Fra sigari e lambrusco Zanichelli diventò l'editore di Carducci

Nel centenario della morte: un personaggio fra i grandi Nel centenario della morte: un personaggio fra i grandi Fra sigari e lambnisco Zanichelli diventò l'editore di Carducci leone III, «una sfida all'Austria, cne fece guadagnare all'Italia maggiori adesioni di una battaglia vinta». Sostiene Giovanni Spadolini in un saggio del '59 sulla storia della casa editrice. A Bologna, dopo l'Unità, la sua libreria continuò ad essere un luogo d'incontro al di sopra delle correnti: dove più forti erano le tensioni tra monarchici e moderati da una parte e repubblicani e radicali dall'altra, Zanichelli, animo alieno da ogni faziosità e intolleranza, portava rispetto per le idee altrui, favoriva il dialogo e il confronto. «I clienti consueti — ha lasciato scritto — sono i professori più illustri. Al pomeriggio arrivano, si siedono, discutono tra loro con ardore giovanile quasi sempre di politica». Tra quei professori c'erano lo scienziato Righi e il penalista Ferri, l'archeologo Rocchi e il geologo Capellini, il latinista Gandini e il filosofo Acri, i letterati Panzacchi e Guerrini. La libreria era distribuita in tre locali. Così la ricordava il giornalista e amico Luigi Lodi: «Cameronl alti, tutti coperti di scaffali neri, lucidi, entro 1 quali 1 libri si allineavano con ordinata e estetica progressione: pareva la biblioteca di un signore Intelligente». Diventò presto la seconda casa, .il cenacolo, di Carducci, che ottenne la cattedra all'università di Bologna, nel 1860, ad appena 25 anni. Zanichelli gli aveva promesso .una stanza tutta per lui., dove il professore potesse consultare tutti i libri che desiderava, leggere i giornali, scrivere lettere, correggere bozze, discutere con amici. E da quelle discussioni nacquero più volte le idee per pubblicare nuovi libri. Zanichelli padre e poi i figli Giacomo e Cesare circondavano il poeta di ogni attenzione: gli regalavano non solo edizioni rare di Virgilio, Orazio, Petrarca ma anche lambrusco sincero e sigari di qualità. L'editore aveva un carattere schivo ma restava un emiliano di straordinaria bonomia e la sera nel suo retrobottega, insieme ai libri, non mancavano mai il vino, le carte per giocare a scopone, i rettangolinì d'avorio per le sfide a domino. n primo libro di Carducci distribuito da Zanichelli, nel 1873, in 1500 copie, fu le Nuove poesie di Enotrio Romano, poi ristampate in proprio nel 75. Le Odi barbare uscirono nel 77. Da allora Carducci fu .il poeta di casa Zanichelli., per sempre, legato al suo editore da una comune concezione della vita. D primo manifesto editoriale per il lancio delle «Odi Barbare» L'alti casaper a ne ri partt queii sarai Amie poiS All esser bri e cartsj pressi chigb tre 96 cartol più si ornici! diAbl Saffi, Sella; scagni Eleom rao.Aì tori l Treves D'Ai chelli nore d dando lescen per co-, ciane: scomp io, vi della j 21 anr, dell'ed un ter nissim lettere sposto Ganzo farsi v .... Se scorsa Elegie zo prò le ced veden

Luoghi citati: Austria, Bologna, Italia