Dietro le sbarre dell'Est

Dietro le sbarre dell'Est LA DOMANDA DI GRAZIA PER PAOLO FARSETTI Dietro le sbarre dell'Est :. Bisogna che la domanda di grazia, firmata nel carcere di Sofia da Paolo Farsetti, dopo giustificatissime esitazioni .(perche una richiesta di grafia, per chi si professi vittima innocente di una persecuzione giudiziaria, implica inevitabilmente un riconoscimento di colpa) abbia tutto l'appoggio diplomatico, e ancor più tutta la solidarietà di stampa e di ...opinione, da parte italiana .-"possibile. Il pensiero di ciudi' -^ispettore aretino della Lebolc ■^condannato e ricondannato "Ijdicci anni di «duro» per aver ^.fotografato — trascurando, sfidando balordamente i cartelli col Proibito e le minacce «si spara a vista» — alami bran:".delli di frontiera militarizzata "-bulgaro-turca mentre tornavi' -in Italia con Gabriella Trcvi3in, nell'estate del 1982, m'im Importuna dolorosamente: perché è fin troppo chiaro che ;;;comc spia è stato inventato (si ""può immaginare una più balorda spia?) e perché l'uomo •prudente e accorto è sempre ■sconcertato e infastidito dalle azioni e dalle reazioni dcll'im prudente e del malaccorto. M importuna che quest'uomo soffra un carcere immeritato, mi preme che torni a casa sua in Toscana. Per la sua imprudenza Far serti meritava tutt'al più — ma in privato e dagli amici — l'epiteto di «grande bische ro» che gli appioppò, riprove volc insolenza, proprio nel momento in cui si giocava sorte di un connazionale, ali epoca del primo processo «Il Giorno». E' meglio non faccia stranezze (meglio non far niente di niente: ma cjuesto appari rebbe ancora più strano) eh , proprio voglia farsi del turi smo in terre sovietiche o nei paesi comunisti in genere; Farsetti si era messo a far scc nate in dogana per delle porcellane comprate che gli erano state sequestrate, già tra braccia dei turchi era tornato dai bulgari, sui sedili erano "sparsi i rullini fatali su cu non immaginava gli si sarebbe potuto imbastire un clamoroso processo, finito con una con danna atroce. Una frontiera bulgara, accidenti, non è una frontiera svizzera, o francese, o italiana! Non ci sono frontiere innocue col mondo comunista; la Cortina di Ferro non è mai diventata di pastafrolla, e lo straniero, di là, è costantemente un Sorvegliato Speciale, perché è ritenuto un virtuale Nemico Assoluto, si chiami Farsetti o Foro di Iìotallo, e perfino Berlinguer. Così Farsetti, da prigioniero impreciso per fatti in attesa di utilizza zionc di Stato da parte de suoi carcerieri, subito al lavoro per estorcergli una confessione sempre ricusata, è diventato a Sofia ostaggio gravissimo il giorno in cui la magistratura italiana (novembre 1982), seguendo la Pista Bulgara dell attentato al Papa, arrestava ; Roma Serghei Antonov e le due parti richiamavano Tarn basciatore. Insieme a lui, la sua sfortunata compagna di viaggio, «persuasa» anche ; farsi testimone a carico duran te il processo di primo grado. I due disgraziati non im portavano certo, coi loro rulli ni e le loro tazzine, alla poli zia bulgara e al KGB sovietico; Antonov sì, ed eccoli barattabili come aringhe contro un cetaceo. Ma Antonov, pur trattato con riguardo come conviene in uno Stato di diritto, finiva sotto inchiesta da parte di una magistratura, gra zie al ciclo, ancora indipcn dente, e per complicità in un tentato omicidio d'immensa (sebbene soffocata) risonanza: se non lo rilascia il giudice, in Italia non può rilasciarlo neanche il più compiacente dei Ministri; questi giudici che tengono duro sono le nostre Termopili. E' possibile che si arrivi alla liberazione, mediante l'espediente legali della grazia, di Paolo Farsetti senza rilasciare Antonov finché non lo scagioni un giù dizio che fino in fondo deve /• x resiarutoStFrleDsuSoinquanApuagpeliupdrelifapscssbcosgnnmrrvttNbfibgsgc restare indipendente da qualsiasi ricatto internazionale? Ora c'è anche stata la fuoruscita dei documenti istruttorii, e l'implacabile tesi della Sterling (che è anche di Brian Frccmantlc, come di Craxi e lei Vaticano, il quale, come Dio, baila sin ballar) battente sul mandante moscoviano, via Sofia e Turchia, dell'assassinio in San Pietro, faccenda che qualche colpo di tosse merita ancora di suscitarlo, in cui Antonov ha la sua parte, sia pure un po' defilato rispetto agli altri, tutti volati via tempestivamente. Sebbene la Sterling sostenga che Antonov, I' unico pesce nella rete, è un pesce piccolo, chi può mai dire con certezza le misurereali di un agente segreto? liceo, la liberazione per grazia i Farsetti potrebbe servire a far credere che Antonov è un pesce piccolo, quantunque pesce: se invece la proposta di scambio resta, tacitamente o scopertamente, valida per bulgari, vorrà dire che è un cetaceo, e che lo si vuole ad ogni costo. (E tuttavia, prova sicura ancora non sarchile: guarda, ti rendo il mio prigio niero per provarti che il tuo non vale gran che, invece vale moltissimo, ma ora mi preme rimpicciolirlo all'estremo). E' la storia dei due ebrei russi diffidenti: ti dico che vado a Novgorod perché così tu pensi che io vada a Saratov; in verità vado proprio a Novgorod. La mossa di liberare Ga briclla Trcvisin, perfino tra fiori e battimani di autorità bulgare, può a un tempo si gnificarc due cose: che laggiù si vuol giocare alla stretta le galità (mai tanto scrupolosa come quando il fine è di far credere che esista), il tempo detenzione di lei essendo sraduto prima dei tre anni comminati, in quanto Sofia compensa il lavoro in carcere on riduzioni di pena, e che il do ut da (Farsetti per Antonov), tenendo in sospeso la domanda di grazia, resta l'unico punto trattabile. Aspetterebbero una decisione favorevole per Antonov, per far tornare ad Arezzo il Paolo Farsetti, per loro del tutto insignificante. Se fosse davvero una spia, avrebbe dimostrato una tale bravura nel farsi mettere nel sacco da meritargli un icnsionamento anticipato su>ito. Altra chance per Farsetti, oltre all'intenzione bulgara di rimpicciolire Antonov lasciatilo cadere lo scambio, potreb>e essere questa: il buon effetto reclamistico, il lieto fine lopo la scmirottura, con ab braccio finale italo-bulgaro, tanti giornali italiani che elogiano virtù bulgare e dimenticano le Piste, e «vedete come siamo generosi, ci basta aver ottenuto, con la domandina di grazia, un abbozzo di confessione»; al loro posto, non mi lascerei sfuggire l'occasione Sarebbe un gesto pagante Nessun deteriore praticante di machiavellismo rinuncerebbe a fornire di sé, a così poco prezzo, un'immagine tanto ben ritoccata. La generosità calcolata induce sempre nell'avversario un certo smarrimento, oblili gandolo ne snerva il senso del giusto, lo indebolisce. Sarebbe paradossale e amaro, se la gra zia a Farsetti costituisse in definitiva un successo diplomati co bulgaro, ma è preferibile questo alla tremenda realtà della sua detenzione altrimenti insolubile e — in ogni caso — allo scambio iniquo con uno che i giudici italiani ritengono abbia fatto parte della squadra di tiro al Papa. Anche l'irrigidimento dei giudici italiani, se ha buoni appigli, può essere pagante. Se a Sofia vedono che la via dello scambio e assolutamente bloccata, e che l'imputazione contro Antonov non cade, Farsetti diventa inservibile. Tanto vale liberarlo, dando al cessato uso il nome sempre onorevole di clemenza. A Seneca di telegrafare a Sofìa: tibi cnim pardi, cum vidcris alteri parceri; non traduco (De clemenlia. III, 3) perché è un latino non desti nato ai lettori. In attesa del pronunciarsi del misterioso Consiglio di Stato bulgaro, da cui formai mente la grazia .dipende, non dimentichiamo che questo no stto imprudente connazionale, colpevole di sola «bischcraggine», ha dovuto ingoiare già più d'un boccale cospicuo di martirio. Quanti di noi avrebicro avuto il disperato corag gio di gridare sempre, dentro una pressa che abbatte qual siasi volontà di resistenza! i proprio diritto e la p/opria innocenza? L'irritabile' Farsetti lo ha fatto a costo'di peggiorare duramente la sua condizione, e avrebbe perfino rifiu tato il ricorso in gtazia se i testo da firmare non gli fosse stato mitigato, e quasi imposto, dall'avvocato Ix:na che da Firenze lo tutela. Pur così provato, non ha perso carattere. Lavora più che può, nella calzoleria, dopo ol tre un anno di sinistro isola mento e di privazione dell'ora d'aria. A casa le sue lettere non arrivano; ha cominciato a riceverne, se non sbaglio, insieme a pacchi e giornali, solo dopo il secondo giudizio. Soffre terribilmente per il cibo, che non pare confezionato su ricette artusianc. Segno non certo di buona salute, le perdi te sanguigne di cui patisce, e ancora sta aspettando la visita di un vero specialista, e che gli sia impartita una cura. Ha imparato, per comunicare con carcerieri e compagni, il bui garo... La forza morale, quando c'è, c'è; ma quella fisica, perdurando la detenzione e i distacco, è difficile immagina re che migliorerà. Un paio d'anni fa, una campagna di stampa che co minciava a essere senza bavagli ha ottenuto che il triestino Ladini, prigioniero della poli zia segreta a Belgrado, fosse improvvisamente, insperata mente liberato. L'affare Farsetti, per disgrazia sua, è molto più complicato, e passa sopra la sua dura testa: ma teniamo presente che, col silenzio, dimenticandoselo, a un prigioniero politico si fa il servizio peggiore, lo si abbandona alle sue manette. Io conto ben poco sui poteri... Al massimo, trovo sensibili a un mio apj>ello i Capitani Reggenti sammarinesi, e neppure tutti i giorni. Altro che bulgari... Tuttavia, per quel che valga, metto anch'io la mia firma sotto la domanda di grazia di Paolo Farsetti. Guido Ccronctti )