Il rosa è femmina e anche maschio

Cinema, spettacoli, letteratura sentimentale: una rassegna a Gabicce Cinema, spettacoli, letteratura sentimentale: una rassegna a Gabicce n rosa è femmina e anche maschio IL Rosa è un genere letterario o un sentimento, un'evasione fantastica o un'interessante devianza, è spregevole o rispettabile, è femminile, maschile o unisex? Certo è un fenomeno editoriale: secondo alcuni dati ufficialmente fomiti, la vendita dei romanzi rosa sul mercato italiano sarebbe stata di S milioni e mezzo di copie nel 1980, di 14 milioni e mezzo nel 1981, dì 26 milioni nel 1982, di oltre 30 milioni di copie nel 1983. Anche se queste cifre, come tante altre, risultassero esagerate o improbabili, il romanzo rosa resta il solo tipo di libro che abbia avuto un'irresistibile ascesa, con un successo parallelo a quello delle «telenovelas» latinoamericane o dei «teleserials» amorosi nordamericani. Per forza: il Rosa è un universo, dicono gli organizzatori di «Rosa a Gabicce», la manifestazione multimediale che da domani al 5 luglio invade la cittadina adriatica per analizzare in molte delle sue infinite espressioni il neosentimentalismo contemporaneo. Onema rosa, recital canori e teatrali, iconografia e Cenerentole rosa; una troupe del settimanale «Grand Hotel» che gira in piazza una scena rosa di fotoromanzo, pubbliche interviste sull'amore condotte tra la gente; una gara per la Maglia Rosa tra bellezze in bicicletta, patrocinata dalla «rosea» «Gazzetta dello Sport» e presenziata dal maggior personaggio rosa-nero della storia sportiva, Giulia Cechini, la Dama Bianca del campione Fausto Coppi; ore e ore di principeschi matrimoni rosa (da Gracc Kelly a Lady D.) in una rassegna di tele-nozze celebri; quintali di maccheroni rosa (pomodoro e panna) per la gran festa finale. In questo Mondo Rosa spettacolare, il convegno «Rosa, rosae. I>e declinazioni di un colore» rappresento il momento della riflessione letteraria: sull'eros, sugli autori-antenati e gli autori-star, sulle tecniche narrative, sul potere di comunicazione, sulla commerciabilità e la fruizione del romanzo rosa. «Rosa a Gabicce» propone un'ipotesi curiosa: come esiste un Rosa amoroso delle donne non esisterà anche un Rosa sportivo degli uomini, nell'esistenza e nell'immaginario? Si' chiede: come spiegare il neo-sentimentalismo nel post-femminismo? Agli interrogativi rispondono per «Tuttolibrì» Anne Marie Boetti, autrice e studiosa femminista, coedi.riee delle Edizioni delle Donne; e Vittorio Sormonti, scrittore, appassionato di quel gioco del calcio cui ha dedicato il suo ultimo libro. , . 1 t , . 1, t. inespresso, ma presente. Differenze ne esistono. Nel calcio c'è un fenomeno' generale che la sociologia corrente fa coincidere con la passione per il gioco: è il tifo, che non riguarda invece la sfera della passione amorosa ma quella dell'odio e della disperata ricerca di un'identità collettiva fittizia. Poi c'è una accensione die attiene allapartlcolarità, alla dinamica, alle . regole del gioco, di questo rito-spettacolo; e al sistema simbolico e magico del gioco della palla, che è uno del linguaggi del mondo. Ma la passione sportiva è un fenomeno meno sublimato, con meno letteratura, plU elementare della cultura dei sentimenti amorosi. Il calcio è fare l'amore soltanto la domenica, è una passione stagionale: come l'estro del cervi, il periodo di calore degli animali. Vittorio Sermonti

Persone citate: Anne Marie Boetti, Fausto Coppi, Giulia Cechini, Maglia Rosa, Mondo Rosa, Vittorio Sermonti