Si salva l'Empoli giù iI Palermo

Le ultime sentenze del torneo cadetti:/con i rosàneri sono condannate Pistoiese e Cavese Le ultime sentenze del torneo cadetti:/con i rosàneri sono condannate Pistoiese e Cavese Si scilva l'Empoli, giù SI Palermo Favorita, dalla speranza al silenzio I toscani soffrono col Cesena l'incubo dura sino alla fine Contro il Monza il Palermo va in vantaggio nella ripresa - Grande festa - Si pensa alla salvezza - Giunge il secondo gol, ma le radioline danno l'annuncio del successo dell'Empoli - Per la prima volta la squadra in C ;iu uei successi! ueii muyvn - i ci la pinna vuua la squittirà ni v> non sempre a proposito, De Biase si dava da fare, ma sbagliava tutto il possibile. Bisognava vincere per sperare, ed il Palermo attaccava con foga e con determinazione. A volte era anche sfortunato, come al 26', quando Montesano sfoderava uno dei suoi numeri migliori. Servito da De Stefanis, il centrattacco rosanero con abile giravolta annullava la marcatura di Saltarelli e calciava con precisione. Torresln era battuto, ma la palla incocciava la base interna del palo e tornava in campo senza che nessun palermitano fosse pronto a toccare a rete. Montesano ha avuto altri spunti molto interessanti, ma senza risultati utili. Si riprendeva e finalmente al 64' veniva il primo gol: Barone serviva Guerini, che avanzava buttando al centro un invitante pallone. Montesano di testa superava Torresln. Un urlo salutava il gol di Montesano. Dicevano i «palermitanologi» che questo fosse il secondo gol di testa del centravanti rosanero. Intanto le radioline confermavano il vantaggio della Pistoiese sulla Cavese, ed il pari dell'Empoli col Cesena. Fino a questo punto tutte le cose andavano bene. Ma 11 dramma era nell'aria. L'arbitro Pairetto decideva una punizione per il Palermo a causa di un fallo di Gasparlnl ai danni di Barone. Malaman toccava per De Stefanis, che segnava con un tiro potente: 2-0, ma proprio in quel momento giungeva la notizia del gol di Ciucilo. L Empoli era salvo, retrocedeva in C il Palermo assieme alla Cavese, alla Pistoiese ed al già condannato Catanzaro. Lo stadio ammutoliva. I giocatori in campo intuivano subito che per loro era una condanna definitiva. Finiva senza altri episodi di rilievo. Era un 2-0 inutile, quasi da fare rabbia. Perché, si chiedeva la gente, non si era giocato prima con la stessa volontà? Perché si è tarda to tanto a cambiare l'allena tore? Ora, comunque, è inuti le recriminare. Bisogna pen sare al domani. La città di Palermo merita ben altra squadra. dal nostro Inviato GIULIO ACCATINO PALERMO — E' stata una vittoria inutile, e la beffa è esplosa proprio mentre De Stefanis realizzava la seconda rete che doveva determinare il risultato contro il Monza. Qualche secondo dopo, le gracchianti voci delle radioline annunciavano la rete di Clnello che portava 1' Empoli al successo ed alla salvezza. Da quel momento lo stadio palermitano diventava muto. I tifosi non sapevano se imprecare o piangere. Sono rimasti zitti, come impietriti, per la retrocessione in O del Palermo. Una città con ottocentomlla abitanti è ora costretta per la prima volta alla terza categoria, un ruolo assurdo per un pubblico cosi generoso e cosi caldo. Non è il momento d'indagare sulle cause né di ricercare i colpevoli. E' l'ora, invece, di abbandonare la malinconia e di programmare il domani. Già oggi è domani. Non è un gioco di parole, è la realtà di una retrocessione a cui nessuno credeva all'inizio della stagione. Piangere non serve, anche se la delusione è enorme. C'è da ammettere che molti tifosi erano rassegnati da tempo a questo evento. Troppi errori in precedenza, troppe diatribe interne alla società, ed anche un po' di sfortuna.. Però è anche doveroso ammettere che contro 11 Monza la squadra palermitana ha palesato limiti e deficienze gravi. Era una partita da vincere, ma i rosanerl balbettavano un calcio inutile, fatto di mille passaggi, di tanti errori e con una esasperante lentezza. L'allenatore del Monza, Magni, aveva preparato una formazione prudente: due sole punte, Marronaro e Ambu, oltre ai centrocampisti, a cui davano un aiuto anche Papais e Ronco, i difensori erano attenti, mal domi, mai rinunciatari. E' giusto: lo sport non am mette pietismi. Ma il Palermo arrancava. Era in difficoltà. Forse lamentava la scarsa forma di uno del suoi uomini migliori, quel De Stefanis ammirato in altre circo stanze. Majo si trascinava senza idee, Malaman correva II gol del giovane Cin dal nostro Inviato PIER CARLO ALFONSETTI EMPOLI — Emozioni e sofferenze a non finire, ma a soli 11 minuti dalla conclusione, dopo che il fantasma della retrocessione In serie C aveva aleggiato a lungo sullo stadio toscano facendo ammutolire 1 tifosi, un gol del giovane Clnello subentrato a mezz'ora dalla fine a Calcinaci, ha sollevato dall'incubo la squadra di Guerini e tutti i suoi tifosi che da una settimana si erano mobilitati coinvolgendo In una campagna ben organizzata anche donne e ragazzi della città. La rete, che al 79' frustrava gli sforzi del Cesena, peraltro già virtualmente al sicuro ma ben determinato a battersi per evitare anche la minima percentuale di rischio, non è comunque stata accettata con serenità da parte dei romagnoli che, avendo notato un fuorigioco, hanno protestato a lungo con Casarln. In effetti, la dinamica dell' azione — traversone di Della Scala al quale è seguito uno strano sbandamento collettivo in area di rigore del quale ha approfittato 11 liberissimo Clnello per insaccare — non è apparsa del tutto lineare, soprattutto se si considera 1' estrema diligenza con cui 1 cesellati avevano fino a quel punto perseguito il loro obicttivo. L'arbitro comunque è stato irremovibile, cosi come lo era stato In un paio di occasioni all'inizio della ripresa, nelle quali i toscani avevano reclamato altrettanti presunti penalty a loro favore e la partita ha trovato nell'unico gol che l'ha caratterizzata un suggello ufficiale ancorché contestato. La preoccupazione e l'affanno per l'importanza della posta in palio hanno peraltro fatto si che a svolgere il gioco più appariscente e tecnicamente più lineare sia stato 11 Cesena, come s'è detto giunto all'ultima di campionato gravato da timori ben meno pesanti di quelli che avevano ossessionato i toscani. Alla continua pressione messa in atto dagli empolesl nell'intento di violare la por¬ cllo al '79, quando pubblico e squadra sembravano o ta difesa con grande attenzione da Rampulla, il Cesena ha risposto con una manovra organica e lineare, orchestrata da Gcnzano, sicuramente il più dotato sotto il profilo tecnico e molto bravo sia nel coordinare il gioco difensivo sia nel proporre improvvisi contropiede a beneficio di Garlini e Gabriele. Proprio quest'ultimo, a soli dieci minuti dall'inizio, ha fatto correre 11 gelo nelle vene del toscani mandando a lato di testa un pallone che aveva concluso una triango¬ lazione fra Genzano e Garlini. Un'occasione molto pericolosa alla quale da parte empolese non ne ha fatto riscontro alcuna: le conclusioni della squadra di Guerini, affannose e scontate, non hanno mal messo in ansia la difesa romagnola, Impostata sugli esperti Ceccarellì, Piraccint e Cuttone. Nella ripresa, l'Empoli è apparso ancor più determinato a gettare nella lotta, resa più ardua dal caldo tremendo, le ultime energie e per il Cesena questo è stato il momento di buttare all'aria le smanie di eleganza per badare al sodo. D'altra parte, le continue incursioni toscane, concretizzate da pericolosi tentativi di Della Scala, Cecconi e Mazzarri. sempre molto attento quest'ultimo a infilarsi in ogni varco, contribuivano a tenere sotto la dovuta pressione la squadra romagnola. Alla quale, la sorte doveva riservare il capitombolo conclusivo, che veniva peraltro assorbito senza danni in virtù degli altri risultati della giornata. rmai rassegnati

Luoghi citati: Catanzaro, Cesena, Empoli, Monza, Palermo