Fra Craxi e De Mita di Luca Giurato
Fra Craxi e De Mita Fra Craxi e De Mita (Segue dalla 1* pagina) una crisi e un possibile «terremoto» appena saranno noti i risultati finali della commissione sulla P2. A Craxi, il «rimpasto» va ovviamente benissimo. Molto meno bene vanno quelle che alcuni socialisti già definiscono le «pretese» della de. Il presidente non ha nulla contro la ('gestione collegiale». Tra l'altro, ha sempre sostenuto che il Paese ne ha più che mai bisogno, visto i tanti problemi ancora da risolvere, primi tra tulli quelli di riportare l'inflazione sotto le due cifre, di bloccare un deficit pubblico sempre più spaventoso e di combattere l'evasione fiscale con fatti e non con le solite parole. Se, dunque, «gestione collegiale» vuol dire lotta di tutti i partner di governo contro la crisi economica (e le tante altre crisi del Paese) con uguali oneri e onori, tra Craxi e De Mila nei prossimi giorni non dovrebbero sorgere grossi problemi. Se. invece, le reali intenzioni della de sono quelle di condizionare il presidente, logorando la sua immagine magari sino alla vigilia delle elezioni amministrative del '85, allora il psi non avrà più bisogno di eleggere né un reggente-vicario (Martelli) né una direzione collegiale. Sarà Craxi a fare le valigie da Palazzo Chigi, lasciando alla de il compito di trovare una maggioranza senza i socialisti. Alla «verifica» di luglio, i patti, dunque, dovranno essere molto chiari se si vorrà mettere nero su bianco a una <• lunga amicizia» dc-psi (quello della pratica quotidiana sarà un altro discorso). Altrimenti, il Paese andrà a votare assai prima dell'estate dell'85, e non per un «test» di due milioni di abitanti. Luca Giurato
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