Re Dylan, Pino Daniele e i quarantamila di Marzio Fabbri

Re Dylan, Pino Daniele e i quarantamila Successo della maratona musicale a San Siro, polemiche per il manto erboso bruciacchiato Re Dylan, Pino Daniele e i quarantamila MILANO — «Llke a rolllnstone» canta 11 menestrello Dylan, mentre quella parte del quasi 40.000 che allo stadio di San Siro hanno trovato posto sul prato, si fa sempre più sotto 11 palco, avanza come in marcia. Siamo quasi alla fine di una giornata di musica massacrante (anche per il pubblico coinvolto dalle prime ore del pomeriggio fino alle 23) che ha visto alternarsi sul palco prima Pino Daniele, poi Carlos Santana e infine lui,' re Dylan, «il re Dada», come lo chiama Joan Baez. SI é cominciato sotto 11 sole bollente reso sopportabile da un vento teso che aveva regalato una giornata smagliante, con la chiostra delle montagne a chiudere l'orizzonte. Calato il sole 11 vento è rimasto a regalare brividi, non soltanto musicali, al quarantamila raccolti nello stadio. Pino Daniele ha avuto il suo momento di gloria, onestamente non può dire di essere stato «mandato al mas sacro», come spesso accade agli artisti che devono «aprire» la scena alle grandi star del rock Internazionale. Il pubblico voleva anche lui, lo ha accolto con favore e gradito: ma lui non era soddisfatto, tant'é vero che ha interrotto l'esibizione prima del previsto e ha risposto agli applausi con un solo bis. Eppure la gente non gli aveva certo lesinato i consensi in particolare su alcuni brani : «A nie piace o' blues», .Vicntc e terra», «Napule é». L'artista dice che gli dava fastidio 11 sole in faccia, che l'Impianto monitor del palco funzionava male, insomma che si è stancato presto. Par di capire che ha inteso la sua partecipazione piuttosto anticipazione-pubblicità del suo tour che terrà in Italia in luglio e poi andrà in Francia e Svizzera. Per quelli che c'erano, e sicuramente si sono divertiti, il concerto è stato un successo, ma altrettanto non può dire l'organizzazione che per coprire cachet e spese doveva vendere almeno diecimila biglietti in più. Forse è stato 11 nervosismo provocato da questi problemi a tradire il fratello dell'impresario David Zard che ha avuto un diverbio con un funzionarlo di polizia ed è rimasto un po' di tempo in stato di fermo. Intanto l'altoparlante continuava, per almeno tre ore. ad annunciare che una bimba di quattro anni, Mlrka vestita di rosa e con un cappellino di paglia, si era persa. Era già finita l'esibizione di Carlos Santana quando l'hanno ritrovata. Del chitarrista arcinoto . dopo le esibizioni recenti, resta poco da osservare. Forse la gente di Milano lo preferisce quando parte nel suol as- solo vibranti. • Poi è stata la volta di Bob Dylan, sempre piantato in scena a gambe larghe: molto più Intenso, dice chi lo ha sentito anche a Roma e Verona, domenica sera. La grande giornata di musica allo stadio ha lasciato ora qualche polemica dove si annidano sfumature politiche. Già Ieri sera in consiglio comunale la Giunta è stata attaccata per 1 danni al prato erboso, come spesso accade dopo questi mega-concerti negli stadi del calcio. Qualche metro quadrato di campo da gioco, infatti, è stato bruciato da fuochi. Altri danni non pare ce ne siano e comunque, spiega l'assessore allo sport, il tutto è ampiamente coperto dal 60 milioni di cauzione versati alla viglila dall'organizzazione. Il resto è battaglia politica che ogni volta si scatena Intorno a1 questi avvenimenti. Marzio Fabbri La folla nello stadio di San Siro, sette ore di musica aperte con il rock napoletano di Pino Daniele

Persone citate: Bob Dylan, Carlos Santana, David Zard, Joan Baez, Pino Daniele, Re Dylan

Luoghi citati: Francia, Italia, Milano, Roma, Svizzera, Verona