Berggreen-Laudrup sognano la finale

Danimarca euforica dopo i cinque gol rifilati sabato alla Jugoslavia Danimarca euforica dopo i cinque gol rifilati sabato alla Jugoslavia Berggreen-Laudrup sognano la finale Dice il pisano: «Per me è importante disputare un buon europeo, non mi va di giocare Tanno m a Ouc immagini del largo successo danese a Lione sulla Jugoslavia: a sinistra un dribbling di Klkjaer (andrà all'Alalnuta?), n stelle — ha detto ancora Laudrup —, ma voglio aggiungere che la Danimarca, pur perdendo, si era comportata bene anclie nella prima partita. A questo punto, ami, sono convinto clic sia stato un vantaggio incontrare in apertura la Francia, formazione fortissima. Ci siamo sbloccati psicologicamente, siamo sicuri di arrivare in semifinale, forse anche in finale-. La sicurezza di Laudrup, giovane puledro di Danimarca, è condivisa dai compagni. Basta un pareggio, domani a Strasburgo contro il Belgio, e 1 cinque gol agli slavi sono un buon motivo di speranza. Sepp Plontek, l'allenatore, ha però affermato a chiare lettere che la sua squadra non cainbiei-à gioco c mentalità. ^Abbiamo segnato cinque gol — ha sorriso il tecnico — quando in realtà ce ne serviva uno solo. Gli altri dovevamo tenerli in serbo per il Belgio. Sto scherzando, naturalmente, sono mollo soddisfatto della partila dei ragazzi. Comungile a Strasburgo non scenderemo in campo per il pari, non ne saremmo capaci. Giocheremo come contro la Jugoslavia, cioè per vincere». Il pensiero di lutti, logico, è già rivolto agii avversari di domani. -Non voglio fare pronostici o parlare di percentuali — ha detto ancora Laudrup —. però so?ìo convinto della giialtficazione. Noi abbiamo il morale alle stelle e loro ?iei tacchi. Loro dovranno attaccarci, venire avanti e lasciare gli spazi. Sei sono i giocatori danesi che militano nel campionato belga: tre ncll'Andcrlecht (Morten Olsen, Arnesen c Brylle), uno nel Ganci (Busk), uno nel Scraing di Bruxelles (Bertelscn), e uno nel Lokeren (Elkjaer). Sarà una spe¬ DAL NOSTRO INVIATO cie di derby in famiglia, e non saranno affatto inchini e carezze. «Non dico che sarà facile — ha continuato Sepp Piontek —, però credo che la Danimarca abbia un bel vantaggio sul piano psicologico: loro hanno beccato cinque gol c noi li abbiamo segnati, domani correremo per venti, anzi voleremo». Persino il tecnico, solitamente cosi cauto, non ha saputo nascondere le sue emozioni. L'altra sera c'e stata festa grossa nel ritiro danese, dentro si beveva e fuori i tifosi agitavano le bandiere. Un' atmosfera di trionfo. «Abbiamo stroncato la Jugoslavia, stroncheremo anche il Belgio», ha detto Klaus Berggreen tra gli applausi di tutti. L'attaccante del Pisa, come Laudrup. ha giocato molto bene. Non doveva più marcare Platini, è tornato al suo vecchio e amato ruolo se- LIONE — Michel Laudrup e Klaus Berggreen, i due «italiani» della Danimarca, stanno vivendo ore felici. Dopo 11 debutto non troppo fortunato contro la Francia, sconfitta e prestazione modesta. 1 due si sono abbondantemente rifatti davanti alla Jugoslavia, travolta per cinque a zero l'altra sera a Lione. Laudrup ha lavorato molto bene in attacco, tenendo e passando palla, mostrando qualità tecniche davvero pregevoli per un ragazzo di soli vent'anni. Un unico, piccolo neo, non ha segnato. «In Italia si pensa soltanto al gol — ha detto Laudrup un poco seccato —, soltanto il gol è importante. Per me, invece, conta la squadra, il risultato collettivo. Ho regalato a Elkjaer la palla del quattro a zero, ho fatto tre assist vincenti, che cosa volete di più?». La domanda, retorica, non era in realtà rivolta a nessu no. Laudrup era sorridente, contentissimo della sua prova. «Contro la Francia, forse, mi so7io emozionato. C'era Platini di fronte, c'erano Agnelli e Boniperti in tribù na, sapevo die comunque sa rebbe stato fatto un paragone con il campione della Juven (ms. Contro la Jugoslavia, in vece, ero più sciolto, sema troppi pensieri per la testa: ovviamente le cose sono andate meglio, molto meglio». Anche perché la Danimar ca ha travolto la Jugoslavia tornando a suon di gol in corsa per la qualificazione. 'Certo, siamo con il morale alle prossimo in serie B» destra l'esultanza di Rerggreen a , e è gnando un gol e creando de cine di pericoli alla porla siava. «Abbiamo sbagliato molti gol — ha continuato —, jjerò (/ìiestà significa che abbiamo anche creato molte occasioni Se continuiamo cosi, possia7iw andare in filiale». Berggreen, in campo, si trovato ad occhi chiusi con Laudrup, 1 due si sono soven te scambiati i ruoli, e l'hanno latto con automatismi per. felli, come se giocassero in sterne da anni. -E' Un piacere avere accanto michele — ha detto Berggreen usando 11 nome italiano del collega ed amico —. Insieme possla77io portare molto ili alto questa Danimarca. Per nìe, poi, molto importante disputare un buon Europeo. Spero sia un trampolino di lancio per trovare una squadra, di rango In Italia, naturalmente: non 7)ii vn di giocare l'anno prossi mo in Serie B». Il messaggio, inutile dirlo, era rivolto a Romeo Ancone timi, presidente del Pisa Berggreen teme che il suo «padrone» giochi al rilancio, che attenda la chiusura delle liste per gli stranieri, nella speranza che qualche club di Serie A resti all'asciutto e sia dunque disposto a sborsare lior di quattrini per prendersi Berggreen. Ma il giocatore e preoccupato, e non ha torto. Quando ha stipulo dell'acquisto di Gomcs da parie del Milan, ha commentato con amarezza: «Una possibilità in meno». C'è da capirlo, quando afferma che l'Europeo può decidere il suo doniac. co.