Hoffmann narra i miti berlinesi di Massimo Mila

I racconti musicali I racconti musicali Hoffmann narra i miti berlinesi del compositore tedesco ' degli Ozzy Osbourne per «Bark Moon» (Cbs) UOMO di legge e giurista ben presto passato alla musica, più che modesto direttore d'orchestra al Teatro Nazionale di Bamberg, E.TA. Hoffmann aveva già sei opere teatrali al suo attivo (o piuttosto al suo passivo) quando si scoprì scrittore pubblicando con successo un racconto intitolato II Cavaliere Oluck netta 'Allgemelne Musikzeitung». E'una specie di dialogo immaginarlo tra l'autore e un misterioso personaggio, che si scopre poi essere Oluck redivivo. I passi più importanti oltre a varie considerazioni satiriche sulla vita musicale berlinese si riferiscono al momento della creazione artistica, che è 'Contatto con l'Eterno, con l'Ineffabile», rapimento nel mondo dell'ispirazione dove perdono vigore le leggi terrene, intellettuali e sen-' sibili. E'questo il primo di quattro racconti musicali pubblicati da Passigli nella collana -Le Lettere», che mollo pencola verso la musica, ad opera di quattro distinti traduttori (R. Spaini, G. Pierotti, A. Ulm, R. Pisaneschi), con prefazione di Giovanni Di Stefano. Segue quel Don Giovanni che fondò l'interpretazione romantica del capolavoro mozartiano come conflitto tra le potenze divine e quella demoniaca. «La natura aveva dotato Don Giovanni di tutto ciò che innalza l'uomo sopra i comuni mortali... Fu la furbizia del nemico ere¬ ditario a insinuargli nell'anima il pensiero che, già su questa terra, con l'amore, col possesso della donna, potrebbe attuarsi ciò che alberga nel nostro petto solo' come una promessa celeste, e precisamente quel desiderio infinito che ci pone direttamente in rapporto col mondo ultraterreno». Eccolo allora correre senza tregua da una donna bella ad una più bella ancora finché, eternamente deluso nella sua brama di completo appagamento, il possesso della donna non fu più per lui soddisfacimento del sensi, ma «Ironia sacrilega verso la natura e verso il creatore». Entrambi questi scritti sàio esempi di quel 'racconti fantastici» che avrebbero] voi tentato l'estro operettistico di Offenbach a un passo più lungo ideila gamba. Nulla di fantastico, invece, nel bellissimo racconto II Gorgheggio, dove l'eterna querelle fra ta musica tedesca e la musica italiana è resa con fresca vivacità narrativa attraverso l'irruzione di due travolgenti 'Virtuose» italiane nella placida provincia tedesca, a sconvolgere il cuore, ma a maturare il talento d'un giovane musicista locale, impacciato ma dotato. Ipro e i contro del 'fumoso contrappunto» e del frivolo belcanto sono tradotti in concretezza d immagini narrative. E pure L'allievo di Tartlnl, descrizione d'un bizzarro tipo di fanatico del violino, appartiene a quella specie di surrealismo cui si riferisce anche II Cavalier Oluck. «Un realismo all'insegna dell'ambiguità», come scrive Claudio Magris, die attraverso la «frantumazione del reale e quindi anche della psiche» avvia alla presa di coscienza della disgregazione, ove «il dato reale si converte di continuo in mito», simbolo e metafora, dando luogo a una sorta di tragico umorismo trascendentale. Insieme con gli scritti teorici di Wackenroder e di Schlelermacher, i racconti di Hoffmann costituiscono un ardente protocollo del Romanticismo e raffigurano una forma di pensiero estetico non concettuale, bensì perimmaginienarrazione. Massimo Mila • Hoffmann: «L'allievo di Tartini ed altri racconti musicali», Passigli, pagine 125, lire 8500.