Un rogo distrugge a Beirut l'ospedale dato dall'Italia

Un rogo distrugge a Beirut l'ospedale dato dall'Italia L'incendio è quasi sicuramente di origine dolosa Un rogo distrugge a Beirut l'ospedale dato dall'Italia i Ridotte in cenere tutte le attrezzature - Il nostro contingente lo aveva consegnato agli sciiti ; BEIRUT — L'ospedale da campo donato dal governo italiano alla popolazione della periferia Sud di Beirut, al •momento del ritiro della forza multinazionale dal Libano, è andato completamente distrutto in un Incendio che si sospetta di origine dolosa. Tra le 13 e le 16 di ieri, le fiamme hanno devastato 1 padiglioni dell'ospedale. Letti, attrezzature, strumenti di laboratorio e medicinali lasciati dal soldati italiani sono stati ridotti in cenere. Un testimone ha detto di aver visto un uomo fuggire dal recinto ospedaliero, situato di fronte alla palazzina che aveva ospitato il comando del generale Franco Anglonl, nel momento in cui il fuoco cominciava a divampare. Anche i cavi del gruppo elettrogeno, al quale erano allacciati gli impianti di alimentazione, mostrano segni di sabotaggio. Quando è stato appiccato il fuoco l'ospedale era deserto. Un assistente del direttore sanitario Mohammed Mansur ha spiegato che gli ammalati venivano ricevuti fra le otto e le 13, e poi nel pomeriggio a partire dalle 16. Du¬ rante l'Intervallo per il pranzo, 1' ospedale rimaneva incustodito. Dopo la partenza del soldati italiani in febbraio, 11 materiale più costoso e perfezionato dell'ospedale, tra cui un gruppo operatorio da campo, era stato smistato in altri centri sanitari meglio attrezzati. L'ospedale, sul quale erano rimaste le Insegne delle forze armate italiane, continuava a funzionare da ambulatorio di fortuna. Allestito il 12 ottobre 1982 per le necessità, del contingente, e per essere utilizzato gratuitamente dalla popolazione povera residente nel quartieri musulmani della capitale libanese, era stato donato dal ministro della Difesa Giovanni Spadolini al vicepresidente del Consiglio sciita Shamscddin.' La direzione sanitaria venne affidata al dottor Mansur, uno sciita libanese laureato in Italia, diventando una delle pochissime strutture mediche della periferia meridionale (dove si trovano i campi palestinesi di Sabra, Chatlla e Burje el-BaraJne) quasi completamente priva di strutture sociali. (Ansa)

Persone citate: Franco Anglonl, Giovanni Spadolini, Mohammed Mansur, Sabra

Luoghi citati: Beirut, Italia, Libano