Ferrara apre a Dalì il Palazzo dei Diamanti

Ferrara apre a Dali il Palazzo dei Diamanti Ferrara apre a Dali il Palazzo dei Diamanti Il Palazzo dei Diamanti , L9 OCCASIONE speciale per andare a Ferrara è la mostra di Salvador Dall: la più grande dopo quelle tenute qualche anno fa a Parigi, Madrid e Rotterdam. Si inaugurerà il 3 luglio e rimarrà aperta fino al 30 settembre. La sede è lo stupendo Palazzo del Diamanti, nel cuore della citta, ma anche la Pinacoteca Nazionale di Ferrara. Le opere. Infatti, ammontano a più di 250 e comprendono 80 quadri a olio, 106 acquerelli, 15 sculture, gioielli è molti disegni. Sarà esposta anche una curiosa «Installazio¬ disegno rinascimentale, una struttura a reticolo slmile alle centurie che da secoli avevano squadrato le campagne Intorno. Cosi si mise ordine, a Ferrara, nella caotica spontaneità medievale. Il duca vegliava alla nascita della sua città-capolavoro in un castello di favola, mentre palazzi di favola andavano a Impigliarsi nella rete delle nuove prospettive» Prima 11 palazzo Schlfanoia, poi li Palazzo del Diamanti, con le sue 12600 sfaccettature di pietra grigia. La Ferrara rinascimentale, dicono gli esperti, presenta una perfetta Integrazione di architettura e ur¬ ne» che Dall ha intitolato «Macchina del pensiero». La maggior parte delle opere proviene dalla collezione personale del Maestro e molte di esse sono Inedite. Questa grande mostra giunge nel momento in cui Dall, all'apice della fama, vi-i ve ormai in stretto ritiro nella sua villamausoleo spagnola. Dopo la morte della moglie Gala e le voci di malferma salute, un grande mistero avvolge la vita di quel-' lo che è forse il più noto pittore vivente. Orario della mostra: dalle 9 alle 20 continuato tutti 1 giorni; Ingresso 3 mila lire. banistica. E' la stessa geometria di linee. Infatti, che gli architetti del Quattro e del Cinquecento applicarono al disegno delie vie e al disegno delle facciate. Il risultato è la città «luminosa e squadrata» che incantò De Chirico, un Insieme di prospettive dall'armonia insieme evidente e misteriosa: la pittura metafisica non poteva nascere altrove. E' Infatti nata qui, nel 1917, quando fra queste magiche brume e questi silenzi s'incontrarono Carrà e De Chirico. Per la seconda volta prendeva vita a Ferrara una scuola pittorica. La prima aveva trovato il può solido ancoraggio nella corte estense. Il duca Ercole aveva chiamato Plsanello, Jacopo Bellini, Leon Battista Alberti, Piero della Francesca: affidando a quest'ultimo un ciclo di affreschi nel castello. OH stimoli introdotti dal mecenatismo ducale non avevano tardato a provocare una vigorosa reazione locale. Nasceva la grande pittura ferrarese, destinata a sua volta a riverberare oltre le rosse mura della città. Da Cosmè Tura a Francesco del Cossa, a Ercole de' Roberti. C'è infatti da ricordare che Ferrara non è soltanto r«addizlone erculea» del Quattrocento estense, an¬

Luoghi citati: Ferrara, Madrid, Parigi, Rotterdam, Salvador