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Attualità Attualità VENEZIA — Il 28 giugno alle gallerie dell'Accademia si inaugurerà una grande mostra su Carlo Scarpa, uno dei geni architettonici finora, secondo le migliori tradizioni, quasi Incompreso della nostra epoca. Forse stiamo assistendo ad un revival, o almeno a una riscoperta, di questo straordinario artista, nato a Venezia nel 1906, morto per un incidente in Giappone nel 1978. A Treviso è tuttora in corso una mostra delle sue opere; un importante volume critico è da poco uscito dalla .Jaca Book»; •Scarpa, il pensiero i disegni t progetti-, di Antonietta Crippa (254 pagine, 110 mila lire). L'analisi di Antonietta Crippa è densa e impegnata; eppure è quasi impossibile, anche per le indubbie difficoltà Illustrative, rendere completa giustizia all'affascinante figura di un artista che sfugge, nelle sue complesse, differenti testimonianze, a ogni definizione: designer, pittore, artigiano, architetto, critico, maestro dalla natura insieme formidabile e maieutica. In attesa della mostra veneziana (400 disegni, centinaia di fotografie e maquettes), curata da Francesco Dal Co e Giuseppe Mazzarlol, coordinata dagli architetti Botta di Lugano e Podrccca di Vienna, un breve giro per Venezia e dintorni ci aiuta a ricordare il maestro. Un ponticello improvviso, dalla grazia quasi giapponese, calato entro un groviglio di case e di -rii-, ci porta dritti all'interno della Pinacoteca Qucrlni Stamparla: con noi entra e ci accompagna l'acqua del canale, tra delicati passaggi, gradini, fioriere. Con un sapiente uso delle pietre e dei legni, del vetro, del metallo e perfino del cemento, Scarpa ha creato nuovi sorprendenti spazi nell'antico ingresso del palazzo, nella scala, nella sala delle conferenze: in un'intensità di composizione e insieme di atmosfera da ren-

Persone citate: Antonietta Crippa, Carlo Scarpa, Francesco Dal Co, Giuseppe Mazzarlol, Scarpa

Luoghi citati: Giappone, Lugano, Treviso, Venezia, Vienna