E' partita la doppia corsa di Luca Giurato

E' partita la doppia corsa E' partita la doppia corsa (Segue dalla 11 pagina) corsa al Quirinale, sulla quale ci sembra doveroso registrare alcune notizie e osservazioni. Molti mesi fa, in tempi assolu- «Stampa Sera» di oggi 4 giugno 1984 è uscita in 506.950 esemplari STAMPA SERA Michele Tom» direttore responsabile Carlo Bramando vicedirettore Editrice LA 8TAMPA SpA. Presidente Giovanni Agnelli Amministratori: Vittorino Chiusano Luca Corderò di Montezemolo Umberto Ottica Giorgio Fattori Giovanni Giovannini Carlo Masseroni Francesco Paolo Mattioli Sindaci Alfonso Ferrerò (presici.) Luigi Demartini Giovanni Peradotto Direttore Generale Paolo Paloschl * Stabilimento tipografico: La Stampa Via Marenco 32, Torino ir 8tampa in <ac-eimile: Q.E.C. SpA via Ttburtina 1099, Roma it Stampa in fac-almiie: S.T.S. S p-A. Quinta Strada 35, Catania © 1984 Edlt, LA STAMPA 8.p A Registrazione Tribunale di Torino n. 613/1926 CERTIFICATO N. Ut DEL 20-12-1SS3 tamente non sospetti, il primo a dichiarare pubblicamente il suo favore a una conferma di Pertini fu il leader del pri Spadolini. Non è mistero per nessuno che Spadolini aspira all'alta' carica; come non è un mistero che egli abbia tutti i numeri, morali e politici, per rendere legittima una ascesa del resto naturale in ogni leader importante e prestigioso. Detto questo, non c'è motivo di dubitare che la designazione di Pertini da parte di uno Spadolini non ancora sessantenne, e destinato a «crescere» politicamente, fosse (c sia) sincera. Dopo Spadolini, sempre in tempi non sospetti, anche se meno lontani, il secondo, autorevole «si» a Pertini venne da De Mila, durante una intervista alla tv. De Mita non aspira all'alta carica. Come segretario del più forte partito italiano si augura, ovviamente che, quando sarà il momento, il Quirinale torni a un democristiano. Il terzo, autorevole csi» c'è stato sabato scorso e l'ha pronunciato Berlinguer. Non c'è bisogno di ricordare gli ottimi rapporti personali tra il Capo dello Stato e il segretario del pei per sottolineare la sincerità del consenso comunista alla conferma. Siamo però nel pieno della burrasca politica, con una presidenza Craxi clic vacilla anche grazie ai colpi del pei. Non v'è dubbio, quindi, che nella dichiarazione di Berlinguer la componente politica (ed in particolare la componente anti-Craxi) abbia giocato un ruolo importante, al di là della considerazione per il Presidente della Repubblica. Craxi non ha parlato; probabilmente, su questo tema, parlerà poco c non molto presto. La «dietrologia» di Montecitorio, e forse anche un minimo di logica politica, vuole Craxi sfavorevole alla rielezione di Pertini per «ovvi» motivi di concorrenza: è chiaro che il psi non potrà tenere per i prossimi anni le due presidenze più ambite della Repubblica italiana. Per noi, tali molivi non sono «ovvi»: sono ridicoli. Immaginare un Craxi «tramista», in intima concorrenza con Pertini, è una tesi penosa c strumentale anche mettendo nel conto rapporti personali che spesso oscillano tra uno scontro e un abbraccio. Non a caso, Craxi ha chiesto di restare a Palazzo Chigi sino all'estate dcll'85, quando le Camere si riuniranno per eleggere il nuovo inquilino del Quirinale. Stando a questo breve «excursus», Pertini dovrebbe dunque avere la rielezione in lasca. Sottolineiamo il «dovrebbe», dovuto, in parte, anche al temperamento imprevedibile del Presidente della Repubblica, uno statista che niente ha fatto, in questi giorni, per smentire il suo legittimo desiderio a una conferma. Sarà comunque la crisi di questa brulla estate a sciogliere il condizionale d'obbligo. Tra tante incertezze, entro Ferragosto sapremo certamente se qualcuno, tra i leader appena citali, riuscirà nel «capolavoro politico» di barattare il Quirinale con Palazzo Chigi con 10 mesi di anticipo. «Tutto può accadere. Tutto è possibile c verosimile (...). Su una base insignificante di realtà l'immaginazione fila c tesse nuovi disegni», si legge nel «Sogno» del grande drammaturgo svedese Strindberg. Luca Giurato

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