Perché si emargina il dixieland dai festival italiani?

Perché si emargina i iild Perché si emargina i iild il dixieland dai festival italiani? Siouxie l'evoluzione del punk OCCORRE predisporre le opportune difese tmmitnologiclte dalla video-promozione e dall'uso spregiudicato della stampa specializzata. Primo: non fidatevi delle biografie, ormai qualsiasi gruppo vanta c millanta figliolanze artisticlie da Bowlc, Eno, Byrne e chissàchi'àltri. Secondo: non fidatevi del look, non battn; i r-pe}li_n raggiera e plu^,v{o\acei a fare avanJgùardìà~tSrk>: nèh'fldatéjk-dòliédichianuiloni d'intenti dei rockers. Confrontiamo ad esempio due lavori appena usciti: Rhyme and Reason dei Missing Persons e Hyaeya di Siouxie and the Bansliees. Dal titolo il primo appare super motivato e programmaticamente intelligente, il secondo confusionario e urlante. Ma è così? Vediamo le biografie: i Missing Persons vantano una discepolanza dal mitico Frank Zappa, Siouxie and the Banshces si fanno forti della presenza di Robert Smith nuovo gcnictlo del post punk britannico. Passiamo al look: M.P. esibiscono la bionda ex-coniglicttadl Playboy Dale Bozzio, cantante e autrice del testi, dei costimi e delle acconciature. S&B offrono la mora Siouxie, cantante, autrice dei testi, leader indiscussa e «immagine* del gruppo. Situazione di stallo, solo l'ascolto chiarisce le cose. Dale Bozzio come cantante è orizzontale: occupa una fascia sonora, tiene la frequenza. A sua giustificazione c'è da dire che le composizioni non l'aiutano granché, ripetendo fino alla noia la stessa struttura: una strofa recitativa e meccanica punteggiata dai synt e poi un Inciso «dance* spesso corale (l'album è co-prodotto dal vice di Quincy Jones, Bruce Sweden, che qui si rivela un buon professionista senza infamia né genio). J testi sono quanto di più monotono e banale si sia sentito vegli ultimi tempi: invitano a dare e a darsi anclie quandónon'c'è niente da dare, a credere anche quando non si sa a cosa (Givc>, Quando si tentano discorsi più ambiziosi si scivola nel ridicolo: «Clandestine Pcoplc, you'rc so surreptitious» potrebbe apparire una frase insolita senonché -surrettizio* in inglese è sinonimo di «clandestino* e quindi la frase suona: «Gente clandestina, oh come sei clandestina». A tali profondità non era giunta neppure Jo Squillo. Non manca l'inevitabile dose di presunzione come quando ci si lamenta che il sociale sia sempre troppo indietro: «Anche quando il mio ragionamento lentamente declina e si decompone, la pubblica opinione non è abbastanza veloce da afferrarlo». (Raclng aaalnst Time). Care Persone Disperse, non vi sorge il dubbio che nel vostro ragionamento non ci sia nulla di notevole da afferrare e die il livello della decomposizione abbia raggiunto ormai la polvere? Si può anclie ballare e far finta di niente, ma è un po' come nella l'ostra canzone: si vuole dare senza nietitc da offrire. Tutl'altro discorso bisogna fare per Siouxie. In prima fila nel movlmentopunk del 76-77, si è fatta notare per la sua magnetica presenza in palcoscenico e non per inserti video-patinati. Irrequieta come lutti i ribelli, ha cambiato quattro o cinque volte la formazione del suo gruppo nell'ossessiva ricerca di sintonia con i mutamenti del gusto. La violenza del suono è sempre stato suo carattere distintivo, ma ha saputo sovrapporvi un feeling interpretativo fatto di distacco onirico e di evocazione. Si riprescnla in quest'album con oscuri graffiti che parlano di gole tagliate, morsi di vampiri, fantasmi, teschi c veleni, senza la volgarità del satanismo prèt-à-porter dei metallari Ci sono almeno due brani splendidi: Dazzle è Brine me the head of the Preacher Man, canzoni che non hanno moraline da proporre e non si impantanano in scontati lamenti sulle sorti del mondo, canzoni ohe mettono in prima fila la musica, quella che si deve pater fare in concerto prima che su disco, visionarla e delirante come i testi, solidamente poggiata su una pcrcussività non daneerina e non elettronicamente prefabbricata, spesso squarciata dalle tastiere e da chitarre d'oriente elettrico in frenesia espressiva sempre ben governata dall'intelligenza. Non tutte le cose dell'album sono all'altezza e c'è meno apertura mentale rispetto all'altro recente L.P. curato da Robert Smith (The top dei Cure), ma vibra la stessa intensità creativa e lo stesso bisogno di radici provocatorie e percorsi innovativi. Chi, all'emergere del fenomeno punk vi ha visto solo «il rock peggio suonato del mondo* ha di che ineditare e ricredersi. Le nuove in telligenze musicali sono su questo fronte. Gianfranco Manfredi Missing Persons: «Rhyme & Reason», Capltol; Siouxie and the Banshees: « Ily acya - , Polydor. Ma non c'è soltanto questo. Era prevedibile che, a un certo momento, gli spettatori si sarebbero stancati delle difficoltà della musica «Impegnataloidi ricerca, e avrebbero rlvolj.oil'a^terizlo-' ne a qualcosa di'più rassicurante e divertente. Si noti che il jazz tradizionale non viene affatto accettato in modo acrilico e automatico: se i revlvalisti attuali, anziché ritagliarsi ampi spazi di creatività, copiano troppo scopertamente i modelli originali, rimediano pessime figure (ma succede di rado). Ciò malgrado, gli appassionati italiani che vogliono 'immergersi per qualche giorno nell'atmosfera preferita sono costretti a passare il confine svizzero: è a Lugano, Infatti, che ha luogo ogni anno per quattro giorni, nel-' la terza decade di giugno, una «Festa New Orleans Music durante la quale decine di orchestre suonano su numerosi j^alcljlcrfty^^yarl punM-della. tftt&,eijtberamento accessibili al pubblico. L'edizione dello scorso anno ha anche prodotto un long playing molto apprezzato, dedicato al trombettista Thomas Valentino (Ktd-1). A chi abita troppo lontano rimane soltanto la consolazione dei dischi, che peraltro sono numerosi. Lo stesso Patruno, la Milan College Jazz Society, la Milano Jazz Gang, la Bovlsa New Orleans Jazz Band ne hanno pubblicati in abbondanza. Basla entrare in un buon negozio e scegliere con cura. GLI appassionati di jazz tradizionale, capitanati da Lino Patruno, ex Gufo e chitarrista di pregio, hanno dissotterrato l'ascia di guerra. Il motivo della loro protesta è lo spazio molto scarso, per non dire inesistente, che 1 prossimi festival estivi del jazz daranno alla musica che prediligono. «E' una cosa incredibile ha quasi gridato Patruno, nei giorni scorsi, durante una trasmissione radiofonica. .Ci sono organizzatori che non sanno fare nemmeno i propri interessi. Non si sono accorti che da gualcite anno il jazz degli Anni Venti e Trenta è tornato sulla cresta dell'onda, richiama pubblico e riscuote applausi dappertutto, anche dai giovani. Nei festival ricorrono sempre gli stessi nomi e gli stessi stili, e i dixielandcrs vengono lasciati a casa-. Patruno ha ragione. Si possono perfino individuare due concerti, l'uno a Torino e l'altro a Milano, che con la loro risonanza hanno contribuito a un rilancio vigoroso in Italia dcll'o/d Urne jazz, come lo chiamano gli americani. Il primo ha avuto per protagonista Jabbo Smith, un vecchio trombettista dal suono delizioso e seducente che fu rivale di Louis Armstrong; il secondo ha segnato il trionfo del clarinettista Kenny Davern, quarantanovenne, tecnico superlativo e collezionista di premi e di attestati di merito. Entrambi si possono ascoltare in long playlng anche recenti, Smith su etichetta Memorles e Davern sulla Bodeswell. Franz Llszt: «Concerti per pianoforte e orchestra nn. 1 & 2», •Fantasia Ungherese per pianoforte e orchestra», Francois-René Duchable, pianoforte. London Philharmonic orchestra. James Conlon, direttore, Erato Digitale. Punta molto, l'ambiente musicale francese, sul giovane Duchable, pianista decisamente interessante che vedremmo volentieri esibirsi In Italia. Perfetto l'accordo nel risolvere, Insieme a James Conlon, attuale direttore della Filarmonica di Rotterdam, questa summa lisztlana per pianoforte e orchestra. fay

Luoghi citati: Italia, Lugano, Milano, New Orleans, Rotterdam, Torino