La scuola allo sprint finale Sono in vista tanti bocciati

Gli ultimi giorni dedicati alle operazioni di scrutinio Gli ultimi giorni dedicati alle operazioni di scrutinio La scuola allo sprint finale Sono in vista tanti bocciati Come già l'anno scorso e forse più, strage di studenti nel biennio delle superiori Il preside del Grassi:«Calo di tensione culturale. Il rapporto con le famiglie» Ultimi giorni di scuola per 312 mila giovani torinesi e dei centri della provincia. Gli scrutini, già iniziati e parzialmente bloccati, in particolare in istituti della prima e seconda cintura, dallo sciopero dei precari. Introducono l'ultimo atto: quello della valutazione finale e dei bilanci intorno alle cifre, alle statistiche che evidenziano i problemi. Un preside attento, l'ing. Antonio Maurella, che dirige l'Itis Orassi (1300 studenti), mesi fa aveva segnalato 1' emergere, con caratteri sempre più netti, di una dimensione di «parcheggio» anche della scuola media superiore, dopo l'università. Conseguenze: la reiscrizlone di molti ragazzi già bocciati e demotivati e la prospettiva di vedere aumentare la selezione nel biennio. Ora, con alla mano le prime cifre del bilancio finale (8 per Università: ogg cento di abbandoni e 27 per cento di respinti nelle prime e seconde classi della sua scuola, 'dati che corrispondono abbastanza al quadro generale»), ring. Maurella può approfondire il suo. ragionamento sulle cause di questo crescente malessere. Secondo il preside il ritorno alla severità c'entra solo relativamente. Il problema vero, precisa, è la mancanza di lavoro per chi non voglia proseguire gli studi, sicché i genitori scelgono la scuola come punto di riferimento in alternativa alla strada. «Ci ritroviamo dieci allievi demotivati per classe — aggiunge il preside — che non riusciamo assolutamente a recuperare. Tra l'altro le famiglie non si interessano. A me è capitato di inviare quattro o cinque raccomandate alle stesse persone senna ricevere alcuna risposta. Dietro ggi ultimo atto de questi casi ci sono famiglie difficili, con grossi problemi di inserimento sociale, e sempre di piti parenti distratti dalle loro attività economiche. Un padre, che io avevo convocato, mi ha mandato a dire che non aveva tempo. La sua giustificazione è stata questa: non ci rimetto solo le 30 mila lire dell'operaio se mi assento dal negozio». Con le sue note e stimolanti «provocazioni» l'ing. Maurella pone l'ennesimo problema: il rapporto con i genitori, molto più complesso di ieri. «Non esistono più i padri e le madri che vengono a scuola due o tre volte l'anno ad informarsi — dice —: oggi o sono sempre presenti o non li vedi mai. La normalità è slata bandita dai comportamenti delle famiglie». E preoccupante, nel quadro generale della scuola, è secondo 11 preside dell'Itis Orassi anche il lla corsa per diven calo di tensione culturale nel ragazzi. La sua tesi è che maturino più tardi rispetto ad altre generazioni. Spiega: «Il clima delle quinte da qualche anno è decisamente migliore come valori, impegno nello studio, come tutto. Forse oggi il giovane vede più lontana la fine dell'adolescenza, senza prospettive immediate di lavoro. Questo è un problema centrale per noi professori. Da me vengono degli allievi a chiedermi: me lo assicura lei un posto? Sono gli stessi ragazzi die vanno volontari nei carabinieri e nei .finanzieri esattamente come è sempre avvenuto per molti giovani del Sud». Rimane il problema del pluribocclati: dove finiscono? «La maggior parte nelle scuole private, spediti dai genitori. Gli altri, purtroppo, sono in mezzo alla strada». a. g. tare rettore?

Persone citate: Antonio Maurella, Maurella