Gioielliere arrestato aiutò Terry nella fuga

Gioielliere arrestalo aiutò ferry nella fuga Ospitava la fotomodella americana che ha ucciso il figlio del «re del galoppo» Gioielliere arrestalo aiutò ferry nella fuga Sua la pistola del delitto, trovata misteriosamente carica - Deve rispondere di favoreggiamento MILANO — Nuovo colpo di scena nel delitto D'Alessio. Con l'accusa di favoreggiamento personale continuato è stato arrestato ieri Giorgio Rotti, un gioielliere di 31 anni: In un residence ospitava la giovane statunitense Terry Broome, che ha confessato d'avere ucciso 11 figlio del re del galoppo. I fatti che hanno portato all'emissione del mandato di cattura riguardano l'arma del delitto e 11 tentativo di fuga di Terry a Zurigo (dov'è stata arrestata). La Broome ha raccontato che, nella notte fra 11 25 e 11 26 giugno, era rientrata al residence, dopo una serata trascorsa In un locale dove D'Alessio l'aveva nuovamente Insultata, come accadeva da un palo di mesi (da quando, cioè, la ragazza gli aveva rifiutato rapporti sessuali). Giorgio Rotti stava dormendo. Terry ha detto di essersi aggirata un poco per l'alloggio, di avere annusato cocal- na, bevuto una bottiglia di vino, trovato per caso la pistola di Rotti e, in quel momento, deciso di recarsi da D'Alessio per minacciarlo e indurlo a smettere di umiliarla. Con la rivoltella nella borsa, intorno alle S ha perciò chiamato un taxi. Fino a questo punto tutto sarebbe avvenuto alla totale Insaputa del gioielliere, che dormiva. Ma alle sette e mezzo, al suo rientro, ha riferito Terry che il suo amico si svegliò. La giovane avrebbe posato la pistola su un divano, con 1 bossoli esplosi, cosi com'era; si sarebbe preparata per scappare negli Stati Uniti via Zurigo; Giorgio Rotti l'avrebbe portata In auto; alle 11,30 Terry era a Zurigo dove prese alloggio in un modesto hotel vicino alla stazione. Lapistola fu trovata carica addosso al gioielliere. Il sospetto che sia stato Io stesso Rotti a ricaricarla e la sua supposta partecipazione all'organizzazione della fuga sono gli elementi sul quali l'imputato è stato ieri interrogato fino a tarda sera. Bisognerà anche chiarire perché, essendo in fuga dopo un delitto, Terry decise di fermarsi per l'intera giornata e la notte a Zurigo, pur avendo a disposizione ben tre coincidenze aeree con gli Stati Uniti (due verso New York e una per Boston). Forse qualcuno le aveva suggerito di rimanere in Svizzera ad aspettare come si evolvevano gli avvenimenti? E chi è stato a dare a Terry nome e indirizzo di quel piccolo hotel, nel quale, durante il pomeriggio, la ragazza ricevette da Milano una telefonata durata oltre un'ora? C'è pure un'altra voce: sarebbe stato quello stesso finora sconosciuto interlocutore a segnalare agli inquirenti l'albergo dove si trovava Terry, nel quale la giovane è stata bloccata. Giorgio Rotti è stato arrestato nelle prime ore del pomeriggio, nell'appartamento del residence dove è stato anche fatto un sopralluogo. Sarà presente Terry Broome, che tenterà di ricostruire la scena: finora, infatti, pur avendo confessato subito la propria responsabilità, raccontando il movente del delitto — nonché alcuni episodi e le abitudini dell'ambiente — la ragazza non è riuscita a rievocare con precisione la sequenza dell'omicidio. Ci sarà anche Laura Royco, fotomodella, l'unica testimone. Si trovava nell'abitazione quando arrivò Terry; era nella stanza accanto quando la Broome sparò a D'Alessio; lo vide arrivare ferito nel salone e crollare sul pavimento; sali a chiamare aiuto in casa di Carlo Cabassl (che sarà ascoltato oggi). Ornella Rota Milano. La fotomodella americana Donna Broomc, sorella di Terry, al suo arrivo in questura per essere interrogata (Ansa) Milano. L'orefice Giorgio Rotti, in manette (Telcfoto Ap)