Infortuni che fare
Infortuni/ che fore «Occorre rivedere tutta la prevenzione» Infortuni/ che fore Il presidente dell'Unione Industriale, Giuseppe Pichetto, sottolinea le difficoltà degli imprenditori costretti ad assumersi misure che dovrebbero essere prese dagli enti pubblici - Le sue proposte «E' necessario che l'assicurazione infortuni copra i rischi dove concretamente vi sono, vengano riviste le norme e le procedure per potenziare l'opera di prevenzione, si diano agli imprenditori precisi parametri per la prevenzione». La denuncia di Giuseppe Pichetto, presidente dell'Unione Industriale, mette in evidenza una situazione paradossale. Da un lato infatti c'è l'Inali che, a fronte del pagamento del premio, con sempre maggiore frequenza dopo aver indennizzato il dipendente chiede all' azienda il rimborso della somma. Da un altro c'è una legislazione carente che genera incertezza e confusione. «Siamo cioè di fronte ad un ente — prosegue Pichetto — che preleva denaro lasciando sostanzialmente all'impresa V onere economico del rischio assicurato». C'è quindi esonero di responsabilità solo di fronte ad eventi del tutto incolpevoli. «In cui — aggiunge 11 presidente — oggettivamente e concettualmente nessuno sarebbe tenuto a responsabilità di risarcimento: Il secondo punto che Giuseppe Pichetto sottolinea riguarda gli aspetti penali dell' Infortunio. «Esistono norme carenti che non individuano con sufficiente precisione né il rischio né soprattutto le misure di prevenzione. Infine sono carenti le procedure e le strutture pubbliche, amministrative e tecniche». In particolare l'accenno va alle Ussl, che «fatalmente finiscono per limitare la loro azione alla ricerca e alla denuncia alla magistratura delle possibili trasgressioni tralasciando la ben più importante funzione di supporto alla prevenzione». E che, a sei anni dalla legge istitutiva, non hanno ancora predisposto una normativa sulla sicurezza. L'imprenditore, quindi, si trova a dover individuare i pericoli, adottare misure di sicurezza e far ciò sostituen dosi ad una funzione propria dell'ente pubblico. Inoltre gli si impone un'assicurazione che, in fondo, si trasforma in un prelievo di denaro senza una tutela reale. Cosa è possibile fare? Una serie di proposte sono venute alcuni giorni fa da un convegno che proprio l'Unione Industriale ha promosso sul tema degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali. Augusto Maglietta Poilari, della Confindustria: Occorre limitare la tutela assicurativa alle categorie dove c'è un rischio». E Carlo Castronovo, della Cattolica di Milano: «72 modello alternativo passa attraverso una scelta radicale tra una sicurezza sociale che adegui le prestazioni al bisogno degli stessi e una soluzione di tipo risarcitorio totalmente assistita da una asslcurazio.. Mario Brancoli, docente di Statistica sanitaria all' Università di Firenze, aveva chiesto invece «una revisione della tariffa che riconduca il rischio alle sue caratteristiche strutturali e gestionali». In sostanza, anche se le denunce nella provincia di Torino sono scese dalle 86 mila 130 del '73 alle 36 mila 320 dello scorso anno, resta l'esigenza di risolvere il problema degli infortuni e malattie professionali. «L'industria — conclude Giuseppe Pichetto — non intende sottrarsi ai propri impegni e alle proprie responsabilità, ma pretende certezze». Nell'interesse di tutti ma, in modo particolare, del lavoratore e della sua salute. Adriano Provera
Persone citate: Adriano Provera, Augusto Maglietta, Carlo Castronovo, Giuseppe Pichetto, Mario Brancoli, Pichetto
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