Il doppiaggio è lesivo del diritto d'autore

Il doppiaggio è lesivo del diritto d'autore Sentenza a Roma Il doppiaggio è lesivo del diritto d'autore ROMA — Il doppiaggio in italiano di un film straniero e persino la modifica del titolo sono lesivi del diritto di autore: lo ha stabilito il tribunale di Roma (giudice Izzo) su un ricorso presentato dal regista Walcrlan Borowczyk e dopo la recente sentenza del tribunale di Roma sulla illiceità dell'inserimento degli spot pubblicitari (alterano l'unitarietà dell'opera) nei film trasmessi dalle tv private. Con questa ordinanza gli autori cinematografici segnano un nuovo punto a favore della tutela dei loro diritti artistici. La vertenza era stata avviata da Borowczyk contro la società distributrice «Cinetrading» che aveva messo in circolazione nelle nostre sale il film del regista polacco, ma da tempo trasferitosi in Francia, doppiato In italiano e con il titolo «Nel profondo del delirio», anziché l'originale «Doct. Jeckyll et les femmes». Assistito dall'avv. Nicolò Faoletti, Borowczyk aveva chiesto all'autorità giudiziaria che venisse impedita la circolazione In Italia di un'edizione del suo film diversa nel dialoghi e nel titolo da quella originale. Il tribunale di Roma,, con ordinanza depositata il 23 giugno, gli ha dato ragione. Il giudice Izzo, spiegando I motivi della sua decisione, fa riferimento ad un saggio pubblicato nel '52 da Einaudi in cui l'autore, Balasz, sostiene che «il doppiaggio, qualsiasi doppiaggio, non può non essere falso e artisticamente nullo, se non altro perché ogni lingua possiede certi gesti espressivi e organici che sono caratteristici degli individui che in quella lingua si esprimono. Non si può parlare in inglese e gestire In italiano».

Persone citate: Balasz, Borowczyk, Einaudi, Izzo, Nicolò Faoletti

Luoghi citati: Francia, Italia, Roma