La Nato protesta: i politici snobbano le crisi simulate di Renato Proni

La Nato protesta: i politici snobbano le crisi simulate Il comandante supremo si indigna con gli alleati europei La Nato protesta: i politici snobbano le crisi simulate Rogers definisce «una farsa» il risultato di una esercitazione militare per verificare le capacità di reazione dei governi - Le decisioni strategiche affidate a semplici funzionari DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BRUXELLES — Il generale Bernard Rogers, capo supremo delle forze alleate In Europa, ha definito «una farsa* il risultato di una esercitazione militare strategica sulla carta per verificare le capacità dei leaders politici della Nato nella gestione di una crisi internazionale. Il generale americano a quattro stelle si è sentito cosi indignato che ha scritto una lettera al governi dei Paesi nlleati per protestare contro questa loro inadempienza al doveri di collaborazione con le strutture militari atlantiche. Rogers si è sentito tradito perché, nella gestione della crisi simulata, i governi alleati si sono fatti rappresentare da personaggi di rango estremamente basso che non hanno saputo prendere le decisioni adeguate. Queste esercitazioni si tengono un paio di volte l'anno e hanno lo scopo di accertare le capacita di reazione del go verni In una crisi, le loro idee per risolverla e anche la loro decisione di fare ricorso alla mobilitazione generale e infine all'Impiego di truppe e anche di armi atomiche. Talvolta, negli Stati Uniti, a questo tipo di esercitazione ha partecipato il Presidente (Rea K,an una volta distrusse mezzo mondo in seguito ad un attacco nucleare russo). Dall' esperienza passata, si è scoperto, per esemplo, che i leaders politici tendono a fare ricorso alle armi nucleari prl ma dei militari e le donne prima degli uomini. Le esercitazioni servono dunque all' addestramento strategico, ma anche psicologico, degli uomini politici. Invece, alle esercitazioni -Hylex 84. dello scorso marzo, salvo la Germania, 1 governi alleati hanno dato scar¬ so peso ai problemi del «crlsis management». Cosi, quando 1 servizi di sicurezza atlantici hanno fatto pervenire allo Shape (il comando supremo alleato di Mons) le notizie su un attacco sovietico contro 1' Iran, una minaccia d'invasione contro la Jugoslavia e un movimento insolito di truppe in tutti 1 Paesi dell'Est, i funzionari civili che partecipavano all'esercitazione non hanno saputo che pesci prendere. Il generale Rogers si attendeva, per esemplo, che fosse dichiarato lo stato di mobilitazione generale, ma 1 funzionari non lo hanno fatto per timore di aggravare la crisi e di provocare «il nemico», e quindi lo scoppio di una guerra generalizzata. Tuttavia, fanno notare allo Shape, quando la crisi polacca del 1980 lasciava prevedere un intervento militare sovietico. 1 governi alleati, nel corso di una settimana, aderirono alla proposta di Rogers di adottare sette misure preventive di allarme, rimaste segrete, segno che 1 leaders politici, quando si fa sul serio, sono in grado di reagire ad una crisi. Tuttavia, il problema esiste e riguarda soprattutto il periodo che intercorre tra i primi sintomi di una crisi e 1 suoi sviluppi. L'ex segretario generale della Nato, Joseph Luns, nella sua ultima conferenza stampa, ha denunciato questo pericolo dicendo: « Una delle preoccupazioni che porto via con me riguarda proprio l'incapacità dei leaders politici di sfruttare il preavviso di una grave crisi per tentare di risolverla-. Renato Proni

Persone citate: Bernard Rogers, Joseph Luns, Rogers

Luoghi citati: Bruxelles, Europa, Germania, Iran, Jugoslavia, Mons, Stati Uniti