Terraneo e Martina cambiando si vince?

Terraneo e Martina cambiando si vince? Un portiere ha lasciato il Torino, l'altro è arrivato Terraneo e Martina cambiando si vince? TORINO — Passato e futuro a volte si incontrano. Ieri mattina Giuliano Terraneo ha salutato gli amici torinesi annunciando di aver firmato per il Milan, nel pomeriggio il Torino ha presentato ufficialmente Silvano Martina, che difenderà la porta granata dalla prossima stagione. Dopo sette anni di militanza nel Torino, dunque, Terraneo se ne va. Lo si sapeva da tempo, anche se mancava il crisma dell'ufficialità. -Ho scelto il Milan — spiega — per una serie di ragioni. Certo, nella formazione rossonera ci credo: penso possa raggiungere determinati traguardi ed lo sono pronto a dare il mio contributo. Mi svilisce che si pensi ad una scelta economica: se cosi fosse, sarei finito altrove». Terraneo ha rifiutato con cura ogni accenno polemico, limitandosi a constatare die «se voleva tenermi, il Torino non ha approfittato delle occasioni avute». Ha voluto anche ringraziare tutti «per un rapporto positivo», soprattutto i tifosi che sempre lo hanno sostenuto: «Capisco anche la recente contestazione, era nella logica. Le uniche vere difficoltà furono con Rabittl allenatore, nel girone di ritorno. Il resto sono soprattutto ricordi piacevoli». Com'è logico sente il fascino di San Siro e prova naturale stima per un allenatore, Liedholm, che ha sempre parlato bene di lui. «Negli ultimi anni sono stati lui e Trapattoni a vincere. Con Trapattonl non ho l'opportunità di provare a farlo, allora ben venga il Milan visto che pure con Berselllnl non c'è stato niente da fare». Terraneo se ne va per...vincere, Martina arriva con lo stesso scopo. Peccato che il Torino non abbia pensato di unire le due conferenze stampa (Terraneo l'iia fatta in proprio), celebrando l'ideale passaggio di consegne. A ricevere l'ex portiere del Ge¬ noa non c'era la banda come per Junior, né torme di tifosi. Solo qualcuno rimediato all'ultimo momento dallo zelo di un dirigente per dare l'impressione di una festa non richiesta, in verità, da chi voleva conoscere il neo-granata. «Il Torino aveva bisogno di un portiere — ha esordito Martina — ed io sono stato ben contento di poter accettare. Si tratta di un salto di qualità notevole. E' Importante poter giocare alla pari, la mentalità vincente viene quando vinci». Sposato da otto anni, sema figli, con V liobby del calcio anche nel tempo libero (-Mi piace dedicarmi completamente alla mia professione»/ dei suoi trascorsi genovesi che lo hanno lanciato ricorda soprattutto il bel rapporto con la tifoseria (»Vn pubblico magnifico, d'altronde gemellato con quello del Torino col quale spero di legare allo stesso modo»>. Non fa promesse, ma indubbiamente si guadagna subito simpatie rispondendo a chi gli chiede su sue eventuali ambizioni azzurre: «A 31 anni non mi interessa aspirare a certi posti, mi basta far bene per il Torino». Nativo di Sarajevo (la madre è slava), ormai in Italia da 19 anni, i primi passi calcistici li ha fatti con l'Inter. Ma alla ribalta è arrivato col Genoa: «Nelle ultime tre stagioni — conclude — credo di non essere stato inferiore a nessuno. Se Terraneo ha caratteristiche che lo avvicinano a Zoff. io penso di somigliare maggiormente a Castellini. Come portiere ritengo di poter dare un rendimento costante. I nuovi compagni non li conosco e neppure Radice del quale però mi ha sempre detto un gran bene Onofrl, che pure non ebbe fortuna con lui. Insomma sono pronto ad affrontare 11 futuro, senza timori e con tante speranze... Giorgio Barberis Torino. Terraneo dà l'addio ai mini-tifosi, Martina arriva alla sede del Torino

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