Uccisero due guardie disarmate per fare pubblicità a un volantino

Uccisero due guardie disarmate per fare pubblicità a un volantino Da oggi alle Vallette il processo per l'ultimo, feroce delitto delle Br Uccisero due guardie disarmate per fare pubblicità a un volantino Alla sbarra Francesco Pagani Cesa, presunto killer, e i sei terroristi del commando che seminò terrore in via Domodossola - Tutti, con altri 19 imputati, devono rispondere anche di banda armata La terrorista sta per premere il grilletto, ma si blocca all'improvviso: «JVon ce la faccio, non ce la faccio». Il complice uria: -Dal, dai, spara». Imprecando, le dà una spinta, si piega sui due uomini terrorizzati che chiedono pietà, punta la pistola e fa fuoco. Cosi, la mattina del 21 ottobre '82, furono uccisi, dopo una rapina, Sebastiano D'Alleo e Antonio Pedlo, agenti Mondlalpol in servizio all' agenzia del Banco di Napoli di via Domodossola. Il più barbaro delitto delle Brigate rosse, ma anche l'ultimo, compiuto da bande armate a Torino. Oggi, allo Vallette, davanti al giudici della terza corte d' assise (pres. Corradlni), comincia il processo contro 1 responsabili di quel vile gesto. Alla sbarra compaiono 26 imputati: tutti devono rispondere dell'accusa di banda armata, 7 anche del duplice omicidio degli agenti. Sono: Francesco Pagani Cesa (il presunto killer dei Mondlalpol), Marcello Ghirlnghelli, Clotilde Zucca, Teresa Scinlca, che non se la senti di sparare. Fuori della banca li attendevano Antonio Chiocchi e Antonio Marocco. Non c' era, Invece, Flavia Nlcolotti, della «direzione di colonna», che avrebbe, però, approvato il duplice omicidio e per questa ragione è accusata dello stesso reato. Gli altri 19 imputati rispondono di banda armata e reati minori (detenzione d'armi, rapina, falso): 8 di loro hanno' scelto la via della dissociazione. Due sono latitanti. I terroristi furono catturati pochi giorni dopo il duplice omicidio. Bastarono poche ore ad Antonio Marocco, ex delinquente comune politicizzatosi In carcere, per pentirsi e raccontare i motivi di quel folle eccidio: «Via Domodossola doveva essere solo Untelo. Pensammo di uccidere a casaccio i Mondlalpol che avremmo trovato quel giorno In maniera che il documento col quale accusavamo a torto, di tradimento, Natalia Llgas, arrestata pochi giorni prima a Porta Nuova, avesse sui giornali e alla tv grande risalto». Una motivazione che fa rabbrividire: il duplice assassinio fu progettato ed eseguito per dare la massima risonanza ad un volantino (il documento che riguardava la Ligas fu gettato dalia Sclnlca sui due cadaveri): fu soltanto un'operazione pubblici tarla. Ma quell'astone non sarebbe rimasta isolata: la colonna brigatista che si stava costi tuendo si proponeva, dopo via Domodossola, di mettere a ferro e fuoco Torino. Francesco Pagani Cesa

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