Il padre di una delle vittime urla e promette «vendetta» di Claudio Giacchino

Il padre di una delle vittime urla e promette «vendetta » Al processo in Assfoe per la strage di via Domodossola Il padre di una delle vittime urla e promette «vendetta » Il genitore e un fratello di Sebastiano D'Alleo hanno minacciato di morte Pagani Cesa, accusato dell'assassinio, che è rimasto indifferente - Cominciata la deposizione del superpentito Marocco Il padre è piccolo, bianco di capelli, irritato nel gesti e rauco nella voce. Guarda con odio la gabbia In cui sono rinchiusi gli irriducibili, gli occhi socchiusi non abbandonano per un attimo l'atletica figura di Francesco Pagani Cesa, 11 brigatista accusato di aver assassinato a freddo 1 due agenti Mondlalpol Sebastiano D'Alleo e Antonio Pedlo. 'Maledetto — sibila, incespicando nel dialetto siciliano, il padre — ha ammazzato il mio Sebastiano come un cane. E come un cane finirà anche lui. Lui o, se non riusciremo a raggiungerlo in' carcere, qualcuno dei suoi famigliari: Invano 1 cronisti cercano di mitigare la collera, il genitore ed un fratello di Sebastiano D'Alleo, ringhiano: «CI vendicheremo, noi non starno come voi settentrionali, noi non dimentichiamo, anche se ci slamo costituiti parte civile vogliamo la vendetta. Scrivetelo pure». Insulti e promesse di morte anche sulle labbra della madre di D'Alleo. Tacciono, invece, le giovani vedove delle guardie. Intanto, al di là delle sbarre, Pagani Cesa continua a scambiare baci con Clotilde Zucca, sordo alla deposizione del superpentito Antonio Marocco. Balbettante un po' per emozione ed un po' per scarsa disinvoltura con l'oratoria, Marocco è 11 primo del 26 Imputati delle Vallette che slede nell'emiciclo della Corte d' assise e racconta al presidente Corradlnl, al p.m. Rlnaudo ed al giudici come e perchè la sua fazione delle Br giunse ad uccidere, la mattina del 21 ottobre 1982, due Incolpevoli guardie in una banca di via Domodossola. Della lotta armata e dei compagni di un tempo quesf individuo scialbo dipinge un ritratto misero e allucinante, 11 gruppo che avrebbe dovuto rilanciare 11 terrore a Torino diventa un insieme raccogliticcio di giovani dalle Idee confuse e ottuse di sanguinarlo velleitarismo. La figura piti grottesca che ne viene fuori è quella di Antonio Chiocchi, «Lui — sostiene 11 superpentito — s'era, messo in testa che la brigatista Natalia Ligas era una traditrice. Presto ci fecimo tutti contanti ^Marocco dice proprio cosi n.d.r.) che Chiocchi aveva ragione, lui disse che bisogna sequestrarla e processarla. Ma la Ligas venne catturata, allora Chiocchi affermò che dovevamo avvisare il proletariato con un volantino del tradimento della compagna. Per dare il massimo risalto al volantino fu organizzata l'azione di via Domodossola». Cloe, l'efferato, assurdo eccidio. Che Marocco s'ostina, malgrado l'Invito del presidente Corradlnl «Usi 1 termini giusti, è piti corretto», a definire con tortuosi girl di parole e con l'espressione pomposa »il modulo operativo». Il pentito balbetta a lungo, Inguaia molti degli Imputati, dà ennesima riprova di quanto fosse abborracciata questa banda osservando: «51 fecero inchieste (ossia si studiarono le loro abitudini ed 1 loro orari n.d.r.) su grossi personaggi della Fiat». Snocciola a fatica tre nomi e si scopre che 1 Br consideravano 'grossi personaggi» Indifferentemente due alti dirigenti ed un capofficina. La deposizione di Marocco non suscita reazioni nelle gabbie: gli irriducibili chiacchierano e amoreggiano, gli altri si fanno 1 fatti loro. Tra 1 duri 1 soli Marcello Ghlrlnghellt e Teresa Sclnlca hanno la voglia di sacrificare una mattina di carezze per Marocco e abbandonano 1' aula appena comincia l'Interrogatorio dell'ex compagno. Il racconto del pentito prosegue stamane. Claudio Giacchino genitori del metronotte ucciso, Sebastiano D'Alleo

Luoghi citati: Marocco, Torino