Morto l'archeologo che scoprì Masada

Morto l'archeologo che scoprì Masada Yadin fu vicepremier di Israele Morto l'archeologo che scoprì Masada TEL AVIV — E' morto per un attacco cardiaco Ygael Yadin, l'archeologo israeliano che identificò i «Manoscritti del Mar Morto» e riportò alla luce Masada, che fu il secondo capo di Stato Maggiore israeliano e, dal 1977 al 1981, vicepremier nel primo governo guidato da Begln. Ygael Yadin era nato a Gerusalemme. Dal padre, Elaear Sukenik, celebre archeologo russo, ereditò prestissimo la stessa passione. A 15 anni entrò nello Haganah, la forza di difesa ebraica nella Palestina sotto mandato britannico. Nel 1942 ne divenne vicecomandante, agli ordini di Yakoov Dori. In seguito a contrasti con Yitehak Sadeh, successore di Dori, Yadin lasciò l'incarico. Nel 1947, Ben Gurion lo richiamò in servizio. Dori, divenuto capo di Stato Maggiore dopo la proclamazione dello Stato ebraico, era malato. Si dedicò alle ricerche archeologiche, acquistando presto notorietà internazionale per l'identificazione dei «Manoscritti del Mar Morto», trovati casualmente da un pastore nelle grotte di Qumra. I documenti contengono antichissimi testi biblici fondamentali per la conoscenza della storia e della religione del popolo ebraico, ma anche per i cristiani. Condusse poi la campagna di scavt che fra il 1963 al 19CS portò alla luce Masada, il pianoro-fortezza sovrastante il Mar Morto teatro dell'ultima resistenza ebraica contro le legioni romane dopo la distruzione del secondo Tempio di Gerusalemme, nel 71 d.C. Entrò nel governo Begln, ma non riuscì mai a contrastare la personalità politica del premier. Nel 1981 non si ripresentò. (Ansa)

Persone citate: Ben Gurion, Yadin

Luoghi citati: Gerusalemme, Israele, Palestina, Tel Aviv