Gli Usa che vedono rosso

Gli Usa che vedono rosso Alla Settimana veronese «Seeing red», il film «didascalico» sui comunisti americani Gli Usa che vedono rosso L'opera di Klein e Richert è stata candidata all'Oscar - Dalla «piccola Stalin» a Pete Seeger, dalla Depressione al maccartismo DAL NOSTRO INVIATO VERONA — E' vero che con Reds di Warren 1 comunisti americani hanno avuto una specie di consacrazione ufficiale, con l'eroe rosso John Beed che è testimone della rivoluzione sovietica nel trionfo commovente dell'/nternaeionale, è vero che Daniel di Lumet contiene qualche intenso frammento di storia comunista americana, ma non si può dire che sul partito comunista negli Stati Uniti il cinema abbia mai fatto particolare chiarezza. Cosi ci sono voluti i registi indipendenti in mostra alla Settimana veronese per portarci un documentarlo di grande interesse, Seeing Red («Vedere rosso») di James Klein e Julia Richert che è stato quest'anno candidato all'Oscar. Vedere rosso si collega all' ottimo The good fighi («La giusta lotta-) di Buckner, Dorè, Sills dedicato agli americani che combatterono in Spagna per la repubblica, ma ha un'intenzione più didascalica: sta sospeso tra la curlo| sita e il rispetto, secondo quel modo attuale e insieme romantico che usano gli intellettuali americani nel considerare 1 fatti politici, soprattutto 1 fenomeni di minoranza, 1 movimenti radicali. Senza contare, appunto, la necessità di essere semplici ed esemplificativi per un pubblico giovane e onestamente ignorante. Ad una proiezione di assaggio gli spettatori facevano domande strane: «C/ti è quel giovanotto russo che saluta tanto cordialmente?-. Era Stalin. Cosi anche Hitler e Mussolini, comparendo sullo schermo, hanno avuto 11 loro nome in sovrlmpressione e tutta la rievocazione storica s'è puntata su pochi personaggi, su pochi testimoni facilmente riconoscibili nel montaggio di documenti, fotografie e filmati. C'è Howard «Strecht» Johnson che all'inizio degli Anni Trenta, durante la Depressione, era ballerino con altri fratelli neri al Cotton Club per divertire 1 danarosi bianchi. Fu comunista e per sedici anni funzionarlo del partito, poi le rivelazioni di Kruscev nel '56 sul crimini di Stalin lo strapparono alla militanza politica consegnandolo all'alcol. Adesso Johnson s' è ripreso, insegna sociologia all'università di New York e ha fatto il consulente di Coppola per 11 film dedicato al Cotton Club: vedete che V esperienza in America serve sempre a qualcosa. C'è Dorothy Healey che fece le sue lotte da ragazza tra 1 raccoglitori di cotone In sciopero della California. Dice di sé: «Ero una piccola Stolto»; abbandonò 11 partito nel 1972. C'è il folkslnger Pete Seeger, un padre spirituale di Dylan, che combatté come Woody Outhrle grandi battaglie con la chitarra, c'è, in contrasto, il senatore McCarthy con i suol processi contro le streghe negli Anni Cinquanta, c'è anche Kruscev, cosi lontano, cosi determinante. Dietro le facce scorrono 1 momenti fondamentali nella storia del partito comunista americano: la lotta per una maggior giustizia sociale negli anni della Grande Depressione (quasi un milione di persone gravitarono attorno al partito in quel periodo), il rafforzamento dei quadri fino al "45 (si parla di centomila iscritti), poi 11 maccartismo con qualche defezione e lo sfascio quasi completo dopo le rivelazioni di Kruscev che abbattevano 11 mito di Stalin. Ma 11 comunismo americano, che è un radicalismo pragmatico prima che un'ideologia, ha trattenuto la minoranza più coerente e combattiva, quella che ricorda la Depressione e pensa con Seeger che la cosa più triste è vedere la gente spaventata di lottare. »Blsogna compiangere con ti poeta la folla apatica, l pavidi, che conoscono la grande angoscia del mondo, ma non osano parlare*. Stefano Reggiani c| Il film «The good tight», sugli americani in lotta in Spagna

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