Mamma Ebe in aula nega tutto «Non segregavo le mie suore»

Mamma Ebe in aula nega tutto «Non segregavo le mie suore» Vercelli, con 12 seguaci è accusata dissociazione a delinquere Mamma Ebe in aula nega tutto «Non segregavo le mie suore» Ammette che le sue stimmate derivano da una malattìa - Avrebbe suggerito ad alcuni adepti di nominarla erede universale - La congregazione, mai riconosciuta dalla Chiesa, gestiva asili e case di riposo in varie regioni d'Italia DAL NOSTRO INVIATO VERCELLI — Le speranze della difesa di far rinviare 11 processo a Mamma Ebe o addirittura di trasferirlo a Pistola sono fallite. Ebe Olorglnl, 51 anni, fondatrice della Pia Unione » Opere di Gesù Misericordioso», una congregazione mai riconosciuta ufficialmente dalla Chiesa con sede In una clinica-convento sulle colline pistoiesi, a San Baronto, è sul banco d'accusa assieme a suol dodici seguaci. Ci sono anche due veri religiosi, Monsignor Pier Giovanni Moneta, 53 anni, residente a Roma, parroco della chiesa «Preziosissimo Sangue» ed Egidio Tognacca, 73 anni, francescano, che abita a Milano. I fedeli della Giorglni sono Mario Leonardi, 34 anni, vicario generale, Gabriele Casotto, 29 anni, segretario della santona, Fabio De Santis, 27 anni, capo del personale, e 1 seminaristi Ugo Abate, 29 anni, Marzio Marzi, di 31, Maria Enrica Ballantlnl, 34 anni, vicario generale delle «suore.., Fabio Casotto, 24 anni, prefetto dell'«ordine.., Salvatore Lo Vito, 31 anni, superiore dei «seminaristi» e Carmelo Casotto, 57 anni, segretario dell'associazione lai cale. Per tutti l'accusa è di associazione per delinquere e, in dettaglio, truffa aggra vata e continuata, sequestro di persona, violenza privata, esercizio abusivo della professione medica, abbandono di incapaci, installazioni di microspie. Un'lngarbugllata storia di stimmate che l'imputata considera come ..malattia» e non come segno divino, un ordine religioso che la Chiesa combatte attivamente da quando la donna comincia a fare ..miracoli». Storie di ragazze segregate, narcotizzate, di malati che poi lasciavano tutto alla «Pia Unione». E, nel corso del dibattimento, è saltata fuori anche una lista con 109 alti prelati che sarebbero legati alla massoneria, trovata In casa di monsignor Pier Giovanni Moneta e una copia uguale da «Mamma Ebe», a San Baronto. Compilata da chi? Sono tirati in ballo Casaroli, segretario di Stato del Vaticano, il cardinale Poletti, vicario di Roma, l'arcivescovo di Vercelli, Albino Mensa (che nella lista risulta con il nome di Mena) e certi Gastoni, Spinelli e Ponsllll. Con la lista 6 stata trovata una «preghiera» che contiene maledizioni contro 1 cardinali massonici e alcuni libretti titolati: «Lo stregone a sette teste», «Wojtyla-, «La potenza delle tenebre» e «La verità sulla massoneria-. I documenti sarebbero arrivati a «Mamma Ebe» grazie a un prelato del quale «preferisce non fare 11 nome». Di questa vicenda si parlerà nuovamente oggi durante l'interrogatorio di monsignor Moneta. Gli imputati sono seduti in due file come per una fotografia di gruppo, solo le mani tradiscono il loro nervosismo perché se le passano continuamente sul volto come per scacciare brutti ricordi. «Mamma Ebe» sembra scolpita nel marmo, è rigida, ap- pena appena sorride al fotografi, ma è molto attenta agli interventi del suol avvocati difensori, che elencano una lunga serie di eccezioni per mandare a monte il processo. «// reclutamento delle "religiose" avveniva a San Baronto — sostengono — ed 6 là che sono iniziati i presunti reati-. Non riescono però a convincere 11 pm Luciano Scalia, il presidente, Michele Zcoli, e 1 due giudici a latere, Carmela La Rosa e Aldo Crlscuolo che alle 11 si chiudono in camera di Consiglio per decidere. Venti minuti dopo tutte le istanze sono respinte: il reato che ha messo in movimento la macchina della Giustizia è stato consumato a Bor go d'Ale, nella casa di riposo «La Consolala» che ospita 160 anziani, molti dei quali ex ricoverati In istituti neuropsl chlatrlcl. Durante la pausa, Mamma Ebe ha avuto modo di scambiare qualche parola con 1 giornalisti. Qualcuno le ha chiesto di mostrare le stimmate ma la donna ha rifiutato. «Non sono un animale-. — E' vera la storia del miracoli?. Mamma Ebe non apre bocca, ma un «seminarista» allunga il collo e dice: «Il Signore, quando gli hanno chiesto di fare i miracoli davanti ai farisei, ha detto: "Ne hanno già visti abbastanza"- e piomba a sedere rosso in volto. Il tribunale è pieno di curiosi, contro 11 muro sei religiose della Pia Unione, pallide in volto, per assistere al «martirio» della loro superiora e In un angolo un «seminarista» nella sua divisa azzurra, accompagnato da un amico che lo conforta. C'è chiasso, il presidente suona la campanella e minaccia di far sgomberare l'aula. La prima udienza si è consumata con l'Interrogatorio di «Mamma Ebe», la quale caparbiamente ha negato tutto. Non è vero che aveva ordinato 1 maltrattamenti delle suore, la loro segregazione, la censura sulla corrispondenza che avevano con la famiglia. Ha anche negato di essere stata lei l'ideatrlce dei testamenti a suo favore da parte dei suoi adepti. Ebe Giorglni gestiva una serie di istituti (asili e case di riposo) un po' In tutta Italia: in Toscana, Friuli, Emilia, Lazio e a Borgo d'Ale, nel Vercellese. Fu proprio qui che venne alla luce la sua storia, quando ritirò le sue sette suore che abbandonarono al loro destino 160 ammalati. Scattò l'inchiesta della magistratura che si concluse ad aprile con tredici arresti e altrettanti rinvìi a glu- dlzl° „ VMflo Popalz Vercelli. Kbc Giorgini, «mamma Kbe», ieri durante l'udienza id l ftCl L R Ald Cl