Un diritto scegliere la scuola migliore

Istituti pubblici e privati: ancora polemica Istituti pubblici e privati: ancora polemica Un diritto scegliere la scuola migliore La proposta de sull'intervento finanziario dello Stato a favore di -, ogni struttura - Le grandi differenze attuali penalizzano i più deboli La proposta di legge democristiana sulla «regolamentazione della scuola paritaria» riapre, con vigore polemico, la questione dei rapporti tra scuola pubblica e scuola privata. Si tratta di una questione di grande rilevanza eticopolitica che merita di essere affrontata senza le preclusioni ideologiche che hanno portato, altrove e da noi, a scontri grandemente dannosi. Prima che la polemica avvampi e accenda le micce di crociate inconcludenti e pericolose, conviene guardare al problema con sereno distacco: nel contesto della questione dei diritti civili piuttosto che delle vecchie diatribe, di sapore ottocentesco, tra laici e clericali. Finito il tempo delle astratte contestazioni alla scuola in quanto tale, si è ormai diffuso nella coscienza collettiva un sentimento del tutto opposto che i clamori ideologici "avevano soffocato nel decennio passato. La scuola è molto importante: la società moderna non può fare a meno di buone scuole nelle quali le giovani generazioni possano studiare, in un clima di serenità, guidati da insegnanti competenti. " Chi giudica della bontà della scuola e della competenza del suoi insegnanti? I due soggetti che nelle società democratiche sono titolari di tale diritto di giudicare sono Io Stato e le famiglie. Lo Sta to deve garantire a tutti i cittadini la possibilità concreta di disporre della scuola, le fa miglio devono poter esercita re il diritto di scegliere la scuola che ritengono migliore per i loro figli. : Lo Stato italiano, in questi venti anni, è riuscito a costruire nel Paese una rete di istituzioni scolastiche tale clie ogni cittadino ha oggi quasi del tutto garantita la possibilità teorica di usufruire sia. dell'istruzione di base, sia dell'istruzione secondarla superiore. Ho scritto: «quasi del tutto» e «possibilità teorl ca», perché, In concreto, vi ( ancora molto da fare sia per sconfiggere l'evasione scolastica, ancora consistente in alcune zone, sia e soprattutto per assicurare la qualità e la bontà del servizio scolastico, al di là della sua mera est stenza. Ed è appunto al riguardo di quest'ultimo aspetto che si tocca il cuore del problema. Il servizio scolastico che lo Sta to fornisce non raggiunge dovunque quei livelli qualitativi che soli consentirebbero alla scuola di assolvere pienamente alle sue funzioni educative. Se a ciò si aggiunge l'obbli go — tassativo per la scuola di base e sempre più impera tivo anche per la secondaria superiore — di iscrivere i figli nella scuola del quartiere della zona di residenza, ecco che il diritto delle famiglie a scegliere per i propri figli la scuola ritenuta migliore quasi del tutto Inesistente Solo le famiglie dotate di buone risorse economiche, culturali e sociali, sono in grado, oggi in Italia, di pilota re le scelte scolastiche dei propri figli con una relativa libertà. La maggior parte delle fa miglie è costretta ad avvaler si del servizio scolastico offerto dalla scuola sotto casa. Nelle condizioni In cui si trovano oggi le scuole è come dire: un terno al lotto! Si sa, infatti, sulla base di ricerche sempre più puntuali che le scuole della Repubbli ca sono tra loro molto diverse per la qualità del servizio che offrono e anche per l'orienta mento ideologico-culturale che vi si professa. Per molti anni ancora tali diversità permarranno e, entro certi li miti, non saranno eliminabili: nonostante tutti gli sforzi, In una situazione siffatta non riesco francamente a ca pire perché ci si debba opporre all'idea di un intervento fi nanziarlo dello Stato a soste gno di scuole private — cattoliche, laiche o di altra con fessione religiosa — che siano in condizioni di offrire un servizio scolastico ade guato alle richieste della famiglia e, quindi, della società. Certo, non si può pensare un intervento generalizzato, o a pioggia; esso dovrà essere 11 corrispettivo di un servizio In grado di rispondere a de terminati standard qualitatl vi. Che, però, non sono dlffi cili da individuare. Si consideri inoltre che il denaro necessario per contri buire al servizio scolastico offerto dalle scuole private sarà Indubbiamente inferiore tvonmsedrzsfspll quello necessario per potenziare e riqualificare il servizio scolastico pubblico in ogni zona del Paese. Ragionando, quindi, anche In termini di risorse: è meno costoso per la finanza pubblica V esistenza di un certo numero di scuole private, capaci di reggersi anche con i finanziamenti dei privati, piuttosto che doversi impegnare a fornire a tutti un servizio scolastico di qualità. Solo chi, per ragioni meramente ideologiche, è legato all'Idea che la scuola pubblica sia, sempre comunque, migliore di quella privata può negare la fondatezza di questo ragionamento. Se, contemporaneamente, si stabilirà il diritto delle famiglie a iscrivere i loro figli in scuole diverse da quelle della zona di residenza, s'introdurrà nel sistema scolastico una seconda competizione esplicita tra scuola e scuola e si restituirà alle famiglie il diritto di scegliere. Oggi questo diritto lo può concretamente esercitare un numero relativamente ridotto di famiglie, spesso aggirando In vario modo gli osta Durante una ra coll burocratici e legislativi. Capita, cosi, in un numero di situazioni molto più ampio di quello che generalmente si pensa per conformistico pudore, che le migliori scuole — Indifferentemente pubbliche o private — siano oggi frequentate dal figli delle famiglie che dispongono dei capitali economici, culturali e sociali necessari per fare scelte oculate in un sistema scolastico apparentemente aperto e democratico ma in realtà attraversato da grandi differenze che penalizzano proprio coloro che 1 sostenitori del monopolio della scuola pubblica dicono di voler privilegiare. Sulla base di questi ed analoghi ragionamenti, la propo sta democristiana può essere serenamente discussa anche dai laici, senza caderre nel trabocchetto delle diatribe ideologiche che poco potrebbero contribuire a far luce su una questione che ha le sue basi di legittimazione non tanto nel postulati del plura lismo quanto in quelli, ben più fondativi per la nostra democrazia, del diritti civili. Giovanni Bechellonl pina a Napoli

Persone citate: Giovanni Bechellonl

Luoghi citati: Italia, Napoli