I padri della sinistra psi soli nell'attacco a Craxi di Giuseppe Fedi

I padri della sinistra psi soli nell'attacco a Craxi Scarso seguito alle critiche di Lombardi, De Martino, Mancini I padri della sinistra psi soli nell'attacco a Craxi Cauti i giovani eredi - Borgoglio: «C'è chi deve lasciare la propria immagine nella storia» Spini: «Abbiamo fatto insieme il congresso e dividere a freddo il partito sarebbe sbagliato» ROMA - La dura requisitoria di Riccardo Lombardi contro la strategia craxlana e le critiche di Giacomo Mancini sono un fatto isolato? O intorno al prestigioso «leader» della sinistra socialista e all'ex segretario si sta coagulando un movimento? L'impressione che si ricava dal convegno organizzato dalla rivista «Socialismo oggi», di Claudio Signorile e della sua corrente, svoltosi l'altro. Ieri all'«Hotel Ergife», sulla via Aurella, è quella di due anime distinte nella minoranza del partito. Da una parte gli anziani capi storici, Lombardi, coscienza critica del psl, Mancini e; De Martino, tracciano diagnosi impietose, elencano 1 «peccati» politici commessi dal psl di Craxl: l'occupazione del potere, l'assenza dalla società e dal movimenti di massa, la concezione del partito come pura appendice del governo e la gestione vertlclstlca, 1 rapporti pessimi con i comunisti. «Se ci {(miriamo a fare politica identificandola col governo, rischiamo di diventare un partito senza ragioni di vita» ha ammonito al convegno Lombardi, mentre Mancini ha rilevato tra l'altro che til futuro del psi non è roseo, se non si modifica la rotta e se il timoniere non viene criticato^. Dall'altra, la fetta più consistente della sinistra socialista, Signorile, Spini, Oovatta, Borgoglio, 1 •giovani leoni», critici, insoddisfatti di come vanno le cose, ma più accomodanti e meno aspri con Craxl. , Felice Borgoglio nega che esista una spaccatura nella' sinistra del psl. Semmai, osserva, «c'é tra chi deve lasciare la propria immagine nella storia e chi deve gestire il contingente». Valdo Spini parla di «diversità di ruoli», come quelli di Lombardi e Mancini, più sganciati dall'attività di partito. E chiarifé che non intende rompere l'unità del psi: «Abbiamo fatto insieme il congresso di Verona e dividere a freddo il partito farebbe sbagliato.. Cosa proponete? Per Borgoglio «é essenziale recuperare innanzitutto l rapporti con l'aiea laica, riprendere i rapporti col pei e mantenere l'autonomia nelle giunte locali». Quanto al psl, aggiunge Borgoglio, esso «deve essere moderno e attrezzato, non come strumento per l'occupazione del potere, ma come rappresentazione nella società. Siamo per una gestione collegiale, una segreteria alla francese, di una decina di persone, in cui la politica sia strettamente legata al governo del partito, con un coordinatore e, proprio perché unico, in grado di rimarcare l'autonomia del partito rispetto al governo che è un governo di coalizione». Va bene Martelli come coordinatore? «£' una cosa che riguarda la maggioranza. Comunque, anche questa scelta dev'essere il risultato di un confronto fra tutti». Il vicesegretario Valdo Spini invita la sinistra socialista •a non rinserrarsi in steccati di corrente». Inoltre, non deve rinunciare a una delle due vlcesegreterle, perché questo porterebbe all'isola' mento oppure alla presa di distanza dalla gestione unitaria. E al psl che cosa man ca? «fi problema è soprattutto quello di dargli un ruolo politico di spinta in senso riformista verso la coalizione. Da questo può discendere un rilancio organizzativo che ora si impone anche attraverso l'adozione di metodi più collegiali». Lo scopo del convegno della sinistra socialista era quello, dopo un lungo silenzio, di avviare un dibattito, una riflessione all'interno del partito. E questo obiettivo, conclude Spini, «é stato centrato». Caustico, Invece, 11 giudizio di Claudio Lenocl, della direzione del psl, 11 quale dice: «Si rivede dopo il 17 giugno la sinistra per contestare linee, esperienze, strategie. Ci chiediamo però dove e quando sia esistita, all'infuori di alcuni leaders storici, in questi anni, da Palermo a Verona, la sinistra come posizione politica diversa da quella della segreteria se non come unica "ditta" riconosciuta ed autorizzata a negoziare strutture, ammorbidendo giudizi e critiche in occasione di congressi, salvo poi a riprendere il largo subito dopo con allarmante disinvoltura». Giuseppe Fedi

Luoghi citati: Palermo, Roma, Verona