Si processano i 4 «cattivi»

Al tribunale di Varsavia Al tribunale di Varsavia Si processano i 4 «cattivi» La data fissata al 13 di Kuron per avere il E' stata definitivamente fissata la data per il processo contro 4 fondatori e dirigenti del Kor-Kss (il Comitato di difesa operala, divenuto poi Comitato di autodifesa sociale, embrione del movimento popolare da cui sarebbe nata Solidarnosc): il 13 luglio compariranno di fronte ai giudici del tribunale militare di Varsavia, Jacek Kuron, Henrik Wujec, Adam Mtchnik, Zbignew Romaszewskl per rispondere di accuse gravissime. C'è voluto lo sciopero della fame iniziato da Kuron (la personalità più nota dei quattro: è all'opposizione dagli Anni 60 ed ha quasi una decina d'anni di carcere sulle spalle), perché le autorità militari si decidessero a celebrare un processo voluto più dagli imputati che dal regime 11 quale, fino all'ultimo, ha fatto di tutto per evitarlo, temendone le ripercussioni all' interno del Paese e in Occidente. Agli imputati le autorità avevano offerto l'esilio In cambio della libertà. Oli imputati hanno rifiutato. Mentre Kuron iniziava lo sciopero della fame (poi interrotto). Michnik scriveva: -La mia libertà non si mercanteggia*. !' II regime ha finito con il cedere alla pressione dei quattro; la data, tuttavia, non è stata scelta a caso: essa cade in un periodo dell'anno in cui l'attenzione dell'opinione pubblica, interna ed internazionale, si allenta. Il processo non si presenta facile per il regime: e non1 solo per la dichiarata volontà degli imputati di trasformarlo in un momento di pubblica denuncia del potere militar comunista: le elezioni amministrative polacche del 17 giugno si sono trasformate In una sconfitta per il regime che le aveva indette dando loro un carattere di vero e proprio referendum prò o contro i due anni e mezzo di governo del generale Jaruzelskl. Solo il 75 per cento degli elettori si è recato alle urne, secondo le stime ufficiali: In alcuni centri la cifra è stata inferiore, scendendo addirittura al di sotto del 50 per cen to Parte oggi (alle luglio - Lo sciopero dibattimento in aula Se la stampa c le autorità di Varsavia si sono rallegrate della «alta» affluenza alle urne, ricordando cifre più basse a proposito delle elezioni presidenziali americane o di quelle europee svoltesi nella stessa giornata, non si può ignorare un dato assai semplice: alle amministrative di quattro anni fa, sotto Gìcrek, aveva votato il 98,87 per cento del polacchi; nel Paesi comunisti le percentuali dei votanti e dei consensi si aggirano sempre attorno al 99,5 per cento; 6 milioni di polacchi, rj!'< a volta, hanno rifiutato ai prendere parte alla «consultazione» su lista unica, che pure presentava una novità: Invece di un candidato per ogni seggio, se ne presentavano due; naturalmente erano stati accuratamente scartati tutti coloro che avessero militato o simpatizzato per il disciolto sindacato libero. Se si pensa poi che durante le elezioni nei Paesi comunisti si usa ogni sorta di pressione per mandare a votare la gente, il 75 per cento è un risultato assai poco esaltante per Jaruzelski. L'opposizione clandestina, che attraverso il comitato provvisorio di coordinamento (Tkk) e lo stesso Walesa aveva Invitato al boicottaggio, ha avuto un netto successo. Come se ciò non bastasse, 1' episcopato, riunito a Radom nel giorno delle elezioni, non solo ha espresso ufficialmente il proprio malcontento per la mancata liberazione dei prigionieri politici e 1 continui arresti di militanti di Solidarnosc, ma si è associato di fatto al boicottaggio: solo 3 su 89 vescovi hanno votato: persino il primate Olemp non ha votato. Il compromesso tra Stato e Chiesa, in Polonia, sembra ora ritornare problematico. Perciò, il processo contro Kuron e i suoi compagni, si aprirà in un contesto diverso da quello che pareva delincarsi alla vigilia delle elezioni: si apre una nuova fase di lotta per Solidarnosc clandestina, forte di un ampio consenso popolare, senz'altro superiore alle stesse cifre suggerite dai dati ufficiali sulle elezioni. Piero Sinatti 14,43) il Discovery

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