L'Italia politica guarda di Luca Giurato

L'Italia politica guarda L'Italia politica guarda (Segue dalla l'pagina) dacalc, c'è la proposta, voluta dal leader del pei potili giorni prima clic il male lo attaccasse, del referendum sui tagli di scala mobile. Per quella interna, sullo sfondo dell'eterno dilemma dei rapporti con il psi. ci sono due proposte precise del segretario, tutte da verificare: la cauta apertura alla de negli enti locali se i socialisti Faranno saltare le giunte rosse l'ipotesi del governo diverso, in chiara funzione anti-Craxi. Cominciamo dal tenia più facile: quello dello strappo. Nulla, da questo punto di vista, sembra destinato a cambiare, chiunque sia il futuro monarca del pei c qualsiasi cosa avvenga sulla scena mondiale. Lo strappo è una realtà accettata da lutti, tranne che dalla piccola minoranza che si identifica in C'ossutta, letteralmente disintegrala da Herliiigucr all'ultimo congresso di Milano. Da allora, i famosi «.stalinisti» del parlilo hanno perso anche la speranza, che e l'ultima a morire. Con il dramma di Padova, di certo C'ossutta cercherà di rimontare una Le «notizie» china così sfavorevole, l.a sua potrebbe anche non essere una fatica di Sisifo. Però certi rammendi sembrano impossibili. l.a politica sindacale del pei, con la proposta del referendum. Qui le prospettive ci sembrano meno nette. 11 referendum non piace a una buona parte dei leader comunisti. L'ultimo comunicato della direzione neppure lo cita. A Minucci. autorevole membro della segreteria, che lo sollecita, sembra rispondere Reichlin, esponente ancora più autorevole, che dice: va bene, «se nel frattempo non interverranno fatti nuovi», li' la prima perplessità pubblica su una proposta presa soprattutto per il limole di essere scavalcali a sinistra da Hip». Di perplessità private ne conosciamo molte, soprattutto tra i parlamentari. Par di capire che, passato il momento più doloroso, qualcuno si farà avanti. M veniamo, infine, al tema più difficile, la politica interna del pei, con le giunte e il governo diverso. Dire che tinto dipenderà dai risultali elettorali di domenica è la cosa più semplice; quindi, probabil¬ da Padova trasmes mente, la piit vicina alla verità. Andiamo solo un po' oltre. La proposta del governo diverso non è nuova. Berlinguer la avanzò per la prima volta due anni or sono, quando cadde il primo governo Spadolini; e De Mita, durante le consultazioni, fece abilmente capire che la de poteva anche farci un pensierino. Craxi capì al volo l'aria che poteva tirare e non ruppe la corda: le elezioni anticipale furono rinviale di un anno. Oggi, Craxi e a Palazzo Chigi, dove vuole tornare la de, sia che le elezioni vadano bene sia che vadano male. Il pei punta a far fuori Craxi ma deve essere soprattutto la de a rispondere «si» a un governo diverso. Ancora meno probabile, alla luce di tante realtà vecchie e nuove, ormai cementale sul potere, anche l'ipotesi di svolle clamorose negli enti locali, che sembra destinata a sfiorire nel gran mare dei tatticismi. Secoli fa, Parigi valse una messa. Ma quello sugli enti locali, nell'Italia d'oggi dove il vero potere va sempre piit decentrandosi, è veramente un «discorso divcr- so" Luca Giurato se da Pajetta

Persone citate: Berlinguer, Craxi, De Mita, Minucci, Pajetta, Reichlin, Spadolini

Luoghi citati: Hip, Italia, Milano, Padova, Parigi