, ha borbottato vivacemente per 11 fatto che non si consentisse di parlare diffusamente. «Questi li fate parlare edame no-, ha detto, lamentando che, tra l'altro, non abbia la possibilità di rivedere il figlio.

Luoghi citati: Ascoli Piceno, Aversa, Napoli, Ottaviano, Pescara