Antonio da Padova lo scandalo della semplicità

Neri Pozza c il romanzo del santo Neri Pozza c il romanzo del santo Antonio da Padova lo scandalo della semplicità Quell'uomo cosi aristocratico e colto, uscito dalla fucina degli Agostiniani di Colmbra prima di entrare fra I Poverelli di Dio Ignari e rozzi, ne abbracciò l'Ideale con convinzione ma con pudore. Visse fra loro, come ce lo mostra Pozza, assorto e diafano nell'ombra, da cui solo li volere del superiori o la forza delle circostanze lo traevano per la sua dottrina e le sue . qualità oratorie. Sembra più vero l'Antonio Imberbe e stupefatto degli affreschi giotteschi di Assisi che 11 «martello degli eretici, inviato a predicare contro I catari in Provenza, lui che, dice Pozza, sembrava «soffiare le parole., e che a Rimini dovette compiere un prodigio per farsi ascoltare dal pescatori indifferenti alla sua soavità. Il peccato lo faceva sentire impotente e disperato, anziché sconvolgerlo e infiammarlo; l'eresia lo pungeva per l'aspirazione alla purezza più propria degli umili che dei prelati; aneli'egli colloquiava con gli animali e si ritirava volentieri a contemplare i panorami e ad ascoltare la voce (o 11 silenzio) della natura. Neri Pozza gli costruisce Intorno paesaggi altrettanto dolci e riarsi, di marine e di boschi, di colline e di uccelli, 1 loro voli, 1 loro stridi, espressi con la parola precisa e suggestiva, il «frascare. del rami, il «caligo cilestrino» dell'orizzonte. Questo fa da sfondo al lunghi pellegrinaggi di Antonio per l'Italia e la Francia; questo 10 circonda nel brolo del castello di Camposanplero. dove 11 santo trentaseienne, soffocato dall'Idropisia, cerca ristoro tra le fronde di un noce amico e di dove, ormai alla fine, si fa riaccompagnare sopra 11 carro di un bifolco verso il convento dell'Arcella Intorno a Padova, mentre nella sera estiva «le grandi nuvole bianche rotolavano nell'azzurro». Era 11 13 giugno del 1231. Undici mesi dopo. Antonio era già beatificato. LA celebrità di Sant'Antonio di Padova è tale da oscurare persino quella dell'omonimo, assai più antico e terribile romito egiziano, da contendergli attributi e da sormontare 11 divario di secoli, 11 valore letterario delle sue biografie, l'ispirazione di una catena di capolavori artistici senza uguali. Eppure l'Antonio patavino fu nella vita una figura pallida, un frate tremebondo. Poche delle sue cose e del suol fatti colpiscono la fantasia, s'Incidono nella memoria; nulla in lui si direbbe capace di suscitare e alimentare un culto popolare senza rivali nella Chiesa cattolica. Non aveva la dottrina di Tommaso, la tenacia di Domenico, la festosità di Filippo Neri, l'eroismo di Giovanna d'Arco, la beneficenza di Vincenzo de Paul, la follia di Fran- • ecsco d'Assisi, e nemmeno le doti taumaturgiche di Francesco da Paola. Neri Pozza, che si è provato a studiare le sue più antiche biografie, rapide e scarne testimonianze stese subito dopo la morte, e che ne ha ricavato un libro ora pubblicato da Longanesi, si è trovato davanti a questo sconcerto. E non ha scritto uno di quel libri tutti impeto e barbagli per cui lo conosciamo, come 11 Tiziano o Le luci della peste o La putina greca: bensì si è mosso, si è dovuto muovere, sul tono dimesso, liscio di una cronaca fratesca, nemmeno di un leggendario. Se ci sono ancora taluni del suol scarti lessicali, sono piuttosto sul versante dell'arcaico che del vernacolo: e sono le uniche note di scrittura fuori dalla tonalità più bassa, In una trasparenza cosi semplice, e cosi difficile da registrare e da tenere. E' qui 11 merito e 11 raggiungimento di questo suo libro adeguato, casto, fermo e come impotente davanti alla soglia o alla semplicità del mistero di questo giovane signore llsbonese. entrato contro le attese del padre In un ordine monastico anziché nella carriera delle armi, partito per 11 martirio In Marocco e ributtato malato sulle spiagge della Sicilia, per andare incontro. In Assisi, a Francesco, fondatore del suo ordine e allora Impegnato nell'elaborazione delle Regole. Carlo Carena Neri Pozza: «Vita di Antonio il santo di Padova». Longanesi, 163 pagine, 15.000 lire. modo Indiretto, rivela 1 meccanismi della sua sofferenza, gli Inani tentativi di fuga, 11 finale soccombere al proprio destino. Con tutto quel che è poi accaduto, In Germania e altrove, la vicenda di Wagner, la sua cecità di fronte alla vita, l'enormità della vendetta e la fuga in una fantasticata grandezza ci appaiono come un presagio, un sipario che si apre per subito richiudersi, lo svelamento incidentale di' una follia che con altro nome avrebbe travolto l'Eli- ropa' Augusto Romano Danilo Cargnello: «Il caso Ernst Wagner», Feltrinelli, 221 pagine, 25.000 lire. 1Sf>A