La Valsesia delle trine che piaceva alla regina

La Valsesia delle trine che piaceva alla regina La Valsesia delle trine che piaceva alla regina amanti delle curiosità, bastano due passi e da Alagna si giunge alle miniere d'oro, abbandonate una trentina d'anni fa, nonostante la leggenda che vuole, sepolta nelle viscere del Rosa, una favolosa vena aurifera ancora Intatta. Sulle cime, intorno, sor-, gono alcuni attrezzati rifugi alpini fra 1 quali 1 più noti sono la Capanna Gnifetti (a quota 3647) e la Capanna Regina Margherita (a 4559 metri). Quest'ultima, dotata di 70 posti letto, ospita il ristorante più alto d'Europa e rimane aperta tre mesi all'anno: da metà giugno a metà settembre. Ancora da Alagna, alla frazione Pedemonte, è possibile visitare 11 museo Walser, ospitato In una casa che risale al 1628. E' come fare un viaggio a ritroso nel tempo, alla scoperta di un popolo che ancor oggi mantiene Intatti la sua lingua (di origine tedesca), 1 suol usi e 1 suoi costumi. Trapiantati dal Vallese in Valsesia nel XIII secolo, 1 Waiset- costituiscono un fenomeno etnologico tutto particolare, che ha caratterizzato la cultura locale, rlu- . scendo a conservare la sua autonomia. i Pittoresche da visitare anche le valli secondarie: in particolare la Vai Sermenza c la Val Mastallone. La prima da Balmuccla risale fino a Rlmasco, per sdoppiarsi poi verso Rima e Carcoforo. E' una zona verdissima, perfetta per un plc-nic, ottima per chi ama la caccia e la pesca. seificio consortile di Piode, al quale fanno capo oltre duecento produttori e che sforna burro e tome di prima qualità. La buona tavola è di casa un po' in tutti i ristoranti valseslanl, tant'è che è difficile ricordarne alcuni, se non i più tradizionali: dal De Zanno di Varallo alla Montanina di Cervatto, dalla Rosetta di Scopello all'tintone di Borgosesla, oltre al classico Gugllelmina-Monte Rosa di Alagna, nel vecchio albergo che ospitava la regina Margherita nel suoi soggiorni valseslanl. Darlo Corredino La Val Mastallone sale da Varallo. Inizia strettissima, salutando 11 visitatore col vertiginoso orrido della Quia. Sulle pareti a picco, a 35 metri d'altezza, si staglia l'antico ponte longobardo. Sabbia, Cervatto, Cravagllana, Fobclio e Rlmella si alternano fra boschi di castagni e piccole frazioni. A Fobello, come a Rossa, funziona una scuola di «maestre puncettalc». LI s'insegna ancora l'antica arte dell'ago, col quale si ricavano trine che patono intagliate nell'avorio. La leggenda vuole che 11 «puncetto» sia stato introdotto in Valsesia dal saraceni, giunti da queste parti nel 903. . •" Per chi ama la buona cucina, segnaliamo 1 piatti valseslanl più tipici: Innanzitutto l'.Uberlekke», bollito misto di carni lasciate marinare, nell'uso Walser, almeno una settimana; l'.Ava coda., zuppa di panee cipolla; 1 •Capuneit», involtini di foglia di cavolo ripieni di carne; 1 «Gnuchelt» e la «Put», a base di farina di polenta: tutti piatti che si fanno ancora in casa, ma che è possibile anche farsi preparare al ristorante, con un'adeguata prenotazione. Famose anche le •Mlac-. ce», crespelle di farina, latte e uova, cotte fra due piastre di ferro e nelle quali si avvolge, a piacere, salame e formaggio. Impossibile, Infine, non citare le trote e il camoscio, cucinati in cento modi diversi. Quanto al formaggio, tipico della Valsesia è la «toma»: ottima quella del Ca¬

Persone citate: Mastallone, Vallese, Walser