Un canzoniere di cartoline scritte dal mare

Un canzoniere di cartoline scritte dal mare Un canzoniere di cartoline scritte dal mare UNA citazione da Francis Ponge, poeta dell'oggettualltà metafisica, sembra quasi — in limine alla nuova raccolta di versi di Nlco Orengo — messa 11 per disorientarci un poco, se non proprio per trarci decisamente In inganno. Ma le cose stanno, suppongo, In altro modo: non è tanto alla poetica di Pongo che l'epigrafe vuol rinviare 11 lettore, auar.to alla bella, enigmatica definizione della «semplicità» del mare che il brano citato contiene e òhe fa da cornice tonale, da chiave (nel senso musicale del termine) al lleder di Orengo. Di mare, infatti, si parla In questo libro, sin dalla precisione elegante e discreta del titolo. Di mare e, si capisce, di terra, se è vero che — come suggerisce Ponge — Il mare, come ogni cosa grande, può essere definito solo «ai termini» o «all'intersezione» con qualcosaltro, e che — come scrive Orengo nell'ultima poesia del volume — esso -fa eccezione della terra, modellandosi a geografia.... Eccoci dunque al vero oggetto del discorso, cioè alla scrittura di Orengo: una scrittura che in questa serie di brevi testi delicati e nervosi, incisi e scompigliati, pazienti e (appunto) marini, ha raggiunto 11 suo risultato, sino a questo momento, più esatto e persuasivo. Rispetto al suo «canzoniere» precedente, Collier per Margherita e, uscito nel '77, mi sembra che Orengo abbia guadagnato parecchio in luminosità di pronuncia, in coerenza figurativa, in sottigliezza retorica, senza perdere nulla della leggerezza Imprendibile e stravagante che sin dall'inizio caratterizza 11 suo lavoro (non solo di poeta, ma anche di narratore). Senza mal alzare la voce, senza mal perdere la misura e il coordinamento del gesto espressivo, Orengo ci trarla, di «cartolina» In

Persone citate: Collier, Francis Ponge, Orengo, Ponge