Qui anche Mister Dio è un camorrista che parla anglocafone

Viareggio agitato vince la Lagorio con Porta e Gentili Viareggio agitato vince la Lagorio con Porta e Gentili Qui anche Mister Dio è un camorrista che parla anglocafone VIAREGGIO — Verranno assegnati questa sera al Teatro Principe di Piemonte i Premi Viareggio, per la poesia, la narrativa e la saggistica. Dopo l'assegnazione del Premio internazionale ad Altiero Spinelli, il premio del Presidente a Leo Valtani e quello speciale a Primo Conti, la giuria, presieduta da Leonida Repaci, si è riunita ieri pomeriggio per decidere i vincitori del più famoso premio della Versilia, giunto alsuocinquantacinq' '«imo anno. In gara per il romanzo era rimasta una terna di tre scrittori: Francesca Duranti con «La casa sul lago del-' la luna» (Rizzoli), Gina Lagorio con «Tosca del gatti» (Garzanti) e Carmelo Samonà con «Il custode» (Einaudi). * * La gara ha vissuto momenti agitati ed è stata condotta sul filo del rasoio. Preceduta da alcuni segnali che nei giorni passati avevano fatto intuire chi sarebbe stato il vincitore. Si era ritirato dal premio di Poesia Attilio Bertolucci, qualcuno motivava il fatto con il desiderio che il poeta aveva espresso di concorrere al premio Vallombrosa, altri dicevano invece che essendo «La camera da letto» edita da Garzanti, lo stesso editore della Lagorio, immancabilmente la scrittrice sarebbe stata esclusa da una vittoria. Vittoria che le era insidiata dal romanzo della Duranti, giudicato da vari critici .il miglior libro dell'anno'. Il giudizio deve essersi ritorto sull'autrice de «La casa' sul lago della luna». E lo scontro finale si è risolto fra la Lagorio e Samonà, autori di due storie di solitudini. Ha finito per prevalere, nel giudizio dei critici, -Tosca dei gatti» della Lagorio sul piti sofisticato ed imploso «Ilcustode» di Samonà. Nella sezione 'Poesia, il ritiro di Attilio Bertolucci ha favorito il successo di Antonio Porta con «Invasioni» (Mondadori) sugli altri immediati antagonisti: Elisabetta Granzotto e Giuseppe Conte. E' una missione disperata: non solo per la caotica estraneità dell'ambiente, ma perché per ogni minima iniziativa ci vorrebbe l'autorizzazione del Dipartimento della Giustizia, e, perché il grande giro della droga agisce alla luce del sole, forte di coperture politiche ed economiche praticamente invincibili. E tuttavia, dopo una settimana di inutile attesa, qualcosa si muove, e anzi precipita nel corso di una ventosa giornata di marzo, che i appunto quella descritta nel romanzo. La presenza dell'ostinato Episelaa, come lo chiamano II, innesta improvvisamente una reazione a catena di agguati e vendette. Come nel film di Peckinpah, lo schermo di Veraldi (il suo vero modello narrativo è proprio il cinema) *l riempie di morti ammazzati su cui scoppiano vescichette di un sangue cosi vero die sembra finto. E non assomiglia forse alla Laureen Bacali dei bei tempi l'enigmatica dama in grigio, quella Theodora Schulberg detta Daylight che naturalmente nasconde tenebrosi segreti? Non è solo Eplselaa a essere travolto, spettatore allibito, da una slavlna criminosa più grande di lui. Gli stessi boss in lotta. Big George Anzelmo, massimo •carnezziere' d'America, Dominick Diobene detto Mister Dio e don Achille Ammirato sono trascinati da una nemesi sanguinaria, esposti alle imprevedibili debolezze del meccanismo che hanno avviato. Lintrcccto c'è, la tensione resta apprezzabile, qualcosa alla fine si riesce a capire. La professionalità narrativa non fa certo difetto a Veraldi, ma la vera novità del libro sta nel linguaggio, nella passione antropologica che ispira allo ** Battaglia anche per la sezione saggistica dove concorrevano autori come Dante Isella, Claudio Magris, Paolo Bellucci, Bruno Gentili e Giacomo Marramao. Il libro che alla'vigilia veniva dato come probabile vincitore era «I lombardi in rivolta» di Dante Isella (Binau-, di), una importante raccolta di saggi da Porta a Gadda, ma nella discussione finale i pronostici si sono ribaltati e ha vinto il saggio di Bruno Gentili «Poesia e pubblico nella Grecia antica» (Laterza). Nella sezione opere prime i vincitori sono stati Maria Pace Ottieri con .Amore nero. (Mondadori) per il romanzo, Pier Mario Fasanottl con «Labbra d'Arancia. (Shakespeare & Co) per la poesia e Claudio Pozzoli con «Vita di Martin Lutero» (Rusconi) per la saggistica. t.l. Anticipa Orwell — Esce da Feltrinelli la ristampa del romanzo «Noi» del russo EvgenlJ Zamjatin. pubblicato nel 1922 (pp. 155. L. 6000). E' la satira feroce di una futura organizzazione sociale dove non c'è posto per libertà ed Individualismo, anticipatrice di « 1984. di Orwell. Primo Tolstoj — La prima stesura del romanzo «Resurrezione. di Tolstoj che risale al 1895 si intitola «Il racconto di Konl. ed è ora stampata da Passigli con prefazione di Mario Pomillo (pp. 150, L. 12,000). Un pensionato — DI Joris-Karl Huysmans, l'autore di «A rebours», esce per 8ellerio 11 racconto «Il pensionato signor Bougran» (pp. 54, L. 5000). Claustrofilia e manie di un «travet» mandato in pensione in anticipo. Lotta fra bene e male — Questo tema e l'altro, collegato, della caduta dell'uomo sono alla base dell'ultimo romanzo di Herman Melville •L'uomo di fiducia» uscito nel 1857 (in nuova edizione da Feltrinelli, pp. 285. L. 13.500). E' ambientato su un battello del Mississippi ed lia per protagonista un imbroglione clie si prende gioco degli sprovveduti viaggiatori. Terrore psicologico — Un romanzo nero di V.C. Andrews, «Dolce cara Audrlna». sull'esistenza ambigua e misteriosa della protagonista femminile. Sonzogno, pp. 369, L. 16.500. E' stato un best-seller americano. Cardiologia — «Intervista sul cuore e dintorni» è 11 libro del giornalista Mario Caccavale che interroga il cardiologo Vincenzo Rulli sul possibili quesiti che tor- ' mentano 1 malati di cuore, veri o presunti che siano (Adnkronos, pp. 286, L. 15.000). DI agevole lettura, 11 libro vuol essere un viaggio attraverso i misteri del cuore. scrittore la mimesi dei tic linguistici dei suoi personaggi. Una mimesi che investe non soltanto il Icsstco vero e proprio f«glnzo», «micco., «gumbah», «chiatto», «enduranza», «sclarmare» eccj ma il ritmo stesso, la vischiosa complessità di parlate multinazionali e multirazziali che grondano ferocia, che colano una specie di voracità bestiale. E' questo il regno del2'«anglocafonc», dello «scidglc», cioè dell'autentico italiano di Sicilia., del «flabuscesc», una variante dell'anglocafone. da non confondere a sua volta col •brookllno» vero e proprio... E tutto questo sema calcare il pedale, senza finire nella caricatura, lasciando il lettore tra stupore e disagio. Non sono, questi di Veraldi, i mostrtetattolt di gomma un po' viscida che piacciono tanto ai bambini. Al di là dei loro feltri, della loro elegama sempre eccessiva, del loro pessimo gusto, i camorristi vecchi e nuovi die in America si disputano fortune colossali sono lo specchio appena deformato di una società che al di qua e al di là dell'Atlantico sta regredendo verso una sorta di biologia elementare. Si annunciano avventure sempre più fosche per l'onesto e malinconico commissario Aplcella, e per tutti quelli die credono di assomigliargli un poco. Ernesto Ferrerò Attillo Veraldi: «L'amica degli amici», Mondadori, 292 pagine, 16.000 lire.

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