Torino, per la truffa petroli chiesti 170 rinvii a giudizio

Torino, per la truffa petroli chiesti 170 rinvii a giudizio Si avvia a conclusione un'altra inchiesta sul colossale contrabbando Torino, per la truffa petroli chiesti 170 rinvii a giudizio Tra gli inquisiti, l'ex comandante e alti ufficiali della Finanza, petrolieri, dirigenti Utif e Sereno Freato - La frode, che ha fruttato molti miliardi, ebbe inizio nel '72 e finì nel '79 TORINO — Si avvia a conclusione l'Inchiesta del magistrati torinesi sul colossale contrabbando di petroli avvenuto tra 11 '72 e il '70 nel Nord Italia tra i Depositi Costieri Alto Adriatico di Porto Marghera ed una miriade di aziende dell'Italia settentrionale: la Slplar di Airuno (Lecco), la Slpca di Bruino. la Bitumoll Dlstributors di Milano, per citare solo le più importanti. Nella sua requisitoria il sostituto procuratore Vittorio Corsi chiede al giudice istruttore Vaudano 170 rinvii a giudizio (gli imputali inizialmente erano 189) per 1 reati di associazione per delinquere, corruzione, collusione, falso, contrabbando ed una evasione fiscale che si può stimare Intorno al due¬ mila miliardi di lire. La requisitoria di Corsi è stata depositata a pochi giorni di distanza dalla sentenza d'appello sulla Isomar 2 — un altro troncone del contrabbando che vedeva Imputato, tra gli altri, l'ex comandante della Guardia di Finanza, Raffaele Giudice — e la chiusura dell'Istruttoria del magistrato Cuva sugli appoggi che favorirono le nomine del complici del contrabbandieri ai veruci delle Fiamme Gialle e dell'UUf, (Ufficio tributi Imposta di fabbricazione), gli organi dello Stato che dovevano Impedire quelle truffe e ne divennero Invece complici. Uno dei personaggi chiave dell'intera vicenda è il petroliere Bruno Musselll, proprietario del Depositi Costieri Alto Adriatico di Porto Marghera, e della società So.Fl.Ml., che a sua volta controllava la Bitumoll e la Slpca. Tra I soci occulti di Musselll c'era II segretario particolare dell' on. Aldo Moro, Sereno Freato, per cui Corsi chiede 11 rinvio a giudizio. Secondo l'accusa, Freato avrebbe ricevuto per anni, fino al '79, una decina di milioni al mese, offrendo in contropartita le entrature politiche di cui disponeva come collaboratore -di Moro. Freato si è sempre difeso dicendo che le somme, destinate a finanziare campagne elettorali, erano poi state restituite. Relativamente semplice il meccanismo della truffa. Il DPL (Distillato petrolifero leggero) usciva da Porto Marghera ufficialmente diretto alla Slpca di Brulno, dove Invece non arrivava mal. Il prodotto veniva dirottato alle raffinerie di altri petrolieri complici e trasformato in benzina di qualità più scadente. Allo distribuzione provvedeva la Bitumoll, attraverso la rete della Gulf In tutto 11 Nord Italia. Per giustificare 1' arrivo delle benzine alla Bl tumoll l'organizzazione si serviva di diverse società intermediarle che facevano da cartiere, emettendo valanghe di «H Ter» falsificati (1 documenti che devono accompagnare le autobotti). Il contrabbando del gasolio partiva Invece dalla Slplar di Salvatore Gissi e Vincenzo Calassi, due ex ufficiali della Finanza. Tra gli Imputati per cui Corsi chiede 11 rinvio a giudizio figurano l'ex capo di Stato Maggiore delle Fiamme gialle, Duilio Loprete (arre stato In Spagna, è In corso la procedura d'estradizione), 11 generale Raffaele Giudice (1' altro Ieri è stato condannato In appello a 4 anni di reclusione nel processo Isomar 2), 1 generali Salvatore Sclbetta e Domenico Pelloso, 11 tenente colonnello Dante Vlgonl.-i comandanti del Nucleo Regionale di Venezia, Vlsslcchlo e Auslcllo, 1 comandanti del Reparto Informazioni della Finanza, Aniello, Bonlccloll e Clccone. Tra 1 petrolieri, oltre a Musselll, Mario Milani, Cesare e Pietro Chlabottl, tutti e tre latitanti, Gissi e Calassi, Formato (ex ufficiale, passato ad un Incarico più remunerativo), Carlo Boatti,'' titolare della Boatti Petroli di Genova, Saverio Catanese. C è poi tutto lo staff degli Utlf di Torino e Milano, Enrico Fcrllto, tuttora latitante, Egidio De Nile. Cottili, Di 6aplo c la schiera del sottoposti Claudio Ccrasuolo