Si fanno strada nel pcf le correnti filoitaliane

Si fanno strada nel pcf le correnti filoitaliane Dopo la disfatta elettorale di domenica scorsa Si fanno strada nel pcf le correnti filoitaliane I dirigenti esprimono in sordina il loro dissenso, i funzionari contestano Marchais ad alta voce - Fiterman alla segreteria? DAL NOSTRO INVIATO PARIGI — Le correnti «ltallanisantes» emergono alla luce del sole nel partito comunista francese dopo la disfatta elettorale del 17 giugno. Nel dibattito interno al partito, destinato ad estendersi e inasprirsi, coloro che contrappongono la «linea vincente» del pei alla «linea perdente» del pcf si esprimono ormai ad alta voce. I dirigenti, come l'atipico Anicet Le Pors, ministro della Funzione Pubblica, lo fanno con discrezione, ed è già un avvenimento. Alcuni funzionari di place ColonelFabien, le Botteghe Oscure parigine, si pronunciano invece apertamente su un argomento fino a una settimana fa tabii. «I comunisti italiani sono stati più lucidi di noi». Ed essi si riferiscono alla capacità del pei di inserirsi nella società civile, mentre il pcf è rimasto terzinternaslonalista, «relegato nel ghetto». Non a caso II dibattito i?ivocato dall'ufficio politico dopo la disfatta elettorale si è aperto sui/Humanitè con un articolo, «Il cugino d'Italia». L'autore, Arnaud Spire, sostiene che il pei ìia avuto successo anche perché rappresenterebbe «un'Isola sana» in una società profondamente corrotta, in cui prolifera «la prostituzione, la droga, il banditismo, 11 terrorismo, la mafia, la P2 e la corruzione». Un «naufragio morale» che offre ai comunisti italiani un'opportunità negata a quelli francesi, i quali opererebbero in un contesto diverso. L'editorialista aggiunge però che la destalinizzazione è cominciata nel7'«italo-comunlsmo» nel 195G, mentre il «gallo-comunismo» ha ten- tato un aggiornamento soltantonell972. Questa sembra essere la tesi Marchais, tendente a riversare le responsabilità del declino sui dirigenti defunti del pcf. Con il loro irrecuperabile ritardo essi avrebbero condannato i loro successori, cioè Marchais, a un regresso, che ora si legge nei risultati elettorali (11 per cento contro il 20 del '79 e il 28 del '46). Gli «itallanlsants» sostengono invece che è stato l'attuale segretario generale a condurre, con la sua incocrenza, il partito al disastro. Ieri Pierre Juquin, portavoce del pcf, ha negato che la sostituzione di Marchais sia all'ordine del giorno. Ed è stato annunciato che il segretario comparirà in tv l'8 settembre in occasione della festa de L'Umanité. Afa l'attenzione continua ad appuntarsi su Charles Fiterman, 52 anni, ex elettricista, nato in una famiglia di immigrati, venuti in Francia a cavallo degli Anni Venti e Trenta, durante le ondate antisemite in Polonia. Alcuni trovano in lui le tracce di uno ostile Berlinguer», soprattutto nella sua riservatezza e net toni da intellettuale, che però non nascondono del tutto le sue origini operaie. b. v. Parigi. Charles Fiterman, un leader «stile Berlinguer»

Persone citate: Arnaud Spire, Berlinguer, Marchais, Pierre Juquin

Luoghi citati: Francia, Italia, Polonia