Biagi cacciatore dei nostri vizi quotidiani

Biagì cacciatore dei nostri vizi quotidiani Biagì cacciatore dei nostri vizi quotidiani leggermente diverso (Resistenza in Val Chisone e nel Plnerolese) ma l'impianto, ette venticinque anni fa le valse tanti autorevoli consensi, non è mutato. Bene ha fatto quindi l'editore a riproporre questo sag¬ l'autore: «Il mio sogno non è di essere obiettivo, ma sincero». Se per caso scoppia la polemica, se vogliono rivoltargli contro le sue armi, Biagi reagisce in maniera durissima. Permaloso? Chiarisce nell'intervista a Giampaolo Pausa premessa all'appena uscito «Diciamoci tutto»: «E' un difetto tipico di quelli che prendono in giro gli altri: se poi capita a loro s'arrabbiano come dei matti». In «Diciamoci tutto», che raccoglie per l'editore Mondadori (277pagine, 15.000 lire) i commenti pubblicati tra l'SO e 183 su vari giornali, la linea Biagi si perfeziona e si stabilizza. Poiclié i personaggi della vita politica italiana non cambiano molto spesso, anzi tendono a restare saldi come i nostri vizi, l'autore gioca, nel generale tono «da melodramma o meglio da romanza», la carta della propria coerenza: se voi non vi stancate, io nemmeno, adatto gli strumenti dell'orchestra, ma non accantovo il maestro. Così Biagi passa con naturalezza dal pathos delle interviste televisive con gli interpreti della cronaca, all'ironia dei commenti giornalistici sui protagonisti della politica. I primi hanno diritto alla comprensione umana, ì secondi, in genere, l'hanno perso. Spesso anche il corsivo sottintende la tecnica dell'intervista, l'autore si interroga e si risponde, il divertimento nasce dal conflitto tra piccole domande e grandi verità, un aforisma giganteggia se è applicato a un piccolo uomo o a una meschina vicenda. E spesso l'autore può concedersi il gioco di parole, la soluzione di un problema, ma in due battute; pensa giustamente che chi ha lavorato tanti anni a far parlare gli altri può permettersi di na-. scondere i giudizi morali sotto un lieve «coietti bour». Dalla P2 a Craxi, da Pannello a Longo, dalla camorra a Spadolini, dal caso Tortora alla crisi della giustizia, la linea Biagi va avanti senza pentimenti: «Se è legittimo, talvolta, essere cretini in proprio, non è concepibile prestarsi per conto terzi». Di corsivo in corsivo, si può scoprire cìienon c'è niente di più duraturo dell'occasionale, soprattutto quando l'autore non cambia bandiera durante il cammtno- Stefano Reggiani Resistenza gio, la storia di una valle partigiana e della sua guerra di.popolo, con.i combattenti rCfàrifjtitano di inquadrarsi informazioni politiche e dove l'eroismo e il sacrificio sono 'Comunitari',, di ognuno e di tutti. Un libro di storia da leggere e da conservare, ottimo nella scrittura e nell'impegno ed encomiabile nell'impostazione perché — come ha giustamente scritto l'indimenticabile generale Trabucchi — è più ricco di fatti che di giudizi, più largo di testimonianze che di apprezzamenti, g. m.

Persone citate: Biagi, Craxi, Giampaolo Pausa, Longo, Spadolini, Stefano Reggiani, Trabucchi