Saggistica

Saggistica Saggistica QUALI orientamenti ci possono ancora giungerc dalle sacre sponde? Siamo dei nipoti del greci (e latini) o degli estranei che hanno smarrito la strada? I nostri antenati continuano a consegnarci una serie di suggerimenti morali, di emozioni, oppure abbtamo a che fare con un elenco di cose perdute, con un mondo Irrimediabilmente altro, perché ce ne slamo distaccati in maniera da non riconoscerlo più? A queste domande cerca, in sostanza, di dare una risposta Lidia Storoni Mazzolani nella sua raccolta di saggi, riflessioni, memorie intitolata appunto 'Le sacre sponde. Storie e miti del mondo greco-. Partendo,' per fare questo, da un dato di fatto: l'antichità è arricchente e inquietante in quanto fornisce più di una (ambigua) certezza. Il libro si articola in tre parti: Ionica, Terra di frontiera: l'Epiro, La linfa greca. Le prime due raccontano una serie di tappe in luoghi ben noti, ne descrivono i{ paesaggio e raccolgono le suggestioni. Zaclnto, Cefalonia, Sfacteria. Joanina non rimangono puri dati fisici, un problema di spazi, ma rivelano un'inevitabile consistenza storico-culturale: sono anche ciò clic in quel luogo è accaduto, dalla fucilazione in massa del soldati italiani ad opera del tedeschi, a Santorre di Santarosa, ad Ali Pacha. Nella terza parte, l'itinerario si fa esclusi-' vomente mentale: sono ri-

Persone citate: Lidia Storoni Mazzolani, Santarosa