Cornigliano: già scontro

Cornigliano: già scontro / L'arrivo dei privati spacca il sindacato Cornigliano: già scontro Positivo il giudizio di Osi e Uil sull'accordo per l'area a caldo - Forti riserve della Cgil, che prosegue da sola il blocco delle banchine (potrebbe mettere in crisi l'area a freddo) - Perché Lucchini è rimasto fuori dell'accordo DAL NOSTRO INVIATO GENOVA — Perché nell" intesa per Cornigliano raggiunta tra Imprenditori privati e Flnsidor non c'è Lucchini? Abbiamo rivolto la domanda a Ugo Calzoni, assistente del presidente della Confindustria, il quale ci ha detto: *E»identemente le condizioni che Lucchini aveva indicato per un suo intervento non H °ono avverate in tutto o in parte*. E' possibile un intervento del presidente della Confindustria In una seconda fase? Calzoni ha risposto: 'Le cito uni frase dello stesso Lucchini il quale è solito dire: "Gli affari, gli investimenti e gli impegni si affrontano quando si presen tana"». L'intervento di Lucchini era stato sollecitato dalla Flnsider una ventina di giorni addietro; quale delle condizioni che aveva richie> sto lo ha indotto a 'tirarsi indietro»? Su questo punto Cai zonl non si è espresso. Tutta via, è sembrato di capire che non sia stata rispettata la «parità tra l socU nel senso che tra i quattro industriali privati dell'acciaio che hanno stipulato l'intesa con la Flnsider ci sarebbe una preva- lenza di Riva su Leali. Plttlnl e Sassone. Sul 'no-, di Lucchini ci sono anche altre ipotesi che però non hanno trovato conferme. Una è di carattere politico: poiché nell'area a caldo di Cornigliano (quella ceduta al privati e che dovrà essere ristrutturata con una riduzione di personale) c'è una forte prevalenza del comunisti della Cgll, Lucchini avrebbe ritenuto «non diplomatico» affrontare la vicenda in prima persona come presidente della Confindustria. Però c'è chi ricorda che Lucchini ha già sostenuto a Brescia un 'durissimo confronto' con i sindacalisti comunisti quando acquistò un'azienda che era 'in mano a loro* e la ristrutturò con successo. Per quanto riguarda l'accordo. 11 primo effetto dovrebbe essere la dissociazione della Clsl dagli scioperi in atto nell'azienda. Poiché la Uil non aderiva nemmeno prima, ad attuare il «blocco delle banchine*, che è proseguito anche ieri, rimarrebbe la Cgll da sola. In proposito il segretario del metalmeccanici della Clsl, Qerls Musetti, ci ha dichiarato: «Nel nostro attivo di venerdì (ndr, oggi) proporremo di cogliere il fatto nuovo dell'accordo e di sospendere la nostra adesione al tipo di lotta portato avanti finora con il blocco delle banchine, perché se proseguisse per un'altra settimana potrebbe bloccare l'attività anche dell'area a freddo. Noi riteniamo che, in questa fase, sia piii utile una lotta articolata per sollecitare l'avvio rapido degli incontri sulla ristrutturazlone dell'azienda. Ho proposto alla Cgll la lotta articolata; mi è stato risposto: "Sommiamo la lotta articolata al blocco delle banchi- nel"*. Il segretario del metalmeccanici della Uil, Ottonello, dice: 'Non dimentichiamoci che nei primitivi progetti si voleva "cancellare Cornigliano" e che sono stati proprio l sindacati a rivendicare l'intervento del privati. Adesso, di fronte alla prima bozza di accordo, proseguire in forme di lotta esasperate significherebbe avviarsi per una strada sema sbocchi. E' vero che in fabbrica c'è disorientamento e ci sono aree di forte masslmaltsmo; però bisogna cercare di fare chiarezza nell'interesse di Cornigliano*. A giudizio del segretario del metalmeccanici della Cgll, Ezio Glongo, «il blocco delle banchine deve proseguire*. 'E' una forzatura die dobbiamo fare nel confronti dell'Italsider per Indurla alla trattativa con noi, per avere garanzie sulla ristrutturaztone e per ottenere la conti' nuità produttiva. Cioè il passaggio dal pubblico al privato deve essere realizzato con la fabbrica in funzione*. I sindacalisti di stabilimento della Cgll (11 consiglio di fabbrica non esiste più come struttura unitaria in quanto Clsl e UH si sono ritirate in seguito agli scontri per il decreto sulla contingenza) in una riunione svoltasi ieri hanno deciso di 'mantenere, per il momento, immutate le iniziative di lotta in corso tra cui il blocco del pontile dello stabilimento dove vengono scaricati i rotoli di lamiera destinati anche a Cornigliano*. Un giudizio positivo sull'accordo è stato espresso dal segretario nazionale del metalmeccanici della Uil, Agostino Conte: «£' una grande opera ertone industriale che non fa pagare nessun prezzo ai lavoratori ed a Genova. Corni gitano vivrà mentre era stato giudicato uno stabilimento da buttare. Non dimentichiamoci che alla Breda il prezzo è stato di 600 lavoratori a zero ore e che alla Teksld di Torino i cassintegrati a zero ore sono stati circa 1500*. Sergio Devecchi Chi comanda ora Riva 36% Leali 13% Sassone 16 %l Pittlnt 5% Fins icier 20 %[ Genova. Il centro di Cornigliano, ceduto in parte dalla Finsidcr al pool lombardo dei privati

Luoghi citati: Brescia, Genova, Torino