GABICCE ESPONE E DISCUTE IL NEO-SENTIMENTALISMO CONTEMPORANEO di Lietta Tornabuoni

Tutti i colori del rosa GABICCE ESPONE E DISCUTE IL NEO-SENTIMENTALISMO CONTEMPORANEO Tutti i colori del rosa La città romagnola celebra i fasti del romanzo popolare d'amore - In tempi di riflusso, è il maggior fenomeno editoriale internazionale - Il sociologo Bordoni: «L'eroina non è più un'orfana, ma una donna manager» - Però «lui» è l'eterno latin lover - Oreste del Buono: «Il Giallo esige la soluzione del delitto, il Rosa la conquista immancabile della felicità» DAL NOSTRO INVIATO GABICCE — Bandiere rosa palpitanti al vento, strade parate di rosa, vetrine che ostentano merci tutte rosa. Rose dappertutto: rampicanti o a fasci, vere, di carta o di plastica. Scritte rosa che Informano: «Qui la vita è sempre rosa». Grandi pantere rosa di peluclie che, con la loro smorfia furba e pasticciona, confidano a fumetti: «Si fa qualunque cosa per un diamante rosa»; Miranda Martino che canta nell'ombra fresca della sera «Son tornate a fiorire le rose», e Rosa Di Lucia che nel fulgore del riflettore declama la morte di Rosa Luxemburg. Cartoline di amori passati in mostra, con i loro messaggi: «Rievocando giorni trascorsi baclotl Infinitissimamente, Mimi» oppure, più sobrio: «Infiniti e ardentlssimi bacioni». Ragazzine che assediano estasiate Massimo davano, l'alto, biondo e bello «king of love» del fotoromanzo; uomini che contemplano voraci le giovanissime stars seducenti dei film per ragazzi, Barbara D'Urso così grande e bruna, Federica Moro seduta accanto alla cine-adolescente storica dei Poveri ma belli Anni Cinquanta, Lorella De Luca. Striscioni rosa segnano nell'aria l'arrivo e la partenza di una corsa di bellezze in bicicletta: chiamata a dare il via è la protagonista della grande e drammatica storia d'amore del campione Fau- sto Coppi, Giulia Occhini, detta a suo tempo la Dama Bianca. Ma La dama bianca era pure un vecchio film di Mattoli con Merlini, Besozzl e Viarisio, i cui manifesti sono in mostra in bacheche rosa insieme a quelli di tanti altri storici film di jyasslone perentoriamente intitolati con un'unica parola (Vortice, Catene, Verginità, Tradita, Fatalità, Ripudiata, Tormento, Tornai, Pentimento, Ricordami, Perdonami!, Redenzione), mentre nei cinema rosa si proiettano storie di come amavamo trentanni fa, oppure l'amore ironico immaginato da Duccio Tessati, o le molte Cenerentole del cinema. Una scarpetta rosa monumentale è issata su un piedistallo: e ci sono nastri rosa, tnagliette rosa, fumetti rosa di Chiomadoro, tende rosa, torte rosa. Sul mare d'estate (naturalmente, il posto e la stagione migliori per innamorarsi), la città piccola, cordiale e aggraziata si è immersa ossessivamente nel colore più tenero per ospitare «Rosa a Oablcce», la manifestazione molti-media diretta da Patrizia Corrano, nata per analizzare come merita non soltanto il «genere» temerario e spettacolare del romanzo popolare d'amore, ma anche il neo-sentimentalismo contemporaneo. Il Rosa, coloresimbolo rivendicato e rilegittimato dieci anni fa dalla cultura femminista quale espressione di un mondo delle donne, nel tempo del Riflusso e del Post-moderno e del Post-politico è adesso il maggiore fenomeno editoriale internazionale: in Italia, secondo certe cifre ufficiali, si sarebbero vendute nel 1983 oltre 30 milioni di copie di romanzi rosa; sul mercato americano il fatturato sarebbe stato di 350 milioni di dollari. Il Rosa è dominante nel cinema americano dei sentimenti e delle voglie di tenerezza, in Francia già per il secondo anno si è appena svolto a Cabourg il Festival dei film romantici e l'ultimo film di Michael Douglas, Romancing the Stone, ha direttamente per protagonista una scrittrice di romanzi rosa travolta in vicende da romanzo d'avventura. E come sono, adesso, questi «romanzi senza qualità» editi in collane popolari, venduti nei supermercati e nelle edicole? Sono, come ogni prodotto commerciale, articolati in sottoprodotti destinati a pubblici settoriali: la collana Destlny ovvero «C'è sempre una seconda volta per amare» indirizzata alle lettrici divorziate, separate o deluse; la collana Desire, desiderio, indirizzata alle più avide di emozioni sessuali; la collana Lovely, carina, indirizzata alle più moderne con titoli quali II computer dell' amore, con ragazze trascurate che gridano all'uomo troppo poco sentimentale; «Allora tanto vale avere come amante un computerl ». Sono cambiati i protagonisti, come ha spiegato durante un Convegno studioso il professor Carlo Bordoni, docente universitario di soclo- logia della letteratura a Napoli. L'eroina non è più contessimi, dattilografa oppure orfana, è una donna che fa un lavoro «alto»; dtsegnatrice di moda, ingegnere petrolifero, antropologa, domatrice, campionessa di «Formula 1», top-model, agronomo. L' eroe non è più contraddistinto dall'esotismo sociale (principe, miliardario) ma dall'esotismo geografico:, dato che questi romanzi quasi tutti anglosassoni sono ambientati durante viaggi di sogno in paesi caldi, l'uomo da amare, pur restando sempre ricco, risulta per lo più mediterraneo, latinoamericano, sudafricano. Però anche nei «Romanzi» per signorine della leggendaria collana rosa edita da Salani dagli Anni 20 in poi V eroina era a volte una moderna aviatrice, cacciatrice, golfista o spericolata gutdatrice d'auto, e amava nei luoghi esotici indicati da titoli quali El Caid, Amore a Sumatra o L'Asia la volle. Però da sempre e per sempre nel romanzi rosa si combinano vicenda sentimentale e tentativo di elevazione sociale,' da sempre e per sempre il linguaggio è barocco, esaltato, ed elegge a règola quell' iperbole che. è l'opposto della litote di Stendhal nella letteratura amorosa. Da sempre e per sempre, nel romanzi rosa la meta delta donna è il matrimonio, come il gol è la meta del calciatore: la vera diversità contemporanea, ha sostenuto al Convegno Natalia Astesi, è la scomparsa dell'autore. Liala, Scerbanenco, Milly Dandolo, Mura, Flavia Steno, Brunella Gaspertni, tutti gli scrittori rosa o rosanerl evocati a Oablcce erano personalità definite, avevano uno stile identificabile, tic narrativi o personaggi fissi riconoscibili; adesso gli scrittori di romanzi rosa restano anonimi, e Invece della firma la lettrice segue e predilige le collane editoriali, ossia la marca commerciale come per l dadi da brodo, le creme Idratanti o i detersivi. Francesca Battaglia, 31 anni, bruna, carina, ex dirigente sindacale, è uno di questi nuovi scrittori rosa. Con lo pseudonimo Lou Warren ha scritto Gioco crudele, Julta ripensaci. Isola blu: libri brevi, 130 cartelle circa. Spiega: «LI ambiento nelle isole del Caralbt o dell' Oceano Indiano, In Canada, Australia o Nuova Zelanda che sono posti lontani, oppure nelle metropoli degli Stati Uniti. Lei è bella, desiderabile, Intelligente, è sul 22-30 anni, mi piace attribuirle cultura universitaria e letture di classici. Lui è un uomo d'affari di successo o un artista di fama, comunque ricco, duro, assorbito dal lavoro, posseduto dall'ambizione, sprezzante verso le donne di cui ama soltanto 11 corpo. Ma quando si innamora diventa umano, fragile. Credo che In fondo l'aspirazione segreta di molte donne sia quella di essere amate da chi possiede la loro stessa fragilità». Scrive un tipo di libri che non leggerebbe, dice: •Ma 11 prodotto che va è quello di rapido consumo, e nelle operazioni editoriali di massa per forza l'autore sparisce. Certo, non ne sono contenta. Certo, farebbe piacere anche a me essere una firma». Anche la presenza del sesso è un'altra caratteristica nuova del romanzo rosa contemporaneo: se prima in questi libri l'eros era traverso e se¬ greto, da poco più di un anno almeno In alcune collane la sessualità è esplicita, pur non arrivando alla descrizione di atti sessuali completi. E' uno del temi su cut ti Convegno Rosa ha più discusso; certo non il solo a suscitare dilemmi pure Imprevisti, interrogativi di notevole complessità culturale. Ha senso, per dire, definire ti romanzo rosa letteratura d'evasione? Oppure tutti l romanzi, per loro stessa natura, sono una forma dt evasione? «Tra La fuggitiva di Milly Dandolo e La fuggitiva di Proust esiste incompatibilità?», si è chiesto Beniamino Placido, e si è risposto: «Io non dico che gazzosa e whisky siano uguali: ma nego che l'una sia una bevanda esilarante e l'altro un tonificante Intellettuale. Hanno la stessa .funzione». E tra sentimento e sentimentalismo, per esempio, si devono proprio fare molte distinzioni. Il sottogenere rosa è davvero differente da altri sottogeneri? «Dalla sua nascita, ogni tipo di letteratura è sempre stato sentimentale», ha detto Oreste del Buono. «Il Rosa non è meno Importante del Giallo, e 1 due tipi di componimento si somigliano: molto praticati dalle d"nne, letti prevalentemente dalle donne, richiedono un lieto fine analogo, la soluzione dell'enigma o la conquista della felicità». Dilemma massimo: cos'è allora, davvero, ti Rosa? Un genere che va filologicamente limitato alla produzione letteraria o spettacolare del sogno e della favola amorosa, e che produce bruttissimi libri, bruttissimi film? Un sentimento che colora tutto quello die place alle donne? Oppure, come ha sostenuto Francesco Pinio, una etichetta che comprende ognt emozione ed evento attinente alla vtta privata? Dopo la grande ricognizione eseguita da «Rosa a Oablcce», si scoprirà domani die II Rosa è un universo intero, popolato di rotocalco, amore, televisione, gelosia, valzer delle coppie e sport, tradimenti e critica estetica? Domani, forse. Intanto, esplodono tn omaggio all' amore mirabolanti fuochi d' artificio color confetto, nel buio notturno del cielo segnato da una falce dt Luna marinara: incredibilmente rosa, pure quella. Lietta Tornabuoni I disegni sono tratti dal catalogo della manifestazione

Luoghi citati: Asia, Australia, Canada, Francia, Italia, Napoli, Nuova Zelanda, Stati Uniti